Tag Archives: Jason Clarke

“Serenity – L’isola dell’inganno”, un film di Steven Knight, la recensione

Serenity – L’isola dell’inganno (Serenity, Usa, 2019) di Steven Knight con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jason Clarke, Diane Lane, Djimon Hounsou, Jeremy Strong

Sceneggiatura di Steven Knight

Thriller, 1h 46’, Lucky Red, in uscita il 18 luglio 2019

Voto: 6 su 10

Isola lontana. Pescatore alcolizzato. Tonno imprendibile. Matura ninfomane. Gatto che scappa. Bagno nudo nell’oceano. Omino in giacca e valigetta. In questo posto tutti sanno tutto di tutti. Uomo nero e saggio. Bionda fatale. Marito bruto. Figlio da salvare. Dieci milioni di dollari. Delitto in mare… Questo vertiginoso ma ragionato catalogo di stereotipi da vecchio cinema anni Ottanta è, invero, alla base della sceneggiatura di Serenity, uno dei più grossi flop della stagione americana, scritto e diretto da Steven Knight, autore di peso (suoi gli script de La promessa dell’assassino di Cronenberg e di Allied di Zemeckis) che torna alla regia a sette anni di distanza dall’acclamato esercizio di stile in unità aristoteliche Locke.

Venezia75 – Concorso: “Il primo uomo – First Man”, un film di Damien Chazelle, la recensione

Il primo uomo – First Man (First Man, Usa, 2018) di Damien Chazelle con Ryan Gosling, Jason Clarke, Claire Foy, Kyle Chandler, Corey Stoll, Ciaran Hinds, Christopher Abbott, Patrick Fugit, Lukas Haas, Olivia Hamilton

Sceneggiatura di Josh Singer dal romanzo “First Man: The Life of Neil A. Armstrong” di James R. Hansen

Biografico, 2h 15′, Universal Pictures

Voto: 7½ su 10

Un piccolo passo per un uomo, un balzo enorme per l’umanità. Quell’uomo era Neil Armstrong, che il 24 luglio del 1969 effettuò il primo allunaggio della storia all’interno della missione Apollo 11 della NASA. Uno dei più grandi sogni del popolo americano, non solo per la sfida governativa mai apertamente dichiatarata con lo strapotere sovietico, ma soprattutto perchè avrebbe tradotto in atto compiuto la fantasia libertaria di John Fitzgerald Kennedy, prende vita sul grande schermo tra le mani di un regista appena trentatreenne, Damien Chazelle, che aveva già cantato, letteralmente, la bellezza delle illusioni e la follia degli obiettivi impossibili nel suo precedente e celebratissimo La La Land. Proprio con quel film inaugurò il concorso della Mostra del Cinema di Venezia solo due anni fa, stregando la stagione cinematografica; ritorna ora ad aprire la kermesse con First Man, un’opera che ne conferma il talento visivo e una rara capacità di riportare in vita gli stilemi più puri del cinema classico americano.

#arenaestiva: “Chiudi gli occhi – All I See Is You”, un film di Marc Forster, la recensione

Chiudi gli occhi – All I See Is You (All I See Is You, Usa, 2016) di Marc Forster con Blake Lively, Jason Clarke, Danny Huston, Wes Chatham, Kaitlin Orem, Miquel Fernandez, Yvonne Strahovski

Sceneggiatura di Marc Forster e Sean Conway

Drammatico, 1h 49′, Eagle Pictures, in uscita l’11 luglio 2018

Voto: 4 su 10

L’estate è la stagione cinematografica prediletta per mettere in circolazione i proverbiali fondi di magazzino. Chiudi gli occhi – All I See Is You arriva in sala con oltre due anni di ritardo dalla sua tribolata presentazione al Festival di Toronto, nonostante un regista di un certo richiamo come Marc Forster (Neverland, World War Z) e una protagonista femminile come Blake Lively, che ancora aspetta la propria consacrazione nel cinema che conta. Le ragioni di tale triste rinvio estivo sono, purtroppo, ben evidenti in una narrazione asfissiata sotto più fronti, primo fra tutti l’esigenza di dover inserire il film all’interno di un canone di genere, il thriller, che in realtà ha poco o nulla a che spartire con l’assetto da melodramma psicologico che Forster porta avanti, dando libero sfogo ai più deleteri vezzi estetici che già avevano decretato il fallimento del suo ambizioso Stay – Nel labirinto della mente.

“La vedova Winchester”, un film di Michael e Peter Spierig, la recensione

La vedova Winchester (Winchester, Australia/Usa, 2018) di Michael Spierig e Peter Spierig con Helen Mirren, Jason Clarke, Sarah Snook, Angus Sampson, Finn Scicluna-O’Prey, Eamon Farren, Laura Brent

Sceneggiatura di Tom Vaughan, Michael Spierig e Peter Spierig

Horror, 1h 40′, Eagle Pictures, in uscita il 22 febbraio 2018

Voto: 6 su 10

Fluida ed elegante, Helen Mirren percorre altera le stanze della labirintica dimora vittoriana, in un tempestoso frusciare di veli e stoffe. Il suo sguardo sofferente e fiero ci restituisce al meglio la figura di Sarah Pardee, vedova del magnate delle armi William Winchester, che nel 1884 rilevò una piccola fattoria a San Jose, in California, per trasformarla in una villa di sette piani e cinquecento stanze: la Winchester House, oggi nota come la casa più infestata di tutti i tempi.

