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“Shut In”, un film di Farren Blackburn, la recensione

Shut In (id, Usa/Canada/Francia) di Farren Blackburn con Naomi Watts, Charlie Heaton, Oliver Platt, Jacob Tremblay, David Cubitt

Sceneggiatura di Christina Hodson

Thriller, 1h 31’, Notorious Pictures, in uscita il 7 dicembre 2016

Voto: 4 su 10

Produzione europea con attrice americana (anzi, australiana) per un deprimente thriller in formato horror, con bimbetti dagli occhi sbarrati, porte cigolanti e procioni tra la spazzatura di notte. È Shut In, che la sceneggiatrice Christina Hodson ha scritto dopo essere stata suggestionata dai rumori che, nottetempo, udiva nel monolocale newyorkese dove viveva. Peccato che non abbia avuto la lungimiranza di affidare i suoi pensieri creativi a una pagina di diario, sarebbe stato più utile a lei e soprattutto all’incauto spettatore che assisterà ai novanta minuti più triti del genere.

RomaFF11 – Alice nella città: “Three Generations”, un film di Gaby Dellal

Three Generations (id, Usa, 2016) di Gaby Dellal con Naomi Watts, Elle Fanning, Susan Sarandon, Linda Emond, Tate Donovan, Sam Trammell

Sceneggiatura di Nikole Beckwith

Drammatico, 1h 28’, Videa, in uscita il 24 novembre 2016

Voto: 6½ su 10

Progetto coltivato dalla sua autrice Gaby Dellal fin dal 2012 e purtroppo vittima di un travaglio produttivo che ne ha fatto slittare l’uscita in sala per più di un anno, finalmente Three Generations vede la luce dopo aver cambiato più volte pelle ed essere stato sottoposto a una serie di tagli e aggiustamenti (titolo compreso, che in origine era About Ray) forse opinabili. Tutto merito di Harvey Weinstein, quindi, se l’attenzione verso la protagonista più giovane, un’adolescente transgender, è stata dirottata verso lo strampalato nucleo famigliare in cui vive.

“La foresta dei sogni”, fragile Van Sant abbandonato nel mare dei suicidi

 La foresta dei sogni (The Sea of Trees, Usa, 2015) di Gus Van Sant con Matthew McConaughey, Ken Watanabe, Naomi Watts, Jordan Gavaris, Katie Aselton

Sceneggiatura di Chris Sparling

Drammatico, 1h 50′, Lucky Red, in uscita il 28 aprile 2016

Voto: 6½ su 10

Esistono due anime registiche per Gus Van Sant: c’è l’autore scabro, secco, raggelante e infinitamente interessante di opere come Belli e dannati, Last Days e Elephant, e c’è il mestierante dalle emozioni facili e ben narrate per film di grande successo come Will Hunting e Scoprendo Forrester. L’ultimo film del regista americano, La foresta dei sogni (deprimente titolo italiano per l’originale The Sea of Trees), già male accolto a Cannes 2015, appartiene purtroppo alla seconda categoria, quella più convenzionale e patinata, ma in alcun modo disprezzabile a priori.

“The Divergent Series: Insurgent”, sequel stanco in attesa del finale

The Divergent Series: Insurgent (id, Usa, 2015) di Robert Schwentke con Shailene Woodley, Theo James, Kate Winslet, Miles Teller, Ansel Elgort, Octavia Spencer, Naomi Watts, Ray Stevenson, Ashley Judd, Tony Goldwyn, Jai Courtney, Mekhi Phifer, Maggie Q, Daniel Dae Kim

Sceneggiatura di Brian Duffield, Akiva Goldsman, Mark Bomback, dal romanzo omonimo di Veronica Roth

Fantasy, 1h 59′, Eagle Pictures, in uscita il 19 marzo 2015

Voto: 5 su 10

L’indomita Tris Prior (Woodley), dopo essere stata identificata come Divergente, è inseguita dalle truppe della perfida Jeanine Matthews (Winslet), la leader della fazione degli Eruditi, che vorrebbe catturarla per sottoporla a una serie di esami che, se superati, porterebbero a un’importante verità. Tris cerca rifugio tra i Pacifici, i Candidi, gli Abneganti, gli Intrepidi e gli Esclusi ma, per evitare altro sangue, si consegna a Jeanine senza neppure immaginare a cosa stia andando incontro…

“Birdman o (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza)”, Iñárritu incanta

Birdman o (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza) [Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) Usa, 2014] di Alejandro González Iñárritu con Michael Keaton, Emma Stone, Edward Norton, Zack Galifianakis, Amy Ryan, Andrea Riseborought, Naomi Watts, Lindsay Duncan

Sceneggiatura di Alejandro González Iñárritu, Nicolàs Giacobone, Alexander Dinelaris jr, Armando Bo

Commedia, 1h 59′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 5 febbraio 2015

Voto: 9 su 10

Straordinario viaggio nella vita e nella mente di un attore, Riggan Thomson, interpretato da Michael Keaton: un tempo celebre volto di Birdman, un supereroe del grande schermo, spera ora di poter rilanciare la propria immagine e riaffermare il proprio talento in uno spettacolo tratto da Raymond Carver a Broadway, “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”. Attorno a lui si muove la spaventosa fauna dell’ambiente teatrale: il suo produttore e avvocato sull’orlo di una crisi di nervi (Galifianakis), il sostituto per il ruolo secondario (Norton) che ha non poche manie di grandezza, due attrici insicure (Watts) e bugiarde (Riseborought), la figlia (Stone) segretaria appena dimessa dal rehab, la temibile critica del New York Times (Duncan) che vuole stroncarlo ancor prima di vederlo. E alle sue spalle aleggia la presenza incombente dell’alter-ego cinematografico.

