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RomaFF12 – Selezione Ufficiale: “Borg McEnroe”, un film di Janus Metz Pedersen, la recensione

Borg McEnroe (id, Danimarca/Finlandia/Svezia, 2017) di Janus Metz Pedersen con Sverrir Gudnason, Shia LaBeouf, Stellan Skarsgård, Tuva Novotny, Ian Blackman, Robert Emms, Leo Borg, Markus Mossberg

Sceneggiatura di Ronnie Sandahl

Biografico, 1h 47′, Lucky Red, in uscita il 9 novembre 2017

Voto: 6½ su 10

Tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta, l’attenzione sul mondo del tennis venne catalizzata da una delle più celebri rivalità nella storia dello sport, quella tra il campione svedese Björn Borg e l’astro nascente americano John McEnroe, culminata in una ormai leggendaria finale al torneo di Wimbledon del 1980. Il film di Janus Metz Pedersen porta in scena quello scontro epico in un biopic dal taglio estremamente tradizionale, che parte dagli esordi dei due atleti per scandagliarne timori e rigidità, fino ad arrivare a un risultato che è storia, e chiudere il tutto con le didascalie d’ordinanza.

RomaFF12 – Selezione Ufficiale: “The Only Living Boy in New York”, un film di Marc Webb, la recensione

The Only Living Boy in New York (id, Usa, 2017) di Marc Webb con Callum Turner, Jeff Bridges, Kate Beckinsale, Pierce Brosnan, Cynthia Nixon, Kiersey Clemons, Tate Donovan, Wallace Shawn, Debi Mazar

Sceneggiatura di Allan Loeb

Commedia, 1h 28′

Voto: 5½ su 10

Bisogna ammettere che si prova una certa riluttanza verso film come The Only Living Boy in New York, e non perché l’ultimo lavoro di Marc Webb (500 giorni insieme) sia realizzato male, tutt’altro. Però è decisamente frustrante assistere all’ennesima formula della commedia intellettuale newyorkese i cui personaggi sembrano struggersi di insicurezze grevemente borghesi dall’alto della loro agiatezza. Ancora una volta, lo spettacolo che ci viene proposto vive tra le strade di un’abbagliante Manhattan dai colori autunnali, teatro delle idiosincrasie da soap opera di un manipolo di artistoidi, o sedicenti tali o che ambirebbero tanto a esserlo, incapaci di comportamenti umanamente accettabili.

RomaFF12 – Selezione Ufficiale: “I, Tonya”, un film di Craig Gillespie, la recensione

I, Tonya (id, Usa, 2017) di Craig Gillespie con Margot Robbie, Allison Janney, Sebastian Stan, Julianne Nicholson, Paul Walter Hauser, McKenna Grace, Bobby Cannavale, Caitlin Carver, Jason Davis

Sceneggiatura di Steven Rogers

Biografico, 2h 01′, Lucky Red

Voto: 8 su 10

La vicenda che, nel 1994, coinvolse la pattinatrice Tonya Harding nell’aggressione alla rivale Nancy Kerrigan sarà per sempre ricordata come uno dei più grandi scandali nella storia dello sport internazionale. Ma chi era Tonya Harding? Un’atleta zotica, priva di educazione e di grazia, ma anche una giovane donna maltrattata negli affetti, costantemente messa alla prova sulle proprie capacità, senza che nessuno credesse in lei, a cominciare da se stessa. Almeno è questo il ritratto che ne viene fuori da I, Tonya, l’iperbolico biopic che le ha dedicato il regista Craig Gillespie (Lars e una ragazza tutta sua), sulla scorta di una formidabile sceneggiatura firmata da un esperto in melodrammi come Steven Rogers (NemicheAmiche, P.S. I love you), che ha riscritto la storia della sportiva più odiata d’America a partire da una serie di incredibili interviste rilasciate dai veri protagonisti.

