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“The Son”, un film di Florian Zeller, la recensione

The Son (Usa/GB/Francia, 2022) di Florian Zeller con Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby, Anthony Hopkins, Zen McGrath, Hugh Quarshie, William Hope

Sceneggiatura di Florian Zeller e Christopher Hampton, dall’omonima commedia teatrale di Florian Zeller

Drammatico, 2h 03′, 01 Distribution, in uscita il 9 febbraio 2023

Voto: 8 su 10

Un film riuscito: crudo, emotivamente forte e struggente. Il drammaturgo Florian Zeller traspone personalmente l’ultima delle sue pièce che compongono la trilogia della famiglia, curandone sia la sceneggiatura che la regia. Dopo il bellissimo The Father con Anthony Hopskins e Olivia Colman, che in modo incisivo e sorprendente ci ha raccontato il morbo di Alzheimer, torna a raccontare la famiglia piegata dalla malattia, questa volta rappresentata dalla depressione del figlio.

Venezia76 – Concorso: “Marriage Story”, un film di Noah Baumbach, la recensione

Marriage Story (id, Usa, 2019) di Noah Baumbach con Scarlett Johansson, Adam Driver, Laura Dern, Alan Alda, Ray Liotta, Julie Hagerty, Azhy Robertson, Marck O’Brien, Wallace Shawn, Merritt Wever

Sceneggiatura di Noah Baumbach

Drammatico, 2h 16’, Netflix

Voto: 7½ su 10

Il re del mumblecore statunitense e il cinema come elemento taumaturgico per i propri drammi privati. Marriage Story (distribuisce Netflix dal 6 dicembre) è il film con cui Noah Baumbach rilegge, almeno in parte, il proprio divorzio dall’attrice Jennifer Jason Leigh, dopo aver già affrontato il tema col folgorante Il calamaro e la balena (2005), in cui riviveva la sua esperienza di figlio di genitori divorziati. Attraverso la naturale empatia cinematografica che, si spera, ogni buona pellicola dovrebbe essere capace di infondere, il regista attua un transfert di affidamento totale al mezzo per provare a comprendere come un matrimonio possa trasformarsi in un incubo giuridico inevitabilmente concepito per dividere, dove le singole parti si isolano nella propria storia, escludendo quella dell’altra.

“Star Wars – Gli ultimi Jedi”, un film di Rian Johnson, la recensione

Star Wars – Gli ultimi Jedi (Star Wars: The Last Jedi, Usa, 2017) di Rian Johnson con Daisy Ridley, Adam Driver, Carrie Fisher, Oscar Isaac, John Boyega, Laura Dern, Mark Hamill, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie, Andy Serkis, Benicio Del Toro, Kelly Marie Tran, Justin Theroux, Frank Oz

Sceneggiatura di Rian Johnson

Fantasy, 2h 32′, The Walt Disney Company Italia, in uscita il 13 dicembre 2017

Voto: 6½ su 10

Due anni fa, il ritorno in sala di Guerre stellari con Il risveglio della forza di J.J. Abrams generò un entusiasmo giustificabile ma forse spropositato, specie alla luce di come il franchise è proseguito nelle mani di Rian Johnson (al suo attivo, il fantascientifico Looper) che, con Gli ultimi Jedi, riprende la storia proprio da dove si interrompeva nel precedente capitolo. Certo è, però, che con l’impero di George Lucas venduto alla Disney, anche lo spirito di Star Wars ha subìto uno sconto, se non in termini di attrattiva spettacolare, almeno da un punto di vista di spessore strutturale. 

Venezia74 – Concorso: “Downsizing”, un film di Alexander Payne, la recensione

Downsizing (id, Usa, 2017) di Alexander Payne con Matt Damon, Kristen Wiig, Christoph Waltz, Jason Sudeikis, Laura Dern, Hong Chau, Maribeth Monroe, Udo Kier, Joaquim de Almeida, Don Lake, Rolf Lassgård, Neil Patrick Harris, Diana Krall

Sceneggiatura di Jim Taylor, Alexander Payne

Fantascienza, 2h 15′, Paramount Pictures

Voto: 6½ su 10

Ci sono voluti quasi dieci anni ad Alexander Payne per portare a termine l’impresa di Downsizing, definito dallo stesso regista “una satira sociale di dimensioni epiche, con protagonisti alti dodici centimetri”. Non si può certamente dargli torto: il film è forse la più importante riflessione sul problema del sovraffolamento mondiale, e quindi della crisi ecologica che ne consegue, che sia mai apparsa sugli schermi della finzione cinematografica. Ma lungi dall’autore di Sideways e Nebraska proporci una lezione retorica sulla salvaguardia ambientale: Payne, insieme al solidale sceneggiatore Jim Taylor, mette in piedi una paradossale metafora dell’american way of life interpretata al netto dei rischi che l’umanità si troverà costretta ad affrontare nel giro di pochi decenni.

