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Venezia75 – Concorso: “Double Vies – Non-Fiction”, un film di Olivier Assayas, la recensione

Double vies – Non-Fiction (Double vies, Francia, 2018) di Olivier Assayas con Juliette Binoche, Guillaume Canet, Vincent Macaigne, Nora Hamzawi, Christa Théret, Pascal Greggory

Sceneggiatura di Olivier Assayas

Commedia, 1h 47′, I Wonder Pictures, in uscita nel 2019

Voto: 7 su 10

Aveva ragione Tancredi Falconeri del Gattopardo: se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi. Sull’annosa questione della rivoluzione digitale riflette Double vies (titolo italiano Non-Fiction), ritorno alla commedia sofisticata per il francese Olivier Assayas, dopo le cupezze introspettive di Sils Maria e Personal Shopper. L’autore di Irma Vep e L’Heure d’été osserva con sguardo divertito il gap forse incolmabile tra globalizzazione e cultura dei pionieri, quel rapporto spesso idiosincratico tra diffusione informatica del sapere e inaffondabili retaggi passatisti e, in definitiva, il vuoto che si interpone tra blog e carta stampata. Ovviamente il confronto non ha né vincitori né vinti, ma l’assillo di tali questioni nella quotidiana esistenza della classe sociale mediamente istruita sembra pressoché incessante.

“The Program”, convulsa cine-inchiesta sullo scandalo Armstrong

The Program (id, GB, 2015) di Stephen Frears con Ben Foster, Chris O’Dowd, Guillaume Canet, Jesse Plemons, Dustin Hoffman, Laura Donnelly, Lee Pace, Hedward Hogg

Sceneggiatura di John Hodge, dal libro “Seven Deadly Sins: My Pursuit of Lance Armstrong” di David Walsh

Biografico, 1h 43′, Videa, in uscita l’8 ottobre 2015

Voto: 6 su 10

Sul modello di The Queen – che però godeva di una mirabile sceneggiatura del commediografo Peter Morgan – Stephen Frears torna a cimentarsi con una cine-inchiesta biografica, questa volta dedicata a uno dei personaggi sportivi più controversi della storia recente, il ciclista Lance Armstrong. Partendo dal libro del giornalista inglese David Walsh (interpretato dal comico Chris O’Dowd), che per primo dubitò della reale bontà agonistica dell’atleta americano, vincitore tra gli anni Novanta e i primi Duemila di sette Tour de France e con la sconfitta di un cancro ai testicoli a rafforzarne il mito supereroistico, Frears porta in scena con The Program la repentina ascesa e la scandalosa rovina di una carriera che sembrava non avere freni.

RomaFF9: “La prochaine fois je viserai le coeur” di Cédric Anger, sezione Mondo Genere

La prochaine fois je viserai le coeur (id, Francia, 2014) di Cédric Anger con Guillaume Canet, Ana Girardot, Jean-Yves Berteloot, Patrick Azam, Douglas Attal

Sceneggiatura di Cédric Anger, dal libro “Un assassin au-dessus de tout soupçon” di Yvan Stefanovitch con la collaborazione di Martine Laroche

Thriller, 1h 52′

Voto: 6 su 10

Molto liberamente ispirato a un celebre caso di cronaca che sconvolse la Francia sul finire degli anni Settanta, La prochaine fois je viserai le coeur (letteralmente, “la prossima volta mirerò al cuore”) segna l’esordio dietro alla macchina da presa del critico dei Cahiers du Cinema Cédric Anger. Lo fa con il genere francese per eccellenza, il polar, e chiama un magnifico Guillaume Canet a impersonare il gendarme che, fuori dagli orari di lavoro, si trasforma in un temibile serial killer di giovani donne.