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“Rocketman”, un film di Dexter Fletcher, la recensione

Rocketman (id, GB/Usa, 2019) di Dexter Fletcher con Taron Egerton, Richard Madden, Jamie Bell, Bryce Dallas Howard, Gemma Jones, Steven Mackintosh, Matthew Illesley, Kit Connor, Tate Donovan

Sceneggiatura di Lee Hall

Musical/Biografico, 2h 01’, 20th Century Fox Italia, in uscita il 29 maggio 2019

Voto: 8 su 10

Non un semplice biopic ma musical in piena regola: è Rocketman, il film su vita, infanzia e prime esperienze di Reginald Dwight, in arte Elton John, che l’attore e regista britannico Dexter Fletcher, già subentrato in extremis a Bryan Singer alla direzione del sopravvalutato Bohemian Rhapsody, ha dedicato al baronetto del pop inglese. Rispetto al deludente conformismo del film su Freddie Mercury, però, Rocketman si fa preferire per creatività stilistica, originalità narrativa e, cosa fondamentale, per l’assoluta libertà con cui fonde realtà e immaginazione in un racconto volutamente fantasmagorico e trascinante, senza per questo tradire mai la verità dei fatti.

Il felliniano “Romeo e Giulietta” di Kenneth Branagh

ROMEO E GIULIETTA

Regia di Kenneth Branagh
Regia del film a cura di Rob Ashcroft
Con Derek Jacobi, Lily James, Richard Madden/Freddie Fox
In scena al Garrick Theatre di Londra e nei cinema il 29 e 30 novembre a cura di Nexo Digital

Voto: 8 su 10 (rappresentazione teatrale)
Voto: 8½ su 10 (Film)

Prima ancora di Moccia e dei suoi seguaci, intenti a spiegarci le dinamiche dell’amore adolescenziale, nella lontana Golden Age di Elisabetta d’Inghilterra c’è stato un autore che come nessun altro ha saputo descrivere lo sconvolgimento dell’animo tale da condurre a pensare che la separazione dall’oggetto del desiderio sia così insopportabile che la morte gli è preferibile. Sì, parliamo proprio di “Romeo e Giulietta”, il dramma dell’amore a prima vista. Cambiano i tempi, le tradizioni, gli stili di vita, ma il sentimento di smarrimento totale davanti alla persona amata non muta attraverso i secoli e forse è per questo che la tragedia dei due amanti di Verona è una delle più riadattate in contesto moderno o contemporaneo tra le opere del drammaturgo inglese. Una delle trasposizioni più riuscite è probabilmente “Romeo + Giulietta” di Baz Luhrman del 1996. Ci riprova quest’anno Kenneth Branagh in un adattamento ricco e piacevolmente citazionistico di un’Italia anni ’50 di cui il resto del mondo sembra non averne mai abbastanza.

“Cenerentola”, principessa fortunata nel regno di Branagh

Cenerentola (Cinderella, Usa, 2015) di Kenneth Branagh con Cate Blanchett, Lily James, Richard Madden, Helena Bonham Carter, Holliday Grainger, Sophie McShera, Stellan Skarsgard, Ben Chaplin, Hayley Atwell, Nonso Anozie, Derek Jacobi

Sceneggiatura di Chris Weitz

Fantasy, 1h 45′, The Walt Disney Company Italia, in uscita il 12 marzo 2015

Voto: 6 su 10

Già solo per l’assenza degli insostituibili teatrini canori dei topini, questa nuova versione live action di Cenerentola non è riuscita a fare breccia nei nostri cuori. Senza dubbio fedele al capolavoro animato del 1950, ma allo stesso tempo privo di emozione e, soprattutto, di tensione. Ebbene sì: ricordate quel colpo di scena finale inarrivabile, con la matrigna che mette lo sgambetto al paggio e la scarpetta che finisce in pezzi, e Cenerentola che, beata, esclama “tanto io ho l’altra scarpetta!” per dar prova del suo piede da principessa, con sguardo di sconcerto della matrigna come risultato?

“Una promessa”, melodramma in grande stile per Leconte

Una promessa (Une promesse, Francia/GB, 2013) di Patrice Leconte con Rebecca Hall, Alan Rickman, Richard Madden, Toby Murray, Maggie Steed

Sceneggiatura di Jerôme Tonnerre e Patrice Leconte, dal romanzo “Il viaggio nel passato” di Stefan Zweig

Drammatico, 1h 38′, Officine Ubu, in uscita il 2 ottobre 2014

Voto: 7 su 10

Ritorno in grande stile di Patrice Leconte (La moglie del parrucchiere, La ragazza sul ponte, Confidenze troppo intime) dopo la parentesi d’animazione con l’ambiguo La bottega dei suicidi. Il desiderio, che sia esso appagato, sublimato o inespresso, è un’ossessione che ha sempre affascinato il regista francese e che trova nel romanzo “Viaggio nel passato”, dello scrittore tedesco Stefan Zweig, un argomento utilissimo per un imponente melodramma in costume. 

Venezia70, le minirecensioni: “Une promesse”, “L’intrepido”, “The Unknown Known”, “Stray dogs”

Une promesse (id, Francia/GB, 2013) di Patrice Leconte, con Richard Madden, Rebecca Hall, Alan Rickman, Toby Murray

Sceneggiatura di Jerôme Tonnerre, Patrice Leconte, dal romanzo “Il viaggio nel passato” di Stefan Zweig

Drammatico, 1h 35′

Voto: 7 su 10

Germania, 1913. La moglie di un ricco proprietario siderurgico, più vecchio di lei, si innamora di un giovane ingegnere che lavora col marito. Sguardi eloquenti si susseguono fino alla partenza di lui per il Messico. Arriva la guerra, passano gli anni… Ritorno in grande stile di Leconte, con un melodramma in costume di sentimenti e passioni lungamente inespresse, risolto con uno stile visivo contemporaneo, in contrapposizione all’impeccabilità della confezione e all’eleganza della recitazione. La soluzione è originale e fuori da ogni tempo, come la storia che racconta, in barba alle mode e alle trionfanti tendenze che corrono. Fuori Concorso.