“Wild”, Witherspoon on the road in solitaria per ritrovare sé stessa

Wild (id, Usa, 2014) di Jean-Marc Vallée con Reese Witherspoon, Laura Dern, Thomas Sadoski, Gaby Hoffmann, Michiel Huisman, Kevin Rankin, Brian Van Holt

Sceneggiatura di Nick Hornby, dall’autobiografia “Wild: From Lost To Found On The Pacific Crest Trail” di Cheryl Strayed

Drammatico, 1h 59′, 20thCentury Fox Italia, in uscita il 2 aprile 2015

Voto: 6½ su 10

Il viaggio per ritrovare sé stessi è uno dei temi portanti della cultura americana. Wild, del regista canadese Jean-Marc Vallée, ne è un perfetto esponente. Tratto dall’autobiografia di Cheryl Strayed, racconta la storia di una giovane donna (Witherspoon) che, in seguito alla repentina morte della madre (Dern) per un tumore e alla successiva discesa agli inferi per elaborare il lutto, decide di intraprendere un’avventura in solitaria, senza nessuna particolare preparazione fisica, il Pacific Crest Trail, un percorso di più di 1.600 chilometri lungo la costa del Pacifico, dal punto più a sud della California fino a quello più a nord dell’Oregon.

Venezia71, le minirecensioni: “She’s Funny That Way”, “99 Homes”, “Ghesseha”, “Anime nere”

She’s Funny That Way – Usa, 2014 di Peter Bogdanovich con Imogen Poots, Owen Wilson, Jennifer Aniston, Rhys Ifans, Will Forte, Kathryn Hahn, Michael Shannon, Lucy Punch, Austin Pendleton, Cybill Sheperd, Tatum O’Neal, Richard Lewis – FUORI CONCORSO

Il grandissimo ritorno di un maestro indiscusso della commedia americana è un ottovolante del genere e dell’intera storia del cinema. Squillo fantasiosa col sogno della recitazione approda a Broadway: non sa che il regista dello spettacolo è un suo cliente benefattore e che l’autore è il marito della sua analista. Divertimento di altissima classe in una scrittura che celebra gli anni d’oro della screwball comedy. Un vero spettacolo di tempi comici perfetti e personaggi indimenticabili, ma anche un commovente omaggio alla Hollywood classica come fabbrica dei sogni. Peter, ci sei mancato! Voto: 9

“Colpa delle stelle”, amore e morte tra le pagine dell’adolescenza

Colpa delle stelle (The Fault In Our Stars, Usa, 2014) di Josh Boone con Shailene Woodley, Ansel Elgort, Willem Dafoe, Laura Dern, Sam Trammell, Nat Wolff, Lotte Verbeek, Mike Birbiglia

Sceneggiatura di Scott Neustadter e Michael H. Weber, dal romanzo omonimo di John Green (ed. Rizzoli)

Drammatico, 2h 05′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 4 settembre 2014

Voto: 7 su 10

Diamo ai giovani d’oggi la storia d’amore terminale che meritano. Dapprima furono Love Story e Scelta d’amore a mietere le prime vittime del cancer movie a suon di classismo, aforismi e reminiscenze artistiche. Adesso l’appiglio è il best seller di John Green, amatissimo a tal punto da rendere indispensabile l’invocata trasposizione cinematografica. È così che Colpa delle stelle si candida a diventare un cult generazionale come i suoi illustri predecessori.

“The Master”, l’America delle illusioni di Paul Thomas Anderson

The Master (id, Usa, 2012) di Paul Thomas Anderson con Joaquin Phoenix, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Laura Dern, Ambyr Childers, Rami Malek, Kevin J. O’Connor

Soggetto e sceneggiatura di Paul Thomas Anderson

Drammatico, 2h 17′, Lucky Red Distribuzione, in uscita il 3 gennaio 2013

Presentato In Concorso alla 69a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Leone d’Argento per la Miglior Regia, Coppa Volpi ex aequo per la Miglior Interpretazione Maschile a Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman

Voto: 8½ su 10

Il film che più ha fatto discutere all’ultimo Festival di Venezia, dove ha vinto il premio per la miglior regia e quello per i due attori protagonisti, Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman. Straordinaria epopea sociale sulle “sette” religiose o deludente scontro tra solitudini inutilmente rivoluzionarie? Senza dubbio, un grande film sull’America e sulle sue illusioni.