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“Maria Maddalena”, un film di Garth Davis, la recensione

Maria Maddalena (Mary Magdalene, Usa, 2018) di Garth Davis con Rooney Mara, Joaquin Phoenix, Chiwetel Ejiofor, Tahar Rahim, Ariane Labed, Denis Ménochet, Tchéky Karyo, Hadas Yaron, Ryan Corr

Sceneggiatura di Helen Edmundson, Philippa Goslett

Drammatico/Biblico, 2h, Universal Pictures International Italy, in uscita il 15 marzo 2018

Voto: 4½ su 10

Fluttua Maria di Magdala nel lago di Tiberiade, come una foglia al vento viene strattonata, ripresa, capovolta, mentre ci ricorda che il regno dei cieli è come un seme, un minuscolo granello di senape che continua ad alimentarsi e a crescere. Così si apre Maria Maddalena, ennesino excursus cinematografico sulla figura della seguace di Cristo e sulla Passione, diretto senza particolare inventiva dal regista del sopravvalutato Lion – La strada verso casa, Garth Davis. L’intenzione principale del film è quella di allontanarsi il più possibile dalle interpretazioni di matrice medievale, in seguito accolte in ogni forma dell’arte (non ultima il cinema), che farebbero di Maria di Magdala una prostituta, e di restituirne il ruolo di discepola, secondo quanto testimoniato dai Vangeli. Chiarito l’equivoco, però, il film non va oltre una seriosa e petulante riproposta di vicende già ampiamente sviscerate sin dagli albori del muto.

Venezia71, le minirecensioni: “Loin des Hommes”, “Jackie & Ryan”, “The Cut”, “Hungry Hearts”

Loin des Hommes – Francia, 2014 di David Oelhoffen con Viggo Mortensen, Reda Kateb, Antoine Laurent, Angela Molina – IN CONCORSO

Da “L’ospite” di Albert Camus, inserito nella raccolta “L’esilio e il regno”. Nell’Algeria in guerra del 1954, un insegnante francese è incaricato di scortare un ribelle accusato di omicidio. Dovranno allearsi per sopravvivere al viaggio. Avventura bellica di impianto solido e grande respiro fotografico, con musiche di Nick Cave. Classicismo esistenziale leggermente ingessato nelle emozioni, con un ottimo Viggo Mortensen. Voto: 7

“Il passato”, sceneggiatura magistrale, un film che non perdona

Il passato (Le passé, Francia, 2013) di Asghar Farhadi, con Bérénice Bejo, Tahar Rahim, Ali Mosaffa, Pauline Burlet, Elyes Aguis, Jeanne Jestin, Sabrina Ouazani, Babak Karimi, Valeria Cavalli

Sceneggiatura di Asghar Farhadi

Drammatico, 2h 13′, BiM Distribuzione, in uscita il 21 novembre 2013

Voto: 9 su 10

Presentato con un successo inferiore ai suoi reali meriti all’ultimo Festival di Cannes, dove ha comunque agguantato la Palma per la migliore attrice a Bérénice Bejo, Il passato è la naturale prosecuzione di Una separazione, abbagliante opera seconda dell’iraniano Asghar Farhadi (la prima è About Elly), premiata anche con l’Oscar: lì, una moglie cercava in tutti i modi di allontanarsi dal marito e dalla propria terra, qui una coppia divorzia, ma con conseguenze dolorose.