Babyteeth (id, Australia, 2019) di Shannon Murphy con Eliza Scanlen, Toby Wallace, Essie Davis, Ben Mendelsohn, Emily Barclay, Eugene Gilfedder
Sceneggiatura di Rita Kalnejais dal suo omonimo testo teatrale
Drammatico, 2h 06’
Voto: 6½ su 10
Ritorna il melodramma terminale, declinato in chiave adolescenziale e disfunzionale: è Babyteeth, pellicola d’esordio nel lungometraggio della giovane regista australiana Shannon Murphy, già con una solida carriera televisiva alle spalle, che la sceneggiatrice Rita Kalnejais ha trasposto da una sua commedia teatrale. La storia del cinema ben conosce le insidie del discorso canceroso sin dai tempi del capolavoro di Edmond Goulding con Bette Davis Tramonto (Dark Victory, 1939), celebre per il ritratto di donna volitiva che si arrende alla malattia in uno dei finali più poetici che il genere ricordi; per gli anni della contestazione fu Love Story di Arthur Hiller la pietra miliare del lacrima-movie, mentre nei Novanta sarà una Julia Roberts dalla bellezza preraffaelita a far piangere le platee di mezzo mondo con Scelta d’amore. Solo in tempi più recenti l’approccio verso questa peculiare categoria dei sentimenti cinematografici ha cambiato direzione, dirottando tutte le sue pene verso imberbi ragazzini destinati a morte certa, spesso con inusitato cinismo: i casi di Colpa delle stelle e del recentissimo A un metro da te non lasciano dubbi sull’evidente impatto emotivo che il tema riscuote sulle nuove generazioni di spettatori.