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“Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” di Lina Wertmüller, uno spettacolo di Marcello Cotugno, la recensione

TRAVOLTI DA UN INSOLITO DESTINO NELL’AZZURRO MARE D’AGOSTO

di Lina Wertmüller

in collaborazione con Valerio Ruiz, adattamento di Marcello Cotugno e Irene Alison

con Giuseppe Zeno, Euridice Axen, Barbara Alesse, Alfredo Angelici, Francesco Cordella

scene Roberto Crea, light designer Pietro Sperduti, costumi Lisa Casillo, colonna sonora a cura di Marcello Cotugno

regia di Marcello Cotugno, una produzione Best Live

In scena al Teatro Quirino di Roma dal 21 novembre al 3 dicembre 2023

Voto: 8 su 10

Titolo ormai proverbiale, commedia cult della nostra cinematografia, firmata dalla geniale e mai troppo compianta Lina Wertmüller, con le interpretazioni indelebili di Giancarlo Giannini e Mariangela Melato e le suadenti musiche di Piero Piccioni. Gli americani osarono rifarlo con la popstar Madonna e fu un bagno di sangue. A teatro non si era mai visto, sì che la situazione a due sembrava fatta apposta per il palco. Ed ecco che Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto arriva al Quirino, dopo un buon periodo di rodaggio in giro per l’Italia, nella riscrittura che la mitica Lina scrisse in collaborazione con il fidato Valerio Ruiz e che trova ora, purtroppo in maniera postuma, un allestimento di assoluto pregio.

“Non si uccidono così anche i cavalli?” di Horace McCoy, uno spettacolo di Giancarlo Fares, la recensione

NON SI UCCIDONO COSÌ ANCHE I CAVALLI?

Traduzione Giorgio Mariuzzo, adattamento Giancarlo Fares
Tratto dall’omonimo romanzo di Horace McCoy

con Giuseppe Zeno e Sara Valerio
e con Donato Altomare, Brian Boccuni, Alberta Cipriani, Giancarlo Commare, Vittoria Galli, Alessandro Greco, Salvatore Langella, Elisa Lombardi, Maria Lomurno, Matteo Milani, Pierfrancesco Scannavino, Lucina Scarpolini, Viviana Simone

con la partecipazione live del Piji Electroswing Project
Piji- voce, chitarra, Gian Piero Lo Piccolo – clarinetto, Egidio Marchitellli – elettronica & chitarra, Francesco Saverio Capo – basso, Andy Bartolucci – batteria

Regia di Giancarlo Fares

Coreografie Manuel Micheli, canzoni originali di Piji, scene Fabiana Di Marco, costumi Francesca Grossi, disegno Luci Anna Maria Baldini, assistente alla Regia Claudia Fontanari, direttore tecnico Anna Maria Baldini, datore Luci Aurelio Rizzuti, fonico di sala Riccardo Caratelli, fonico di palco Gabriele Boccacci, macchinista Giuseppe Spagnuolo, sarta di scena Francesca Grossi

Produzione O.T.I. – Officine del Teatro Italiano

In scena al Teatro Sala Umberto di Roma dal 25 settembre al 14 ottobre 2018

Voto: 4 su 10

Era la prima volta nella mia vita di attrice che lavoravo su un film che affrontava grandi tematiche sociali […] Non si uccidono così anche i cavalli? era un racconto esistenzialista, che usava una maratona di danza del periodo della Grande Depressione come metafora dell’avidità e della manipolazione della società dei consumi americana. L’intera storia si svolgeva in una sala da ballo sul molo di Santa Monica, un luogo che aveva fatto parte della mia infanzia, dove le maratone di danza si erano tenute davvero. Durante la Depressione i concorrenti, nella speranza di vincere un premio, ballavano finché non crollavano letteralmente a terra dalla spossatezza, mentre folle di spettatori sistemati su gradinate applaudivano le loro coppie preferite e trepidavano vedendo i ballerini cascare, cadere in preda alle allucinazioni, impazzire: come il pubblico del Colosseo alla vista dei cristiani dati in pasto ai leoni. Ogni tanto veniva indetta una corsa lungo il perimetro della sala da ballo, in modo da sfiancare i concorrenti e accelerare le eliminazioni. Dopo varie ore i ballerini avevano diritto a una pausa di dieci minuti, e poi tornavano sulla pista. […] Per me il film fu una svolta decisiva, tanto sul piano professionale quanto su quello personale. Sydney (Pollack, nda), essendo stato attore a sua volta, è un meraviglioso direttore di attori, e con la sua guida esplorai il personaggio e me stessa più in profondità di quanto non avessi mai fatto, e acquistai sicurezza come attrice.

La testimonianza di Jane Fonda, tratta dalla sua autobiografia “La mia vita finora”, edita da Mondadori nel 2005, fornisce non solo dati sufficienti a suggerire la straordinaria importanza dell’opera cinematografica diretta dal compianto Sydney Pollack nel 1968, ma qualifica anche un periodo storico in cui lo spettacolo era l’unica droga in grado di oscurare la famigerata crisi economica americana del 1929; non ultimo, inquadra un personaggio, e un’interpretazione, indimenticabili quanto il film. La sceneggiatura era firmata da Robert E. Thompson e James Poe (che si era già misurato abilmente con i rischi delle riduzioni cinematografiche con Il giro del mondo in 80 giorni e La gatta sul tetto che scotta), a partire da un romanzo dalle tonalità noir che Horace McCoy diede alle stampe nel 1935.