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Venezia75 – Concorso: “Double Vies – Non-Fiction”, un film di Olivier Assayas, la recensione

Double vies – Non-Fiction (Double vies, Francia, 2018) di Olivier Assayas con Juliette Binoche, Guillaume Canet, Vincent Macaigne, Nora Hamzawi, Christa Théret, Pascal Greggory

Sceneggiatura di Olivier Assayas

Commedia, 1h 47′, I Wonder Pictures, in uscita nel 2019

Voto: 7 su 10

Aveva ragione Tancredi Falconeri del Gattopardo: se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi. Sull’annosa questione della rivoluzione digitale riflette Double vies (titolo italiano Non-Fiction), ritorno alla commedia sofisticata per il francese Olivier Assayas, dopo le cupezze introspettive di Sils Maria e Personal Shopper. L’autore di Irma Vep e L’Heure d’été osserva con sguardo divertito il gap forse incolmabile tra globalizzazione e cultura dei pionieri, quel rapporto spesso idiosincratico tra diffusione informatica del sapere e inaffondabili retaggi passatisti e, in definitiva, il vuoto che si interpone tra blog e carta stampata. Ovviamente il confronto non ha né vincitori né vinti, ma l’assillo di tali questioni nella quotidiana esistenza della classe sociale mediamente istruita sembra pressoché incessante.

“Manifesto”, un film di Julian Rosefeldt, la recensione

Manifesto (id, Germania/Australia, 2015) di Julian Rosefeldt con Cate Blanchett

Sceneggiatura di Julian Rosefeldt

Sperimentale, 1h 35′, I Wonder Pictures/Unipol Biografilm Collection, in sala dal 23 al 25 ottobre 2017

Voto: 8 su 10

Partire dai manifesti artistici del Novecento per interrogarsi sul ruolo dell’artista nella società contemporanea, per riflettere sulla loro intrinseca componente performativa e stabilire cosa è cambiato nel tempo e cosa non cambierà mai: Manifesto, del video-artista berlinese Julian Rosefeldt, nasce dapprima come installazione filmica in tredici canali differenti, già presentata in svariati musei internazionali, e approda ora in sala (un evento di soli tre giorni in Italia, con I Wonder Pictures), adeguatamente rimontata, in forma di opera cinematografica. A dare voce, di volta in volta, alle parole di personaggi come Claes Oldenburg, Yvonne Rainer, André Breton, Sturtevant e Jim Jarmush, è la camaleontica Cate Blanchett, impegnata a impersonare ben tredici ruoli in altrettanti inconsueti contesti.

“Nico, 1988”, un film di Susanna Nicchiarelli, la recensione

Nico, 1988 (Italia/Belgio, 2017) di Susanna Nicchiarelli con Trine Dyrholm, John Gordon Sinclair, Anamaria Marinca, Sandor Funtek, Thomas Trabacchi, Karina Fernandez, Calvin Demba, Francesco Colella

Sceneggiatura di Susanna Nicchiarelli

Biografico, 1h 33′, I Wonder Pictures, in uscita il 12 ottobre 2017

Voto: 7 su 10

Figura complessa quella di Nico, al secolo Christa Päffgen: un’infanzia segnata dall’incubo nazista in Germania, una giovinezza passata sulle passerelle dell’alta moda internazionale, per poi passare al cinema con registi come Fellini (La dolce vita, 1960) e Minnelli (Castelli di sabbia, 1965), le relazioni sentimentali con Brian Jones dei Rolling Stones, con Alain Delon (padre del figlio da lui disconosciuto) e Bob Dylan, fino all’ingresso nella Factory di Andy Warhol. Fu proprio il maestro della Pop Art a introdurla nel gruppo rock dei Velvet Underground, del quale rappresentò l’effimera musa, giusto il tempo di accompagnare Lou Reed col tamburello durante il tour del loro primo e unico album con lei, nel 1967. La carriera di Nico proseguirà da solista, con l’incisione di diversi dischi ma senza riscontrare mai vero successo, anche a causa dei suoi problemi di tossicodipendenza. Finì per trovare la morte a Ibiza nel 1988, per una banale caduta dalla bicicletta. Aveva 49 anni.

“Dio esiste e vive a Bruxelles”, finta provocazione senza alcun senso

Dio esiste e vive a Bruxelles (Le tout nouveau testament, Belgio/Francia/Lussemburgo, 2015) di Jaco Van Dormael con Benoît Poelvoorde, Pili Groyne, Catherine Deneuve, François Damiens, Yolande Moreau, Laura Verlinden, Serge Lirivière, Marco Lorenzini

Sceneggiatura di Thomas Gunzig, Jaco Van Dormael

Commedia, 1h 53′, I Wonder Pictures/Unipol Biografilm Collection, in uscita il 26 novembre 2015

Voto: 4 su 10

Perché Dio dovrebbe esistere e vivere a Bruxelles? Non lo spiega purtroppo, insieme a una marea di altre leziose stravaganze fini a se stesse, il regista belga Jaco van Dormael in questa sua ultima fatica cinematografica, Dio esiste e vive a Bruxelles, a oltre 6 anni di distanza dal piccolo cult Mr. Nobody.

“Janis”, ritratto di un’icona troppo sensibile per vivere

Janis (Janis: Little Girl Blue, Usa, 2015) di Amy Berg

Sceneggiatura di Amy Berg

Documentario, 1h 48′, I Wonder Pictures – Unipol Biografilm Collection, in uscita l’8 ottobre 2015

Voto: 7 su 10

Proprio oggi cade il quarantacinquesimo anniversario dalla sua morte, avvenuta per overdose in un motel di Los Angeles. Venne ritrovata diciotto ore dopo il decesso. Era sola. Il fondamentale album album Pearl (quello con Me & Bobby McGee e Cry Baby) uscirà postumo. Janis Joplin è stata la voce femminile più grande nella storia della musica rock, nonostante la sua breve ma intensa esistenza durata soli 27 anni. Il carattere esuberante e il look estroso, ma soprattutto una voce come nessuna mai, capace di scavare nell’animo e trovarvi riparo, l’hanno resa un’icona incontrastata e indimenticabile.