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Venezia74 – Concorso: “madre!”, un film di Darren Aronofsky, la recensione

madre! (mother!, Usa, 2017) di Darren Aronofsky con Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Michelle Pfeiffer, Ed Harris, Domhnall Gleeson, Brian Gleeson, Kristen Wiig, Stephen McHattie, Jovan Adepo, Robert Higden, Amanda Warren

Sceneggiatura di Darren Aronofsky

Horror, 2h, Paramount Pictures/20th Century Fox Italia, in uscita il 28 settembre 2017

Voto: 8½ su 10

François Truffaut, nell’imprescindibile intervista-saggio “Il cinema secondo Hitchcock”, inserisce Marnie, diretto dal re del brivido nel 1964, nella categoria dei “grandi film malati”, ossia quei film diretti da registi che hanno dimostrato di poter raggiungere altissimi livelli artistici e che, per eccesso di sincerità, incappano in qualche caso in risultati dove la vera ragion d’essere risiede nei difetti; proprio per questo, titoli simili si fanno apprezzare più dagli ammiratori e meno dal grande pubblico. Un certo grado di cinefilia porta, talvolta, a preferire nell’opera di un regista il suo “grande film malato” al capolavoro incontestato. Ora, senza voler essere sacrileghi avanzando impossibili paragoni col maestro di Psycho, pensiamo di poter inserire mother! di Darren Aronofsky in tale categoria, senza per questo essere particolari sostenitori del regista statunitense, ma apprezzando da sempre il rischio, drammaturgico e stilistico, in qualunque produzione cinematografica.

“Barriere”, un film di Denzel Washington, la recensione

Barriere (Fences, Usa, 2016) di Denzel Washington con Denzel Washington, Viola Davis, Mykelti Williamson, Jovan Adepo, Stephen Henderson, Russell Hornsby

Sceneggiatura di August Wilson, dalla sua omonima opera teatrale

Drammatico, 2h 18’, Universal Pictures International Italy, in uscita il 23 febbraio 2017

Voto: 5 su 10

Tante volte si è parlato del cosiddetto “teatro filmato” al cinema. Barriere, diretto e interpretato da Denzel Washington, ne è un classico esempio. Il film è la trasposizione pedissequa, parola per parola, dell’imponente Fences del drammaturgo afroamericano August Wilson (prematuramente scomparso nel 2005), uno dei dieci testi che compongono il “Ciclo di Pittsburgh” che tanta eco ha avuto sui palcoscenici di Broadway, con cui lo stesso Washington si era già misurato nel 2010. Il protagonista di Malcolm X e Hurricane, da tempo a corto di bei ruoli e con una carriera registica mai davvero decollata, trasporta la piéce sul grande schermo rispettandone ogni virgola e assicurandosi la parte principale, quella di Troy Maxson.