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Venezia79 – Concorso: “White Noise”, un film di Noah Baumbach, la recensione

White Noise (id, Usa, 2022) di Noah Baumbach con Adam Driver, Greta Gerwig, Don Cheadle, Raffey Cassidy, Sam Nivola, May Nivola, Jodie Turner-Smith, André L. Benjamin, Lars Eidinger

Sceneggiatura di Noah Baumbach dal romanzo omonimo di Don DeLillo (Einaudi)

Grottesco, 2h 15’, Netflix

Voto: 7½ su 10

Da molti considerato un autore impossibile da trasporre sul grande schermo (ci provò coraggiosamente David Cronenberg col claustrofobico Cosmopolis, nel 2012), e a valide ragioni: la meta-narrativa di Don DeLillo non ricerca tanto la storia in sé quanto i processi di costume che hanno trasformato la nostra epoca, in un corto circuito tra allegoria ed enigmistica socio-economica nel quale è facile perdere il tracciato, ma che mai può dirsi banale. Rumore bianco, una feroce satira pseudo-apocalittica sull’american dream ormai fatto a pezzi dal consumismo caduco degli anni Ottanta, è tra i suoi romanzi più celebri e complessi, qualche anno fa già nelle mire del regista Barry Sonnenfeld per un progetto presto naufragato, e ora tradotto in immagini dal re del mumblecore statunitense Noah Baumbach, che ne consegna una visione figlia dei recenti trascorsi pandemici mondiali.

“Personal Shopper”, un film di Olivier Assayas, la recensione

Personal Shopper (id, Francia, 2016) di Olivier Assayas con Kristen Stewart, Lars Eidinger, Sigrid Bouaziz, Anders Danielsen Lie, Nora von Waldstätten

Sceneggiatura di Olivier Assayas

Thriller, 1h 45’, Academy Two, in uscita il 13 aprile 2017

Voto: 6½ su 10

Quante ambizioni, troppe, nel cinema di Olivier Assayas. Si sconfina nella pretenziosità ed è un peccato, perché il regista francese sa bene come distillare turbamenti e angosce nello spettatore. Come per il precedente Sils Maria, anche questo Personal Shopper pecca di una fredda psicanalisi a senso unico, diluita in un bizzarro thriller cerebrale dalle atmosfere paranormali, completamente sostenuto dalla recitazione nevrotica e sofferta della brava Kristen Stewart.

“Sils Maria” di Olivier Assayas, metacinema cerebrale about Juliette

Sils Maria (Clouds of Sils Maria, Francia/Germania/Usa/Svizzera, 2014) di Olivier Assayas con Juliette Binoche, Kristen Stewart, Chloë Grace Moretz, Lars Eidinger, Johnny Flynn, Brady Corbett

Sceneggiatura di Olivier Assayas

Drammatico, 2h 04′, Good Films, in uscita il 6 novembre 2014

Voto: 6½ su 10

Quando si ha voglia di parlare di nuovo cinema francese in termini lusinghieri, uno dei nomi che subito balzano all’attenzione è quello di Olivier Assayas, autore originale e mai scontato, responsabile di alcuni dei risultati più alti delle recenti produzioni d’oltralpe, non ultimo il nostalgico Qualcosa nell’aria, visto a Venezia 69. Con Clouds of Sils Maria, in concorso all’ultimo Festival di Cannes, il regista porta alle estreme conseguenze una dialettica cinematografica al femminile tra attore e personaggio che, già più volte raccontata al cinema (il caso più celebre resta Eva contro Eva di Mankiewicz), termina qui in un corto circuito psicanalitico estremamente freddo.