Capri-Revolution (id, Italia/Francia, 2018) di Mario Martone con Marianna Fontana, Reinout Scholten van Aschat, Antonio Folletto, Gianluca Di Gennaro, Eduardo Scarpetta, Jenna Thiam, Ludovico Girardello, Lola Klamroth, Maximilian Dirr, Donatella Finocchiaro
Sceneggiatura di Mario Martone, Ippolita di Majo
Drammatico, 2h 02′, 01 Distribution, in uscita a dicembre 2018
Voto: 6 su 10
Prima che Capri diventasse meta di eccentrici e gozzoviglioni dal portafogli largo – splendidamente sintetizzati da Totò con la figura di Bey Khan di Agapur, l’uomo più ricco del mondo, nell’imprescindibile L’imperatore di Capri – agli inizi del Novecento l’isola nel golfo di Napoli fu il centro di un nuovo fermento multiculturale che, forse, serbava già in grembo quel germe di libertà e apertura mentale che, in maniera corrotta, sarebbe arrivato fino ai giorni nostri in una veste ben più mostruosa e inquietante di esteriorità e commercio. Proprio dalla comune che ivi creò il pittore Karl Wilhelm Diefenbach parte il regista Mario Martone come ispirazione al suo Capri-Revolution, ideale ultimo capitolo di una trilogia sull’Italia tra il Risorgimento e la Grande Guerra che comprende Noi eravamo e Il giovane favoloso, non un film storico, giacché lo spunto realista lascia spazio a una storia di finzione, ma “una trasfigurazione sul valore rivoluzionario dell’arte”.