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“Nove lune e mezza”, un film di Michela Andreozzi, la recensione

Nove lune e mezza (Italia/Spagna, 2017) di Michela Andreozzi con Claudia Gerini, Michela Andreozzi, Giorgio Pasotti, Stefano Fresi, Lillo Petrolo, Nunzia Schiano, Massimiliano Vado, Paola Tiziana Cruciani, Claudia Potenza, Alessandro Tiberi, Federica Cifola, Nello Mascia, Graziella Marina, Arisa

Sceneggiatura di Michela Andreozzi, Alessia Crocini, Fabio Morici

Commedia, 1h 40′, Vision Distribution, in uscita il 12 ottobre 2017

Voto: 6½ su 10

Prima di tutto, c’è da registrare una notizia curiosa: il film non si fregia del brevetto “d’interesse culturale nazionale” che il nostro Ministero elargisce a piene mani anche per le pellicole più deprecabili. Cosa avrà mai avuto Nove lune e mezza per non meritarlo (ammesso che sia stato sottoposto alla candidatura, ma non abbiamo motivi per credere il contrario) resterà un mistero ben chiuso nelle menti dei membri del comitato. Ciò detto, accogliamo con favore un esordio tardivo alla regia, quello della simpatica attrice e autrice Michela Andreozzi, che scrive – con Alessia Crocini e Fabio Morici – e dirige una deliziosa commedia che, con della sana leggerezza, riesce a far riflettere su temi come genitorialità surrogata, procedure di adozione e realizzazione femminile. Nel giro di un mese, è già il secondo film italiano a trattare simili questioni, dopo l’ambizioso e ben poco riuscito Una famiglia di Sebastiano Riso, visto in concorso a Venezia 74.

RomaFF11 – Selezione Ufficiale: “Sole cuore amore”, un film di Daniele Vicari

Sole cuore amore (Italia, 2016) di Daniele Vicari con Isabella Ragonese, Francesco Montanari, Eva Grieco, Giulia Anchisi, Francesco Acquaroli, Chiara Scalise, Paola Tiziana Cruciani

Sceneggiatura di Daniele Vicari

Drammatico, 1h 52’, Koch Media

Voto: 4½ su 10

Il potere non si interessa della routine, quindi deve farlo il cinema. Sotto questa urgenza civile più che cinematografica, Daniele Vicari lancia la sua ultima fatica, Sole cuore amore, un film per certi versi estremamente respingente, che affronta un tema ormai da anni di allarmante attualità, quello del precariato lavorativo, capace di schiacciare e annullare l’esistenza di ogni povero disgraziato costretto ad accettare compromessi mortificanti pur di sopravvivere.

“Ti sposo ma non troppo”, schema abusato per un copione mal adattato

Ti sposo ma non troppo (Italia, 2014) di Gabriele Pignotta con Gabriele Pignotta, Vanessa Incontrada, Chiara Francini, Fabio Avaro, Paola Tiziana Cruciani, Paolo Triestino, Francesco Foti, Michela Andreozzi, Catherine Spaak

Sceneggiatura di Gabriele Pignotta, dall’omonima pièce teatrale

Commedia, 1h 36′, Teodora, in uscita il 17 aprile 2014

Voto: 3½ su 10

Non si finirà mai di ribadire quanto il teatro e il cinema siano due concetti drasticamente differenti, e quanto sia rischioso adattare il primo agli spazi del secondo. L’ha fatto in maniera scriteriata Gabriele Pignotta, uno dei più apprezzati volti della commedia teatrale italiana, che ha preso uno dei suoi testi meglio riusciti sul palco e lo ha ridotto per il grande schermo. Scritto, diretto e interpretato da sé medesimo, Ti sposo ma non troppo diventa l’ultimo caso di una folta schiera di fatali “allestimenti in celluloide” a ribadire la pericolosità di siffatti ibridi.