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Venezia74: il meglio e il peggio di questa Mostra del Cinema

La 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si è conclusa laureando il regista messicano Guillermo del Toro con il Leone d’Oro per il suo splendido The Shape of Water, a sugellare un’edizione per molti versi irripetibile. Da anni non si assisteva a un cartellone così ricco e interessante, con tutto il meglio che la prossima stagione cinematografica avrà da offrire. Con grande soddisfazione e un senso di pienezza che stenterà a ripetersi, congediamo Venezia 74 con una goliardica carrellata del meglio e del peggio che abbiamo visto e vissuto in questi dieci frenetici giorni di cinema.

“Civiltà perduta”, un film di James Gray, la recensione

Civiltà perduta (The lost city of Z, Usa, 2017) di James Gray con Charlie Hunnam, Robert Pattinson, Sienna Miller, Tom Holland, Angus MacFadyen, Edward Ashley, Clive Francis, Ian McDiarmid, Franco Nero

Sceneggiatura di James Gray, tratta dal romanzo “Alla ricerca di Z La città perduta” (ed. Tea, coll. Teadue)

Avventura/biografico, 2h 20’, Eagle Pictures/Leone Film Group, in uscita il 22 giugno 2017

Voto: 5½ su 10

C’è quasi da dispiacersi per il “povero” Charlie Hunnam, che incappa nel secondo flop consecutivo – dopo il risibile e bruttissimo King Arthur di Guy Ritchie – oggi protagonista di un film debolmente drammatico, esasperantemente lungo e, soprattutto, di scarsa compattezza narrativa.

Lo sguardo del regista James Gray ci racconta la storia del maggiore Percy Fawcett, che agli inizi del ‘900 venne assoldato dalla Royal Geographical Society di Londra per mappare il confine tra Brasile e Bolivia; partito per la giungla amazzonica e sopravvissuto fortunosamente ad una prima spedizione colma di pericoli, spenderà il resto della vita alla ricerca di una leggendaria civiltà scomparsa, da lui denominata “Z”, sacrificando sull’altare della sua ossessione anche le più strette relazioni familiari.

“La legge della notte”, un film di Ben Affleck, la recensione

La legge della notte (Live by night, Usa, 2017) di Ben Affleck con Ben Affleck, Sienna Miller, Elle Fanning, Chris Messina, Zoe Saldana, Chris Cooper, Brendan Gleeson, Remo Girone, Scott Eastwood, Anthony Michael Hall, Max Casella

Sceneggiatura di Ben Affleck, dal romanzo omonimo di Dennis Lehane

Thriller, 2h 08’, Warner Bros. Pictures Italia, in uscita il 2 marzo 2017

Voto: 3 su 10

Più volte abbiamo avuto modo di ribadire quanto la presenza scenica di Ben Affleck, specie negli ultimi anni, possa essere deleteria per un film, in netto contrasto con le sue notevoli qualità registiche. L’attore californiano, con La legge della notte, si macchia però di un’ulteriore colpa: non solo dirige questa trasposizione cinematografica dal romanzo omonimo di Dennis Lehane (autore già valorizzato da Affleck nel suo eccellente esordio dietro la macchina da presa, Gone Baby Gone), non solo chiama se stesso a interpretare in maniera penosa il protagonista principale, praticamente sempre in scena, ma soprattutto scrive da solo la sceneggiatura. Il risultato è di un’ingenuità tale da fare a botte con la sicumera sfoggiata dalla star in quella che doveva essere una sua grande occasione artistica, molto attesa dopo l’Oscar ricevuto per Argo nel 2012.

