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“La dolce ala della giovinezza” di Tennessee Williams, uno spettacolo di Pier Luigi Pizzi, la recensione

LA DOLCE ALA DELLA GIOVINEZZA

di Tennessee Williams

traduzione Masolino D’Amico

con Elena Sofia Ricci e Gabriele Anagni

e con Chiara Degani, Flavio Francucci, Giorgio Sales, Alberto Penna, Valentina Martone, Eros Pascale, Marco Fanizzi

scene e costumi Pier Luigi Pizzi, musiche Stefano Mainetti, ligth designer Pietro Sperduti

regia Pier Luigi Pizzi

Fondazione Teatro della Toscana – Best Live

In scena al Teatro Quirino di Roma fino al 12 febbraio 2023

Voto D’Errico: 8½ su 10

Voto Rossi: 8 su 10

Dopo Un tram che si chiama desiderio, il maestro della scena operistica italiana Pier Luigi Pizzi torna a dirigere un testo di Tennessee Williams, confermandosi un grande osservatore della scena sociale americana d’epoca. Questa volta è La dolce ala della giovinezza a riempire mai così bene l’intero palco del Teatro Quirino di Roma, celebre tragedia di frustrazioni assortite, scritta nel 1952 e portata in scena a Broadway da Elia Kazan con protagonisti Geraldine Page e Paul Newman, poi ripresi nell’omonimo film di Richard Brooks.

“Vetri rotti” di Arthur Miller, uno spettacolo di Armando Pugliese, la recensione

VETRI ROTTI

di Arthur Miller

Traduzione di Masolino D’Amico

con Elena Sofia Ricci, David Coco, Maurizio Donadoni, Elisabetta Arosio, Alessandro Cremona, Serena Amalia Mazzone

Scena Andrea Taddei, Costumi Barbara Bessi, Luci Gaetano La Mela, Musiche Stefano Mainetti, Foto Mario D’Angelo

Regia di Armando Pugliese

Produzione: ErreTiTeatro30con:

In scena al Teatro Eliseo di Roma fino al 16 febbraio 2020

Voto: 7 su 10

Drammaturgia senile da uno dei più grandi autori del teatro americano contemporaneo, Vetri rotti di Arthur Miller venne rappresentato per la prima volta a Broadway nel 1994, con protagonisti Dianne Wiest, Ron Rifkin, Ron Silver e Frances Conroy. Testo gravoso, frutto dell’incessante senso di colpa degli ebrei scampati alla tragedia dell’Olocausto e sul disagio del sentirsi macchiati dalla responsabilità di una vita vissuta lontano dall’orrore, il tutto riletto dall’interno di un’analisi di coppia dilaniata dai demoni – non solo – della Storia.

“Allacciate le cinture”, Ozpetek dirige un artificioso melodrammone

Allacciate le cinture (Italia, 2014) di Ferzan Ozpetek, con Kasia Smutniak, Francesco Arca, Filippo Scicchitano, Elena Sofia Ricci, Carolina Crescentini, Francesco Scianna, Carla Signoris, Paola Minaccioni, Giulia Michelini, Luisa Ranieri, Maria Sole Piccinni, Alessandro Paticchio

Sceneggiatura di Ferzan Ozpetek e Gianni Romoli

Drammatico, 1h 53′, 01 Distribution, in uscita il 6 marzo 2014

Voto: 5 su 10

Era da un po’ di tempo che Ferzan Ozpetek presenziava a vari eventi legati alla lotta contro il cancro, si faceva vedere al fianco dell’oncologo Umberto Veronesi e proprio per l’Airc – l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro – aveva diretto una serie di spot televisivi sensibilizzanti. L’impegno del regista italo-turco trova l’acme artistico nell’ultimo Allacciate le cinture, a quasi due anni dall’insuccesso dell’ambizioso Magnifica presenza. In pochi erano a conoscenza del tema toccato dal film e, complice un cast ricchissimo, le aspettative erano molto alte. Per questi e altri motivi, spiace sinceramente dover parlare in termini poco benevoli del lavoro di uno dei nostri autori più talentuosi ed emozionali.