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“Made in Italy”, un film di Luciano Ligabue, la recensione

Made in Italy (id, Italia, 2018) di Luciano Ligabue con Stefano Accorsi, Kasia Smutniak, Fausto Maria Sciarappa, Walter Leonardi, Filippo Dini, Alessia Giuliani, Gianluca Gobbi

Sceneggiatura di Luciano Ligabue

Drammatico, 1h 44′, Medusa, in uscita il 25 gennaio 2018

Voto: 4 su 10

Alla soglia dei suoi primi sessant’anni, Ligabue ritiene di essere ormai pronto per divulgare il suo personale Manifesto, quasi un testamento, in cui dispensare sermoni ed elargire saggezza. E così, a distanza di sedici anni dall’ultimo film Da zero a dieci, scrive e dirige Made in Italy, una sorta di guida pratica per raggiungere la felicità. Il progetto è, tuttavia, più articolato del previsto e nasce dal suo primo ed omonimo concept album, attraverso le cui tracce si racconta una storia che viene, poi, ulteriormente sviluppata sullo schermo.

“La ragazza nella nebbia”, un film di Donato Carrisi, la recensione

La ragazza nella nebbia (id, Italia/Francia/Germania, 2017) di Donato Carrisi con Toni Servillo, Alessio Boni, Michela Cescon, Galatea Ranzi, Lorenzo Richelmy, Jean Reno, Lucrezia Guidone, Daniela Piazza, Ekaterina Buscemi, Greta Scacchi, Jacopo Olmo Antinori, Antonio Gerardi

Sceneggiatura di Donato Carrisi, dal suo romanzo omonimo (ed. Longanesi)

Thriller, 2h 07′, Medusa, in uscita il 26 ottobre 2017

Voto: 2 su 10

La ragazza nella nebbia, trasposizione dell’omonimo best seller di Donato Carrisi, che ha anche scritto e diretto il film, è l’emblema di tutto ciò che di più deleterio il cinema italiano di oggi ha da offrire al suo pubblico. Ben inteso: Carrisi è uno dei nostri più apprezzati giallisti all’estero, abile artigiano di indagini a tinte fosche, che sanno come avvincere il lettore; ma la scrittura cinematografica è tutt’altra cosa rispetto alla stesura di un romanzo o alla narrazione televisiva. Questo suo film d’esordio denuncia tutti i limiti di una produzione condotta sull’onda della presunzione assoluta di poter portare a segno un thriller di spessore, senza minimamente considerare di avere a malapena i mezzi per una brutta fiction commerciale.

“Mamma o papà?”, un film di Riccardo Milani, la recensione

Mamma o papà? (Italia, 2017) di Riccardo Milani con Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Carlo Buccirosso, Matilde Gioli, Stefania Rocca, Claudio Gioé, Anna Bonaiuto, Luca Marino, Marianna Cogo, Alvise Marascalchi, Luca Angeletti

Sceneggiatura di Giulia Calenda, Paola Cortellesi, Riccardo Milani

Commedia, 1h 38’, Medusa, in uscita il 14 febbraio 2017

Voto: 2 su 10

Vorrebbe divertire, ma è solo infinitamente triste. Si illude di essere moderna, ma è solo antidiluviana. Crede di essere scorretta, ma è solo becera e infantile. È Mamma o papà?, la nuova commedia di Riccardo Milani, ex regista di belle speranze ormai completamente votato all’incasso più facile, che esce a San Valentino perché in qualche modo dovrebbe parlare anche d’amore. Questa incommentabile strategia di marketing fa comunque il paio con la pochezza del film, scritto davvero male dallo stesso Milani con sua moglie Paola Cortellesi, con l’intervento di Giulia Calenda, a partire dal soggetto di un’omonima pellicola francese del 2015 di Martin Bourboulon.

