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Venezia75 – Concorso: “The Sisters Brothers”, un film di Jacques Audiard, la recensione

The Sisters Brothers (id, Francia/Belgio/Romania/Spagna, 2018) di Jacques Audiard con Joaquin Phoenix, John C. Reilly, Jake Gyllenhaal, Riz Ahmed, Rutger Hauer, Carol Kane, Allison Tolman, Rebecca Root

Sceneggiatura di Jacques Audiard, Thomas Bidegain dal romanzo “The Sisters Brothers” di Patrick deWitt

Western, 2h

Voto: 7 su 10

Western con volti americani e sguardo autoriale europeo, The Sisters Brothers è il tuffo del francese Jacques Audiard, il regista dei tormentati Il profeta e Un sapore di ruggine e ossa, nonché Palma d’Oro a Cannes 2015 per Dheepan, in uno dei generi più classici e codificati della cinematografia d’oltreoceano. Da sempre specializzato in storie ad alto tasso drammatico e dai risvolti sociali, stavolta Audiard cambia registro e, con l’aiuto del suo storico sceneggiatore Thomas Bidegain, adatta in maniera puntuale il romanzo omonimo dello scrittore canadese Patrick deWitt.

RomaFF12 – Selezione Ufficiale: “Stronger”, un film di David Gordon Green, la recensione

Stronger (id, Usa, 2017) di David Gordon Green con Jake Gyllenhaal, Tatiana Maslany, Miranda Richardson, Clancy Brown, Carlos Sanz

Sceneggiatura di John Pollono, dal libro omonimo di Jeff Bauman e Bret Witter (ed. Piemme)

Drammatico, 1h 59′, 01 Distribution

Voto: 5 su 10

Raccontare al cinema la storia vera di una menomazione fisica è sempre un rischio altissimo, per il forte tasso di patetismo intrinseco che, troppo spesso, sceneggiatori e registi non riescono a trattenere pur di provocare facili emozioni in chi guarda. Al caso di Stronger si aggiunge anche il ricordo di una ferita mai rimarginata dell’America contemporanea, ossia la minaccia terrorista. Il protagonista della storia, infatti, è quel Jeff Bauman che perse le gambe durante l’attentato alla maratona di Boston del 2013 e divenuto, a furor di popolo, un eroe nazionale. Nelle mani di un regista assolutamente mediocre come David Gordon Green, mal servito in partenza dalla sceneggiatura altrettanto debole che John Pollono ha tratto dal libro autobiografico di Bauman, la vicenda non può far altro che rispettare con noiosa puntualità ogni tappa del percorso di reinserimento, privato e sociale, che questo specifico genere di film ormai impone, a scanso di ogni originalità.

“Life – Non oltrepassare il limite”, un film di Daniel Espinosa, la recensione

Life – Non oltrepassare il limite (Life, Usa, 2017) di Daniel Espinosa con Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson, Ryan Reynolds, Hiroyuki Sanada, Ariyon Bakare, Olga Dihovichnaya

Sceneggiatura di Paul Wernick, Rhett Reese

Fantascienza, 1h 43’, Warner Bros. Entertainment Italia, in uscita il 23 marzo 2017

Voto: 6 su 10

A dispetto del titolo, di evocativa umanista pur nella sua genericità, Life – Non oltrepassare il limite si rivela il più classico degli horror spaziali. Sia chiaro, non è necessariamente un demerito, ma l’essere sfuggiti in maniera così categorica a ogni suggestione autoriale, su un tema come quello delle nuove forme di vita oltre a quella terrestre che da sempre interroga il genere fantascientifico, rappresenta comunque un’occasione persa.

