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RomaFF12 – Selezione Ufficiale: “Hostiles”, un film di Scott Cooper, la recensione

Hostiles (id, Usa, 2017) di Scott Cooper con Christian Bale, Rosamund Pike, Wes Studi, Ben Foster, Peter Mullan, Jesse Plemons, Stephen Lang, Timothée Chalamet, Adam Beach, Rory Cochrane, Paul Anderson, Q’Orianka Kilcher, Scott Wilson, Scott Shepherd, Bill Camp

Sceneggiatura di Scott Cooper, Donald Stewart

Western, 2h 09′, Notorious Pictures

Voto: 6½ su 10

Due sono le grandi colpe che gravano sulla storia della civiltà statunitense, una è l’oppressione schiavista del popolo afroamericano, l’altra è il genocidio dei nativi d’America. Ciclicamente, il cinema hollywoodiano è chiamato in causa per rivangare i vecchi traumi, favorire il processo di espiazione, mettere in moto la catarsi e sollevare angosciosi parallelismi con la realtà socio-politica attuale. Hostiles, diretto da Scott Cooper (Crazy Heart, Out of the fournace), rientra in questo meccanismo operativo tanto necessario quanto inevitabile: ancora una volta, è tramite l’epopea della frontiera che si tramanda la memoria degli scontri efferati tra indiani e coloni occidentali, sulla scia di capolavori del genere come I cavalieri del Nord Ovest e Sentieri selvaggi, fino ad arrivare alla svolta revisionista degli anni Settanta con Soldato blu e Piccolo grande uomo.

“L’incredibile vita di Norman”, un film di Joseph Cedar, la recensione

L’incredibile vita di Norman (Norman: the Moderate Rise and Tragic Fall of a New York Fixer, Usa/Israele, 2016) di Joseph Cedar con Richard Gere, Lior Ashkenazi, Charlotte Gainsbourg, Steve Buscemi, Dan Stevens, Michael Sheen, Hank Hazaria, Ann Dowd, Harris Yulin, Josh Charles, Scott Shepherd

Sceneggiatura di Joseph Cedar

Commedia, 1h 58′, Lucky Red, in uscita il 28 settembre 2017

Voto: 5 su 10

Joseph Cedar è uno di quei nomi su cui puntare: nel 2007 vinse l’Orso d’Argento per la miglior regia a Berlino grazie al bellico Beaufort, mentre nel 2011 fece suo a Cannes il premio alla migliore sceneggiatura per la commedia drammatica Footnote; entrambi i lavori furono i candidati israeliani all’Oscar per il miglior film straniero. L’incredibile vita di Norman è il suo primo lungometraggio americano e può contare su una delle migliori interpretazioni di sempre da parte di un vecchio leone dello schermo come Richard Gere, recidivo, in tempi recenti, verso una tipologia di ruoli atti a distruggere certosinamente la sua proverbiale aura di fascino intramontabile. Forse, però, per Cedar il grande passo non si è compiuto.

“Il ponte delle spie”, Spielberg classico per una spy story diplomatica

Il ponte delle spie (Bridge of Spies, Usa, 2015) di Steven Spielberg con Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Sebastian Koch, Austin Stowell, Will Rogers, Scott Shepherd, Alan Alda

Sceneggiatura di Matt Charman, Ethan Coen, Joel Coen

Drammatico, 2h 20′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 16 dicembre 2015

Voto: 7 su 10

Negli anni ’50, in piena guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica, l’FBI arrestò una ricercatissima spia russa, Rudolf Abel (Rylance), residente a New York. Per salvare le apparenze di democrazia, all’imputato venne garantito un regolare processo, ma la condanna non fu di morte ma di ergastolo. Nel clima di paranoia dilagante tra la popolazione americana, un risultato del genere fu un vero colpo al cuore all’incolumità del paese. E invece l’avvocato difensore di Abel, James Donovan (Hanks), un legale assicurativo di Brooklyn con capacità innate di negoziazione, grazie a una saggia lungimiranza, propose e ottenne di mantenere in vita l’imputato per poterlo utilizzare come merce di scambio per possibili trattazioni diplomatiche future. Cosa che puntualmente avvenne: un aereo spia americano viene abbattuto su suolo sovietico e il suo pilota (Stowell) condannato a dieci anni di reclusione in Russia; uno studente universitario americano (Rogers) viene arrestato con accusa di cospirazione a Berlino Est. Donovan si batte per uno scambio: Rudolf Abel per i due cittadini statunitensi.

“Mai così vicini”, una commedia ben dosata con due grandi attori

Mai così vicini (And so it goes, Usa, 2014) di Rob Reiner con Michael Douglas, Diane Keaton, Sterling Jerins, Andy Karl, Frances Sternhagen, Scott Shepherd, Frankie Valli, Rob Reiner

Sceneggiatura di Mark Andrus

Commedia, 1h 36′, Videa, in uscita il 10 luglio 2014

Voto: 6½ su 10

Mancava dalla regia dal 2007 Rob Reiner, anno del grazioso e strappalacrime Non è mai troppo tardi, con la coppia di moribondi scatenati Jack Nicholson e Morgan Freeman. Più recente, invece, la sua partecipazione d’attore – memorabile – nell’ultimo film di Martin Scorsese The Wolf of Wall Street, dove era l’irascibile padre del perverso Di Caprio. Torna ora a dirigere una commedia romantica sulla terza età e con nipotini ignoti al seguito, Mai così vicini, unendo per la prima volta sul grande schermo due attori favolosi come Michael Douglas e Diane Keaton.