“Il sapore del successo”, soggetto esilissimo per una commediola insipida

Il sapore del successo (Burnt, Usa, 2015) di John Wells con Bradley Cooper, Sienna Miller, Daniel Brühl, Omar Sy, Matthew Rhys, Riccardo Scamarcio, Emma Thompson, Uma Thurman, Alicia Vikander, Lily James

Sceneggiatura di Steven Knight

Commedia, 1h 47′, 01 Distribution, in uscita il 26 novembre 2015

Voto: 4 su 10

Non bastano uno sceneggiatore di consolidate abilità narrative come Steven Knight (La promessa dell’assassino, Locke, Amore, cucina e curry), un regista acido e pungente come John Wells (I segreti di Osage County e il serial Shameless) e un cast di grandi nomi allo sbando per fare un buon film. Lo dimostra Il sapore del successo, soggetto esilissimo per una commediola drammatica che non sa di niente, incentrata sul percorso di riscatto di un odioso chef ex tossicodipendente (Cooper), deciso a risalire la china della gloria culinaria stellata.

“Foxcatcher”, ritratto-incubo dei corpi americani di Bennett Miller

Foxcatcher – Una storia americana (Foxcatcher, Usa, 2014) di Bennett Miller con Channing Tatum, Steve Carell, Mark Ruffalo, Vanessa Redgrave, Sienna Miller, Anthony Michael Hall, Guy Boyd

Sceneggiatura di Bennett Miller, Dan Futtermann, E. Max Frye

Drammatico, 2h 15′, BiM Distribuzione, in uscita il 12 marzo 2015

Voto: 8 su 10

Meritava una segnalazione questo terzo film di Bennett Miller, autore non certo prolifico che, come nei precedenti Truman Capote – A sangue freddo e L’arte di vincere, ama riportare all’interesse comune vicende di cronaca per indagare ad ampio spettro l’animo umano e i suoi chiaroscuri più nascosti. Foxcatcher è forse il suo miglior risultato artistico, cosa accertata anche all’ultimo Festival di Cannes, dove il film è stato premiato per la miglior regia. Stile controllatissimo e ultraclassico, a fronte di una scrittura di ferro e interpretazioni magistrali, per un nuovo ritratto-incubo di corpi americani che sognano orizzonti di gloria.

“American Sniper”, il soldato di Eastwood non è semplice propaganda

American Sniper (id, Usa, 2015) di Clint Eastwood con Bradley Cooper, Sienna Miller, Luke Grimes, Jake McDormand, Navid Negahban, Keir O’Donnell, Eric Close

Sceneggiatura di Jason Hall, dall’omonima autobiografia di Chris Kyle, scritta con Scott McEwen e Jim DeFelice

Biografico, 2h 14′, Warner Bros. Pictures Italia, in uscita il 1° gennaio 2015

Voto: 7½ su 10

Liquidare American Sniper, l’ultimo film dell’inossidabile Clint Eastwood (84 anni e oltre 50 film diretti), come bieca propaganda bellica, equivarrebbe a commettere lo stesso errore, al contrario, che si imputa al grande regista americano. Scavando più a fondo nel progetto, si scopre che la sceneggiatura (monocorde e didattica, firmata Jason Hill) doveva essere tradotta in immagini da Steven Spielberg, per poi passare solo in un secondo momento a Eastwood, proprio a ridosso dell’improvvisa morte di Chris Kyle, il navy seal che, nel corso di quattro spedizioni durante la guerra in Iraq, eliminò 160 bersagli nemici, salvando la vita a migliaia di marines e divenendo il cecchino più letale nella storia degli Stati Uniti.

“The girl”, l’ossessione di Hitchcock per Tippi Hedren

The girl (id, GB, 2012) di Julian Jarrold con Sienna Miller, Toby Jones, Imelda Staunton, Penelope Wilton, Conrad Kemp, Sean Cameron Michael, Candice D’Arcy

Sceneggiatura di Gwyneth Hughes e Donald Spoto, ispirato al libro “Spellbound by Beauty: Alfred Hitchcock and his Leading Ladies” di Donald Spoto

Biografico, 1h 30’, HBO / BBC

Voto D’Errico: 7½ su 10

Voto Ozza: 8 su 10

La bionda, algida, sinuosa, elegante, croce e delizia di un regista straordinario, in grado di sublimare la bellezza platinata delle sue attrici a pinnacoli di ambiguità sottile e fatale.