“Animali notturni”, un film di Tom Ford, la recensione

Animali notturni (Nocturnal animals, Usa, 2016) di Tom Ford con Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Michael Shannon, Aaron Taylor-Jonhson, Isla Fisher, Karl Glusman, Armie Hammer, Laura Linney, Michael Sheen, Andrea Riseborought, Ellie Bamber, Jena Malone, Rob Aramayo

Sceneggiatura di Tom Ford, dal romanzo “Tony e Susan” di Austin Wright (ed. Adelphi)

Drammatico, 1h 56’, Universal Pictures International Italy, in uscita il 17 novembre 2016

Voto: 7½ su 10

Complesso, più che complicato. E non (o non solo) perché la storia si sviluppa su ben tre livelli narrativi. È Animali notturni, Leone d’Argento a Venezia 73, attesissima seconda regia dello stilista ultra glamour Tom Ford dopo l’apprezzato A single man, trasposizione del romanzo di Austin Wright “Tony e Susan”. Perché complesso? Perché temi e riflessioni che il film suggerisce non vengono tanto dall’immediato dei fatti raccontati, quanto piuttosto dallo scontro che essi provocano nella vita dei personaggi, nel loro passato e, probabilmente, in un futuro di cupio dissolvi.

“Southpaw – L’ultima sfida”, una parabola di riscatto stravista e di maniera

Southpaw – L’ultima sfida (Southpaw, Usa, 2015) di Antoine Fuqua con Jake Gyllenhaal, Forest Whitaker, Rachel McAdams, Naomie Harris, Curtis “50 Cent” Jackson, Oona Laurence, Skylan Brooks, Rita Ora

Sceneggiatura di Kurt Sutter

Drammatico, 2h 04′, 01 Distribution, in uscita il 2 settembre 2015

Voto: 4 su 10

La fiera dei luoghi comuni sulla redenzione nel mondo del pugilato arriva da un film scritto dallo sceneggiatore dei serial The Shield e Sons of Anarchy Kurt Sutter e diretto da quell’Antoine Fuqua (Training Day, Attacco al potere) che non ha mai fatto della finezza il suo tratto distintivo. Southpaw è la classica produzione accidentata dei fratelli Weinstein, che confermano la loro predilezione verso copioni basici fino allo strenuo e per luoghi cinematografici ampiamente battuti e di sicuro retroterra dal quale attingere copiosamente. 

RomaFF9: “Lo sciacallo – Nightcrawler” di Dan Gilroy, sezione Mondo Genere

Lo sciacallo – Nightcrawler (Nightcrawler, Usa, 2014) di Dan Gilroy con Jake Gyllenhaal, Rene Russo, Riz Ahmed, Bill Paxton, Kevin Rahm, Ann Cusack

Sceneggiatura di Dan Gilroy

Thriller, 1h 59′, Notorious Pictures, in uscita il 13 novembre 2014

Voto: 7 su 10

Un film come Nightcrawler di Dan Gilroy corre il rischio di rimanere prigioniero nel guado della denuncia che porta in scena, quando in realtà l’interesse primario sta nel personaggio principale, interpretato con impressionante immedesimazione da Jake Gyllenhaal, e nelle dinamiche che costui innesca all’interno di una tesi già più volte affrontata e francamente esaurita. L’attore dimagrisce di oltre dieci chili per vestire i panni di Lou Bloom, disoccupato losangeliano senza alcuna formazione professionale, figlio dell’istruzione on line, ladruncolo per necessità in attesa di trovare lavoro.

“Prisoners”, thriller d’autore all’americana, un classico

Prisoners (id, Usa, 2013) di Denis Villeneuve, con Hugh Jackman, Jake Gyllenhaal, Paul Dano, Viola davis, Terrence Howard, Melissa Leo, Maria Bello, Zoe Soul, Dylan Minnette

Sceneggiatura di Aaron  Guzikowski

Thriller, 2h 35′, Warner Bros. Pictures, in uscita il 7 novembre 2013

Voto: 6 su 10

Partiamo subito dicendo che, dall’acclamato autore de La donna che canta, era forse lecito attendersi qualcosa di più del classico thrillerone americano al quale siamo francamente assuefatti. Certo, non tutto è da sottovalutare. Ereditando le sorti di un film rifiutato già da Bryan Singer e Antoine Fuqua, il regista franco-canadese (ri)promette le atmosfere logoranti alle quali ci aveva abituati, ma fa i conti con una sceneggiatura che è un monumento alla coincidenza.