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“Io che amo solo te”, il peggio che il cinema italiano ha da offrire

Io che amo solo te (Italia, 2015) di Marco Ponti con Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Michele Placido, Maria Pia Calzone, Antonella Attili, Luciana Littizzetto, Eugenio Franceschini, Antonio Geraredi, Dino Abbrescia, Michele Venitucci, Eva Riccobono, Dario Bandiera, Enzo Salvi, Ivana Lotito, Angela Semerano, Alessandra Amoroso

Sceneggiatura di Marco Ponti, Luca Bianchini, Lucia Moisio, dal romanzo omonimo di Luca Biancini (ed. Mondadori)

Commedia, 1h 42′, 01 Distribution, in uscita il 22 ottobre 2015

Voto: 2 su 10

Critica distruttiva, perchè per mali estremi occorrono estremi rimedi. Film come Io che amo solo te sono l’emblema del cinema italiano ideato, scritto, prodotto e confezionato col più totale disprezzo per l’intelligenza del pubblico. Prendi un romanzo di successo, chiama un regista di ormai perse belle speranze, riunisci un cast di volti noti allo sbando, unisci il tutto con il mare della Puglia e spera che il risultato porti un sacco di gente in sala. Cosa che puntualmente accade, ma tempo il primo weekend di proiezione e il passaparola fa il suo corso. L’importante è essere rientrati nei costi di realizzazione, poco importa che il gradimento sia praticamente nullo.

Venezia70: Eva Riccobono madrina del Festival

L’attrice Eva Riccobono sarà la madrina delle serate di apertura e di chiusura della 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Eva Riccobono aprirà la 70. Mostra nella serata di mercoledì 28 agosto, sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido), in occasione della cerimonia di inaugurazione, seguita dalla proiezione in 3D del film di apertura (fuori Concorso) Gravity, diretto da Alfonso Cuarón e interpretato da Sandra Bullock e George Clooney, una produzione Warner Bros. Pictures.

Il 7 settembre l’attrice condurrà la cerimonia di chiusura, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali della 70. Mostra.

La 70. Mostra si svolgerà al Lido dal 28 agosto al 7 settembre 2013, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.

“E la chiamano estate”, ovvero Paolo Franchi e la presunzione del melò

E la chiamano estate (id, Italia, 2012) di Paolo Franchi con Jean-Marc Barr, Isabella Ferrari, Filippo Nigro, Luca Argentero, Eva Riccobono, Anita Kravos, Jean-Pierre Lorit, Romina Carrisi, Maurizio Donadoni, Christian Burruano.

Sceneggiatura di Paolo Franchi, Daniela Caselli, Rinaldo Rocco, Heidrun Schleef

Drammatico, 1h 29’, Nicoletta Mantovani-Pavarotti International / Officine Ubu

Festival Internazionale del Film di Roma2012, In Concorso

Voto: 3 su 10

Le note dolci e malinconiche di Bruno Martino (da cui il titolo del film) accompagnano un notturno termale carico d’atmosfera romantica, ma quella raccontata da Paolo Franchi non è una semplice storia d’amore: E la chiamano estate è la cronaca, scomposta e disperante, di un delirio sentimentale votato alla sublimazione nel nulla, passando per l’autodistruzione di lui e il martirio masochista di lei.