“St. Vincent”, dramedy edificante con un grande Bill Murray

St. Vincent (id, Usa, 2014) di Theodore Melfi con Bill Murray, Melissa McCarthy, Naomi Watts, Jaeden Lieberher, Chris O’Dowd, Terrence Howard

Sceneggiatura di Theodore Melfi

Commedia, 1h 42′, Eagle Pictures, in uscita il 18 dicembre 2014

Voto: 6 su 10

La ragione unica di certi film non proprio indispensabili, a volte, risiede negli attori che vengono chiamati a interpretarli. È il caso di St. Vincent di Ted Melfi, già apprezzato regista di spot pubblicitari e ora al suo esordio per il grande schermo con una commedia indipendente scritta di suo pugno e prodotta dai furbissimi fratelli Weinstein. Ne è protagonista uno strabordante Bill Murray, sempre più maschera di ironia laconica e intima malinconia, affiancato dalle ottime Melissa McCarthy e Naomi Watts, e da uno dei baby attori più bravi e simpatici visti di recente, Jaeden Lieberher.

Venezia71, le minirecensioni: “Birdman”, “La vita oscena”, “The Look of Silence”, “La rançon de la gloire”, “Melbourne”

Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) – Usa, 2014 di Alejandro Gonzales Inarritu con Michael Keaton, Emma Stone, Edward Norton, Zack Galifianakis, Amy Ryan, Andrea Riseborought, Naomi Watts, Lindsay Duncan – IN CONCORSO

Il film d’apertura è uno straordinario viaggio nella vita e nella mente di un attore, un tempo celebre volto di supereroi da grande schermo, che spera di poter rilanciare la propria immagine e riaffermare il proprio talento in uno spettacolo tratto da Raymond Carver a Broadway. Attorno a lui la spaventosa fauna dell’ambiente e la presenza incombente dell’alter-ego cinematografico. Inarritu si smarca definitivamente dalla cifra narrativa a incastri che l’aveva fino a ora contraddistinto e si abbandona a un inebriante virtuosismo registico che si traduce in un unico, impossibile pianosequenza dal ritmo magmatico e febbrile, al servizio di una sceneggiatura di straordinaria perfidia. Una riflessione da brivido su arte e star system, interpretata da un cast superlativo, con un Keaton senza precedenti. Voto: 9

“Birdman” di Alejandro G. Iñárritu apre in concorso Venezia 71

Sarà Birdman (o Le imprevedibili virtù dell’ignoranza), diretto da Alejandro G. Iñárritu (Amores perros21 grammiBabelBiutiful), con Michael Keaton, il film d’apertura della 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (27 agosto – 6 settembre 2014).Oltre a Michael Keaton, il film è interpretato da Zach Galifianakis, Edward Norton, Andrea Riseborough, Amy Ryan, Emma Stone e Naomi Watts. Il film è una distribuzione Fox Searchlight Pictures / New Regency di una produzione New Regency / M Productions / Le Grisbi.

“Two Mothers” e il mito della milf in salsa soft, un incubo

Two Mothers (Adore, Francia/Australia, 2013) di Anne Fontaine, con Naomi Watts, Robin Wright, Ben Mendelsohn, Xavier Samuel, James Frecheville, Sophie Lowe, Gary Sweet

Sceneggiatura di Christopher Hampton, dal romanzo “Le nonne” di Doris Lessing

Drammatico, 1h 50’, BiM Distribuzione, in uscita il 17 ottobre 2013

Voto: 4½ su 10

C’era di ché spaventarsi, ma in altro senso rispetto ai miseri risultati finali. Un film a lungo chiacchierato, d’ispirazione letteraria d’eccezione (“Le nonne” del Premio Nobel Doris Lessing), scritto da un drammaturgo poco meno che eccellente (al suo attivo copioni per il cinema come Le relazioni pericolose di Frears e A Dangerous Method di Cronenberg) e diretto da una promessa del cinema francese (Cocò avant Chanel). Chi l’avrebbe mai detto che l’accoppiata Christopher Hampton-Anne Fontaine, con l’aggravante di due attrici meravigliosamente algide come Naomi Watts e Robin Wright a interpretarlo, avrebbe potuto partorire un film tanto molle e assurdo?

“Diana”, Lady D come Mosè, un biopic imbarazzante

Diana – La storia segreta di Lady D (Diana, GB, 2013) di Oliver Hirschbiegel, con Naomi Watts, Naveen Andrews, Douglas Hodge, Geraldine James, Charles Edwards, Juliet Stevenson, Cas Anvar, Art Malik, Michael Byrne

Sceneggiatura di Stephen Jeffreys, dal libro “Diana: l’ultimo amore segreto della principessa triste” di Kate Snell

Biografico, 1h 53’, BiM Distribuzione, in uscita il 3 ottobre 2013

Voto: 2 su 10

Non si è mai ben predisposti verso questo tipo di operazioni cinematografiche, spesso atte a riabilitare più del necessario (e se mai ce ne fosse realmente bisogno) la memoria di personaggi illustri da tempo scomparsi e scolpiti nella memoria comune. Chiariamolo subito: nessuno si aspettava il capolavoro dell’anno dal film in questione. Da qui a diventare, però, uno dei più temibili candidati al titolo di peggior biografico di sempre, il passo è breve.