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“Ready Player One”, un film di Steven Spielberg, la recensione

Ready Player One (id, Usa, 2018) di Steven Spielberg con Tye Sheridan, Olivia Cooke, Ben Mendelsohn, Simon Pegg, Mark Rylance, T.J. Miller, Hannah John-Kamen, Win Morisaki, Daniel Tuite, Philip Zhao, Rona Morison, Raed Abbas

Sceneggiatura di Zak Penn, Ernest Cline, dal romanzo omonimo di Ernest Cline (Isbn edizioni, coll. Special books)

Fantascienza, 2h 20′, Warner Bros. Pictures Italia, in uscita il 28 marzo 2018

Voto: 8½ su 10

In un’epoca di ripresa nostalgica del passato, che ha trovato le sue interpretazioni migliori in La La Land e IT al cinema e nel serial Stranger Things in tv, non era scontato che si giungesse alla glorificazione massima dell’immaginario pop degli anni Ottanta proprio attraverso lo sguardo “infinito” di uno dei suoi incontrastati padri fondatori. E non è un caso che Ready Player One arrivi in sala a distanza di pochi mesi da un bellissimo film impegnato come The Post: signori, questo è Steven Spielberg, un cineasta immenso che, dall’alto di una filmografia che ha scritto la storia della nuova Hollywood e non solo, ha da sempre affiancato all’autore liberale e sensibile ai diritti dell’essere umano, anche il sognatore, l’eterno bambino che viaggia con la mente e gioca col purè.

“Quel fantastico peggior anno della mia vita”, l’outsider dell’anno

Quel fantastico peggior anno della mia vita (Me and Earl and the Dying Girl, Usa, 2015) di Alfonso Gomez-Rejon con Thomas Mann, Olivia Cooke, RJ Cyler, Connie Britton, Jon Bernthal, Molly Shannon, Nick Offerman, Katherine Hughes

Sceneggiatura di Jesse Andrews dal suo romanzo omonimo

Commedia, 1h 45′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 10 dicembre 2015

Voto: 8 su 10

La rivelazione indie dell’anno è Me and Earl and the Dying Girl (in Italia, Quel fantastico peggior anno della mia vita), il film diretto da Alfonso Gomez-Rejon che al Sundance ha fatto furore, vincendo il Grand Premio della Giuria e il Premio del Pubblico, e che potrebbe farsi valere durante la prossima edizione degli Oscar, almeno nella sezione Sceneggiatura non originale.

“Le origini del male”, più Scooby Doo che horror demoniaco

Le origini del male (The Quiet Ones, Usa, 2014) di John Pogue con Jared Harris, Olivia Cooke, Rory Fleck-Byrne, Erin Richards, Sam Claflin

Sceneggiatura di Oren Moverman, John Pogue, Craig Rosenberg

Horror, 1h 35′, Key Films, in uscita il 2 luglio 2014

Voto: 3 su 10

Non è estate al cinema senza un brutto horror. Quest’anno tocca a Le origini del male, possession movie naturalmente “ispirato a fatti realmente accaduti” (sic!), che punta tutto sulla ridicola trovata di mostrare filmati d’epoca di giovani indemoniati nella speranza che vengano presi per autentici. Nulla di più risibile, giacché i filmini amatoriali in bianco e nero, in questo caso, prevedono camera a spalla e zoomate d’effetto che, pur con ogni sospensione dell’incredulità, risultano di assai improbabile fattura nei primi anni Sessanta.