“Terminator: Genisys”, spettacolare rompicapo col vecchio Arnold

Terminator: Genisys (id, Usa, 2015) di Alan Taylor con Arnold Schwarzenegger, Emilia Clarke, Jai Courtney, Jason Clarke, J.K. Simmons, Matt Smith, Aaron V. Williamson, Lee Byung-hun, Dayo Okeniyi, Sandrine Holt, Courtney B. Vance

Sceneggiatura di Patrick Lussier e Laeta Kalogridis

Fantascienza, 1h 59′, Universal Pictures International Italy, in uscita il 9 luglio 2015

Voto: 6 su 10

Quinto capitolo, dopo Terminator: Salvation (ne fu colpevole il regista McG), e quarto con protagonista Arnold Schwarzenegger, volto ufficiale della saga, che riprende il ruolo del cyborg T-800 dismesso nel terzo film Le macchine ribelli, Terminator: Genisys è il canto del cigno di un brand datato ma non obsoleto, che negli anni ha inutilmente aggravato la sua linea narrativa con una serie di innesti temporali tra passato, presente e futuro non sempre funzionali alla dinamica del racconto.

“Child 44”, spreco di cast in un thriller bellico sfilacciato

Child 44 – Il bambino n. 44 (Child 44, Usa, 2014) di Daniel Espinosa con Tom Hardy, Noomi Rapace, Gary Oldman, Joel Kinnaman, Paddy Considine, Jason Clarke, Vincent Cassel, Tara Fitzgerald, Charles Dance

Sceneggiatura di Richard Price, dal romanzo “Bambino 44” di Tom Rob Smith (ed. Sperling & Kupfer)

Thriller, 2h 17′, Adler Entertainment, in uscita il 30 aprile 2015

Voto: 4 su 10

Diversi punti andavano a favorire curiosità verso questo Child 44, thriller bellico tratto dal best seller omonimo di Tom Rob Smith: è ispirato alla storia vera del serial killer di Rostov, che tra il 1979 e il 1985 fece strage di giovani innocenti per poi essere arrestato solo molti anni dopo; è stato messo al bando dalla Russia di Putin per vilipendio all’immagine del paese e travisamento storico dei fatti; vanta un cast di pregio, un regista appassionato (Espinosa ha diretto Safe House), una firma autorevole in sede di scrittura (Price ha sceneggiato per Robert Mulligan, Martin Scorsese e Spike Lee) e un produttore come Ridley Scott.

“Sotto assedio – White House Down”, Emmerich torna al blockbuster patriottico

Sotto assedio – White House Down (White House Down, Usa, 2013) di Roland Emmerich, con Channing Tatum, Jamie Foxx, Maggie Gyllenhaal, Jason Clarke, James Woods, Richard Jenkins, Joey King, Michael Murphy

Sceneggiatura di James Vanderbilt

Azione, 2h 10’, Warner Bros Italia, in uscita il 26 settembre 2013

Voto: 6 su 10

Diamo a Emmerich quel che è di Emmerich: come le fa lui le americanate non le fa nessuno. Riesce a bilanciare con scaltrezza diabolica il senso del ridicolo e l’azione, sa catturarci con ruffianeria infernale nei territori retorici dell’eroe qualunque che salva la patria, è talmente trombone e spudorato nell’usare bandiere e bambini per cavar finte emozioni e lacrimucce familiari da disarmare completamente anche il critico più agguerrito.

“Il grande Gatsby”, se questo è (ancora) cinema

Il grande Gatsby (The Great Gatsby, Usa, 2013) di Baz Luhrmann con Leonardo DiCaprio, Carey Mulligan, Tobey Maguire, Joel Edgerton, Isla Fisher, Jason Clarke, Elizabeth Debicki

Sceneggiatura di Baz Luhrmann e Craig Pearce, dal romanzo “Il grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald

Drammatico, 2h 25’, Warner Bros Pictures, in uscita il 16 maggio 2013

Voto: 5 su 10

Il film più pubblicizzato dell’anno è una delusione. Il rammarico non è solo nei confronti di un romanzo epocale, che per la quarta volta si ritrova ad affrontare il grande schermo, ma anche per un regista, in passato, di straordinaria comunicativa, ormai ridotto a un meccanico da botteghino.

“Zero Dark Thirty”, cinema politico che si fa metafora di un paese

Zero Dark Thirty (id, Usa, 2012) di Kathryn Bigelow con Jessica Chastain, Jason Clarke, Joel Edgerton, Jennifer Ehle, Kyle Chandler, Mark Strong, James Gandolfini

Sceneggiatura di Mark Boal

Drammatico, 2h 35’, Universal Pictures International Italia, in uscita il 7 febbraio 2013

Voto: 8 su 10

Il film definitivo di un’autrice temeraria e perennemente discussa? Dopo aver conquistato l’Academy nel 2010 con The Hurt Locker (più per voglia di far spettacolo degli organizzatori della cerimonia, nell’anno in cui l’ex marito James Cameron gareggiava con il colosso Avatar), Kathryn Bigelow porta in scena la caccia all’uomo che ha catalizzato l’attenzione mondiale, politica e popolare, nella storia degli ultimi anni.