“Il GGG – Il Grande Gigante Gentile”, un film di Steven Spielberg, la recensione

Il GGG – Il Grande Gigante Gentile (The Big Friendly Giant, GB, 2016) di Steven Spielberg con Mark Rylance, Ruby Barnhill, Rebecca Hall, Penelope Wilton, Jemaine Clement, Rafe Spall, Bill Hader

Sceneggiatura di Melissa Mathison, dal romanzo per l’infanzia “Il GGG” di Roald Dahl (ed. Salani, coll. Istrici d’oro)  

Fantasy, 1h 52’, Medusa, in uscita il 30 dicembre 2016

Voto: 7½ su 10

Era necessario un ritorno al passato per Steven Spielberg, se dopo aver affrontato con successo il thriller spionistico a sfondo storico (Il ponte delle spie), ha sentito l’urgenza di attingere all’inesauribile pozzo favolistico di Roald Dahl per la sua ultima opera, Il GGG – Il Grande Gigante Gentile, tratto dall’omonimo libro per bambini dell’autore britannico de La fabbrica di cioccolato e Le streghe (entrambi già portati più volte sul grande schermo) e scritto per l’ultima volta dalla compianta Melissa Mathison, l’indimenticabile sceneggiatrice di E.T..

“Perfetti sconosciuti”, il tragicomico convivio di una generazione irrisolta

Perfetti sconosciuti (Italia, 2016) di Paolo Genovese con Valerio Mastandrea, Anna Foglietta, Edoardo Leo, Alba Rohrwacher, Marco Giallini, Giuseppe Battiston, Kasia Smutniak

Sceneggiatura di Filippo Bologna, Paolo Costella, Paolo Genovese, Paola Mammini, Rolando Ravello

Commedia, 1h 37′, Medusa, in uscita l’11 febbraio 2016

Voto: 7 su 10

Metti, una sera a cena. Metti, uno storico ed affiatato gruppo di amici e una padrona di casa che, nel tentativo di rendere l’incontro diverso dal solito, proponga un gioco apparentemente sfizioso. Metti, che quel gioco, da divertente, diventi, invece, al massacro e che quelle persone scoprano, nel peggiore dei modi, di essere dei perfetti sconosciuti. L’idea lanciata da Eva (Kasia Smutniak) dovrebbe risultare del tutto innocua: ognuno degli invitati deve mettere il proprio cellulare sul tavolo, per tutta la serata, con alcune regole irremovibili, leggere ai commensali i messaggi che si ricevono (tutti) e rispondere alle chiamate (tutte) in modalità “viva voce”. All’approvazione divertita di alcuni, fa da contraltare lo sgomento preoccupato di altri, costretti però ad accettare per non suscitare sospetti e malumori.

“Wolf Creek 2 – La preda sei tu”, sequel mozzafiato per stomaci forti

Wolf Creek 2 – La preda sei tu (Wolf Creek 2, Australia, 2013) di Greg McLean, con John Jarratt, Ryan Corr, Shannon Ashlyn, Philippe Klaus

Sceneggiatura di Greg McLean, Aaron Sterns

Horror, 1h 47′, Medusa, in uscita il 10 giugno 2015

Voto: 8 su 10

Ritorna Mick Taylor (Jarratt), il sadico cacciatore di turisti del primo fortunato Wolf Creek (anno 2005) che subito aveva condotto il suo autore Greg McLean agli onori del genere horror. Il regista ha pensato bene di riprendere la scia di sangue interrotta nell’episodio precedente con l’unico superstite in stato di vagabondaggio, rimette il villain più spietato degli ultimi tempi (pare sia ispirato al serial killer di saccopelisti Ivan Milat) a bordo della sua camionetta scalcagnata e il terrore ha inizio.

Youth – La giovinezza”, Sorrentino e il talento che diventa esibizionismo

Youth – La giovinezza (Youth, Svizzera/Francia/GB/Italia, 2015) di Paolo Sorrentino con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Jane Fonda, Paul Dano, Madalina Ghenea, Ed Stoppard, Mark Kozelek, Robert Seethaler, Alex MacQueen, Sonia Gessner, Luna Mijovic

Sceneggiatura di Paolo Sorrentino

Drammatico, 1h 58′, Medusa, in uscita il 20 maggio 2015

Voto: 6 su 10

Da un grande talento derivano grandi responsabilità. Dovrebbe saperlo bene Paolo Sorrentino, uno dei nostri migliori animali da regia, che reduce dall’Oscar vinto per La grande bellezza, era attesissimo con questa sua seconda opera girata in lingua inglese, dopo il modesto This must be the place con Sean Penn. Questa volta ha potuto fregiarsi di interpreti sublimi quali Michael Caine, Harvey Keitel e Jane Fonda, e di un altrove geografico (le Alpi svizzere) in assoluta controtendenza con la fauna gozzovigliante del film che gli ha meritato il plauso internazionale. Eppure Youth – La giovinezza è un film assai deludente, perché profondamente vacuo e pretenzioso.