RomaFF12 – Selezione Ufficiale: “Last Flag Flying”, un film di Richard Linklater, la recensione

Last Flag Flying (id, Usa, 2017) di Richard Linklater con Bryan Cranston, Steve Carell, Laurence Fishburne, Yul Vázquez, Cicely Tyson, J. Quinton Johnson

Sceneggiatura di Richard Linklater e Darryl Ponicsan, dal romanzo omonimo di Darryl Ponicsan

Drammatico, 2h 05′

Voto: 8 su 10

Darryl Ponicsan è uno di quei tanti nomi che ingiustamente si perdono nella memoria del cinema: scrittore e sceneggiatore di pregio, dal suo romanzo The Last Detail Hal Ashby trasse il cult L’ultima corvè, mentre tra i suoi copioni per il cinema troviamo anche quelli di Pazza e Destini incrociati. Last Flag Flying, l’ultimo film di Richard Linklater, è la trasposizione dell’omonimo libro che Ponicsan diede alle stampe nel 2005 e che ora ha sceneggiato insieme al regista. La grande storia ha fatto il suo corso, i tempi cambiano ma le illusioni restano sempre le stesse, tanto che sullo schermo sembra quasi di rivedere le scorribande di Jack Nicholson e soci del film del 1973, con il quale l’assonanza non è solo nel titolo.

RomaFF12 – Selezione Ufficiale: “Stronger”, un film di David Gordon Green, la recensione

Stronger (id, Usa, 2017) di David Gordon Green con Jake Gyllenhaal, Tatiana Maslany, Miranda Richardson, Clancy Brown, Carlos Sanz

Sceneggiatura di John Pollono, dal libro omonimo di Jeff Bauman e Bret Witter (ed. Piemme)

Drammatico, 1h 59′, 01 Distribution

Voto: 5 su 10

Raccontare al cinema la storia vera di una menomazione fisica è sempre un rischio altissimo, per il forte tasso di patetismo intrinseco che, troppo spesso, sceneggiatori e registi non riescono a trattenere pur di provocare facili emozioni in chi guarda. Al caso di Stronger si aggiunge anche il ricordo di una ferita mai rimarginata dell’America contemporanea, ossia la minaccia terrorista. Il protagonista della storia, infatti, è quel Jeff Bauman che perse le gambe durante l’attentato alla maratona di Boston del 2013 e divenuto, a furor di popolo, un eroe nazionale. Nelle mani di un regista assolutamente mediocre come David Gordon Green, mal servito in partenza dalla sceneggiatura altrettanto debole che John Pollono ha tratto dal libro autobiografico di Bauman, la vicenda non può far altro che rispettare con noiosa puntualità ogni tappa del percorso di reinserimento, privato e sociale, che questo specifico genere di film ormai impone, a scanso di ogni originalità.

RomaFF12 – Selezione Ufficiale: “Una questione privata”, un film di Paolo e Vittorio Taviani, la recensione

Una questione privata (Italia/Francia, 2017) di Paolo Taviani con Luca Marinelli, Lorenzo Richelmy, Valentina Bellé, Anna Ferruzzo, Francesca Agostini, Jacopo Olmo Antinori, Josafat Vagni, Antonella Attili, Giulio Beranek, Mauro Conte, Guglielmo Favilla

Sceneggiatura di Paolo e Vittorio Taviani, dal romanzo omonimo di Beppe Fenoglio (Ed. Einaudi)

Drammatico, 1h 24′, 01 Distribution, in uscita il 1° novembre 2017

Voto: 4½ su 10

Per avere un’idea dell’importanza che Una questione privata di Beppe Fenoglio ha avuto non solo sulla letteratura italiana ma, soprattutto, sul processo di reinterpretazione storica della vicenda, basti pesnare che Italo Calvino lo definì il libro sulla Resistenza, l’opera che più di tutte aveva rappresentato l’esperienza partigiana nella sua essenza, al di là dei fatti. I decani del nostro cinema d’autore Paolo e Vittorio Taviani provano a tradurre per il grande schermo la complessa narrativa dell’autore albese, pagine fitte di memorie che rifuggono dal realismo per trovare nell’astrazione allegorica l’unica possibile via d’uscita per sopravvivere al ricordo bellico.

