In occasione dell’uscita del suo ultimo lavoro “O ballano tutti o non balla nessuno”, abbiamo incontrato il rapper romano MAURIZIO GALLO. Ecco cosa ha risposto alle nostre domande. Un viaggio metropolitano tra musica, identità, cultura, sentimenti e coscienza. Le rivendicazioni di un rapper dal cuore calmo ed incazzato.
CM:
_Maurizio Gallo, in arte PUGNI IN TASCA.
Roma, fermata Cinecittà.
Quanto è difficile trovare spazio per un rapper come te in una grande città e quanto, invece, aiuta una periferia come il tuscolano?
MG:
“C’è un dato che dice che se il mio quartiere fosse una città, sarebbe la nona città italiana per popolazione. Siamo più di 200 mila. Alcune vie del mio quartiere per densità sono le più abitate del mondo. E’ attraversato da 8 fermate della metropolitana, 2 aereoporti, più di 20 centri commerciali. Ma c’è solo un parco e zero ospedali, zero musei! Il tuscolano non mi fa vivere il dramma di alcune periferie che ti fanno stare tutta la vita in 3 strade, e finisce che anche se sei di Roma o Milano diventi più provinciale di chi vive in provincia, perché non esci mai da lì. Ma se mi offri tanti servizi, di cui metà sono sale slot e l’altra posti in cui per socializzare devo alcolizzarmi, me stai a fregà.”