RomaFF9: “Andiamo a quel paese” di Ficarra e Picone, sezione Gala

Andiamo a quel paese (Italia, 2014) di Salvatore Ficarra e Valentino Picone con Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Tiziana Lodato, Mariano Rigillo, Lily Tirrinnanzi, Fatima Trotta, Nino Frassica, Francesco Paolantoni

Sceneggiatura di Salvatore Ficarra e Valentino Picone, Fabrizio Testini, Edoardo de Angelis, Devor De Pascalis

Commedia, 1h 30′, Medusa, in uscita il 6 novembre 2014

Voto: 6 su 10

In un paese in cui si producono quasi esclusivamente commedie che non fanno ridere, è un sollievo l’ultimo film di Ficarra e Picone Andiamo a quel paese, che almeno quattro risate sane e genuine ce le fa fare. Per carità, nulla per cui sbellicarsi e gridare al miracolo, ma quella dei due comici televisivi siciliani è una comicità efficace e mai sgarbata, che accompagna il costante sorriso all’esclamazione diretta. E, cosa da non sottovalutare, non manca mai la simpatia per cosa si racconta e come lo si racconta.

RomaFF9: “Soap Opera” di Alessandro Genovesi, sezione Gala

Soap Opera (Italia, 2014) di Alessandro Genovesi con Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Chiara Francini, Ricky Memphis, Diego Abatantuono, Elisa Sednaoui, Alessandro Besentini, Francesco Villa, Caterina Guzzanti

Sceneggiatura di Alessandro Genovesi

Commedia, 1h 27′, Medusa, in uscita il 30 ottobre 2014

Voto: 3 su 10

Nelle intenzioni del regista, quell’Alessandro Genovesi già sceneggiatore di Happy Family di Salvatores e artefici di due blockbuster come La peggiore settimana della mia vita e Il peggior Natale della mia vita, questo Soap Opera avrebbe dovuto rappresentare il punto di congiunzione di tre generi cinematografici – la commedia, il mélo e il noir – utilizzati secondo i canoni ribaltati di un tipo di narrazione televisiva fortemente stereotipata come, appunto, quella della soap opera. Quanta infelice velleità, purtroppo, nel risultato finale!

“La grande bellezza”, viaggio al termine della Roma ‘cafonal’

La grande bellezza (Italia, 2013) di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo, Sabrina Ferilli, Carlo Verdone, Pamela Villoresi, Galatea Ranzi, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Luca Marinelli, Isabella Ferrari, Serena Grandi, Roberto Herlitzka, Giorgio Pasotti, Lillo Petrolo, Sonia Gessner, Anita Kravos, Ivan Franek, Massimo De Francovich, Massimo Popolizio, Anna Della Rosa, Giulio Brogi, Dario Cantarelli, Giorgia Ferrero, Franco Graziosi, Giovanna Vignola, Giusi Merli, Luciano Virgilio, Fanny Ardant

Soggetto e sceneggiatura di Paolo Sorrentino con Umberto Contarello

Drammatico, 2h 24’, Medusa, in uscita il 21 maggio 2013

In Concorso al 66° Festival del Cinema di Cannes 2013

Voto D’Errico: 8 su 10

Voto Ozza: 7 su 10

Voto Tomaselli: 7½ su 10

Lupa e vestale, aristocratica e stracciona, tetra e buffonesca. La Roma di Fellini, che con questi aggettivi descrisse Anna Magnani come simbolo ed emblema della città, non è più quella di un tempo. È peggiorata. “Nun me fido”, rispose Nannarella alla cinepresa di Federico, quasi a voler preservare il mistero di una bellezza eterna e fugace, che accompagna il tormento all’estasi. Oggi, quella bellezza si ritrova ad osservare, mesta come una vecchia diva al tramonto, il via vai per il nulla dell’umanità che inconsciamente la abita e la umilia.