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“Il verdetto”, un film di Richard Eyre, la recensione

Il verdetto (The Children Act, GB, 2018) di Richard Eyre, con Emma Thompson, Stanley Tucci, Fionn Whitehead, Ben Chaplin, Rupert Vansittart, Jason Watkins

Sceneggiatura di Ian McEwan, dal romanzo “La ballata di Adam Henry” di Ian McEwan (Einaudi)

Drammatico, 1h e 45’, Distribuito da BiM, in uscita il 18 ottobre 2018

Voto: 8 su 10

Ci sono film che rimangono nella memoria degli spettatori per una trama particolarmente avvincente, per un significato particolarmente profondo, per una interpretazione memorabile degli attori. Il verdetto molto probabilmente rientra in quest’ultimo caso: sia per l’ottima costruzione del personaggio in scrittura, che per l’interpretazione eccezionale di una Emma Thompson mai così brava.

“La bella e la bestia”, un film di Bill Condon, la recensione

 La bella e la bestia (Beauty and the Beast, Usa, 2017) di Bill Condon con Emma Watson, Dan Stevens, Luke Evans, Kevin Kline, Josh Gad, Ewan McGregor, Stanley Tucci, Ian McKellen, Emma Thompson, Audra McDonald, Gugu Mbatha-Raw, Hattie Morahan

Sceneggiatura di Stephen Chbosky, Evan Spiliotopoulos

Fantasy, 2h 09’, The Walt Disney Company Italia, in uscita il 16 marzo 2017

Voto: 7 su 10

Continua la moda delle rivisitazioni live action dei classici animati della Disney, dopo le sortite non troppo felici di Tim Burton con Alice in Wonderland e di Kenneth Branagh con Cenerentola (della Jolie di Maleficent meglio tacere). Tocca ora a Bill Condon, il regista del meraviglioso e dimenticato Demoni e dei e del musical sulle Supremes Dreamgirls, riportare sul grande schermo la magia di uno dei film d’animazione più amati dell’inossidabile casa di produzione, La bella e la bestia del 1991, diretto da Kirk Wise e Gary Trousdale con musiche di Alan Menken e canzoni di Howard Ashman, straordinario successo di pubblico e primo caso della storia di cartone animato a concorrere per l’Oscar come Miglior Film dell’anno.

“Lettere da Berlino”, la resistenza tedesca in un film ben confezionato

Lettere da Berlino (Alone in Berlin, Germania/Francia/GB, 2016) di Vincent Perez con Emma Thompson, Brendan Gleeson, Daniel Brühl, Mikael Persbrandt, Uwe Preuss, Lars Rudolph

Sceneggiatura di Vincent Perez, Achim von Borries, Bettine von Borries, dal romanzo “Ognuno muore solo” di Hans Fallada (ed. Sellerio)

Drammatico, 1h 37’, Videa, in uscita il 13 ottobre 2016

Voto: 6 su 10

Sono pochi i film prodotti che hanno come fulcro narrativo la resistenza tedesca al nazismo, forse uno dei più noti è il toccante La rosa bianca – Sophie Scholl di Marc Rothemund. Lettere da Berlino, del neo regista e stimato attore Vincent Perez (Indocina, La regina Margot), entra di diritto in questa ristretta cerchia. Tratto dal best seller di Hans Fallada “Ognuno muore solo”, definito da Primo Levi “il più grande libro mai scritto” sull’argomento, il film è un’occasione in più di riscatto per i tanti e dimenticati cittadini tedeschi che coraggiosamente si opposero alla dittatura hitleriana, spesso a costo della vita.

“Bridget Jones’s Baby”, un ritorno esilarante per la single della Zellweger

Bridget Jones’s Baby (id, GB, 2016) di Sharon Maguire con Renee Zellweger, Colin Firth, Patrick Dempsey, Emma Thompson, Jim Broadbent, Gemma Jones, Sarah Solemani, James Callis

Sceneggiatura di Helen Fielding, Dan Mazer, Emma Thompson

Commedia, 2h 02’, Universal Pictures International Italy, in uscita il 22 settembre 2016

Voto: 7½ su 10

È vero che il cinema non ha più idee, che ormai si gioca solo di remake, di sequel, di prequel, di reboot. Ma di Bridget Jones si sentiva la mancanza, soprattutto dopo averla congedata con un infelicissimo secondo capitolo cinematografico. L’eroina delle single di tutto il mondo andava vendicata e, dopo 12 anni, ritorna in grande spolvero a soffiare sopra 43 candeline e a dividersi tra due esemplari maschili mica male! È Bridget Jones’s Baby, la terza avventura dell’irresistibile e scorrettissimo personaggio tratto dal romanzo di Helen Fielding che, per l’occasione, è chiamata in sceneggiatura al fianco dell’esperto Dan Mazer e nientemeno della grandissima Emma Thompson (che si ritaglia una particina strepitosa). Torna in regia, invece, Sharon Maguire, che aveva saputo ben dirigere il primo capitolo, mentre a interpretare l’imbranata Bridget c’è sempre Renee Zellweger, ancora una volta anima e corpo di un ruolo che l’ha consacrata, ancora una volta perfetta, nonostante gli inutili ritocchi estetici.

“Il sapore del successo”, soggetto esilissimo per una commediola insipida

Il sapore del successo (Burnt, Usa, 2015) di John Wells con Bradley Cooper, Sienna Miller, Daniel Brühl, Omar Sy, Matthew Rhys, Riccardo Scamarcio, Emma Thompson, Uma Thurman, Alicia Vikander, Lily James

Sceneggiatura di Steven Knight

Commedia, 1h 47′, 01 Distribution, in uscita il 26 novembre 2015

Voto: 4 su 10

Non bastano uno sceneggiatore di consolidate abilità narrative come Steven Knight (La promessa dell’assassino, Locke, Amore, cucina e curry), un regista acido e pungente come John Wells (I segreti di Osage County e il serial Shameless) e un cast di grandi nomi allo sbando per fare un buon film. Lo dimostra Il sapore del successo, soggetto esilissimo per una commediola drammatica che non sa di niente, incentrata sul percorso di riscatto di un odioso chef ex tossicodipendente (Cooper), deciso a risalire la china della gloria culinaria stellata.

“Saving Mr. Banks”: si svela la magia di Mary Poppins

Saving Mr. Banks (id., Usa, 2013) di John Lee Hancock, con Emma Thompson, Tom Hanks, Paul Giamatti, Colin Farrell, Ruth Wilson, Jason Schwartzman, Bradley Whitford, Rachel Griffiths, Kathy Baker

Sceneggiatura di Sue Smith, Kelly Marcel

Drammatico, 1h e 59′, The Walt Disney Company Italia, nelle sale dal 20 febbraio 2014

Voto: 7 su 10

Disney parla di Disney e apre le porte al “dietro le quinte” di uno dei suoi capolavori per eccellenza: “Mary Poppins”. Lo fa perché crede di aver scovato un’altra grande storia: quella della seriorissima P.L. Travers, autrice della celebre balia con l’ombrello, che per vent’anni tenne legato a un filo Mr. Walt Disney, rifiutandosi di concedergli i diritti di trasposizione cinematografica.