RomaFF12 – Selezione Ufficiale: “Hostiles”, un film di Scott Cooper, la recensione

Hostiles (id, Usa, 2017) di Scott Cooper con Christian Bale, Rosamund Pike, Wes Studi, Ben Foster, Peter Mullan, Jesse Plemons, Stephen Lang, Timothée Chalamet, Adam Beach, Rory Cochrane, Paul Anderson, Q’Orianka Kilcher, Scott Wilson, Scott Shepherd, Bill Camp

Sceneggiatura di Scott Cooper, Donald Stewart

Western, 2h 09′, Notorious Pictures

Voto: 6½ su 10

Due sono le grandi colpe che gravano sulla storia della civiltà statunitense, una è l’oppressione schiavista del popolo afroamericano, l’altra è il genocidio dei nativi d’America. Ciclicamente, il cinema hollywoodiano è chiamato in causa per rivangare i vecchi traumi, favorire il processo di espiazione, mettere in moto la catarsi e sollevare angosciosi parallelismi con la realtà socio-politica attuale. Hostiles, diretto da Scott Cooper (Crazy Heart, Out of the fournace), rientra in questo meccanismo operativo tanto necessario quanto inevitabile: ancora una volta, è tramite l’epopea della frontiera che si tramanda la memoria degli scontri efferati tra indiani e coloni occidentali, sulla scia di capolavori del genere come I cavalieri del Nord Ovest e Sentieri selvaggi, fino ad arrivare alla svolta revisionista degli anni Settanta con Soldato blu e Piccolo grande uomo.

RomaFF12, “Hostiles” di Scott Cooper è il film di apertura

Hostiles di Scott Cooper sarà il film di apertura della dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma (26 ottobre – 5 novembre 2017). Lo ha annunciato oggi il direttore artistico Antonio Monda, d’intesa con la presidente della Fondazione Cinema per Roma, Piera Detassis.

Il quarto lungometraggio del regista e sceneggiatore statunitense, autore di Crazy HeartOut of the Furnace e Black Mass, è un western drammatico e non convenzionale che esplora, con straordinaria intensità, uno dei temi più frequenti e complessi affrontati dal genere: il rapporto con i nativi americani. Ambientato nel 1892, Hostiles segue il viaggio di un capitano dell’esercito che scorta un vecchio capo Cheyenne e la sua famiglia fino alla terra natia nel Montana. Nel ruolo dei protagonisti, il premio Oscar® Christian Bale (la trilogia del “Cavaliere oscuro”, American HustleThe Fighter), che torna a lavorare con Cooper dopo la collaborazione in Out of the Furnace, l’attrice britannica Rosamund Pike (Gone GirlOrgoglio e pregiudizioLa versione di Barney) e Wes Studi (Balla coi lupiL’ultimo dei MohicaniHeat – La sfida).

RomaFF12: “Detroit” di Kathryn Bigelow tra i film in programma

Il nuovo attesissimo film di Kathryn Bigelow, Detroit, sarà presentato alla dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma (26 ottobre – 5 novembre 2017). Lo ha annunciato oggi il direttore artistico Antonio Monda, d’intesa con la presidente della Fondazione Cinema per Roma, Piera Detassis.

La regista di Point Break e Strange Days, prima e unica donna ad ottenere il premio Oscar® per la miglior regia con The Hurt Locker, torna dietro la macchina da presa, a cinque anni dall’uscita di Zero Dark Thirty, per firmare un’opera di straordinaria intensità: Detroit rievoca infatti uno dei più tragici e sanguinosi episodi della storia statunitense, la sommossa che ha attraversato le strade della metropoli americana esattamente cinquant’anni fa, fra il 23 e il 27 luglio 1967.