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“La luce sugli oceani”, un film di Derek Cianfrance, la recensione

La luce sugli oceani (The Lights Between Oceans, Usa, 2016) di Derek Cianfrance con Michael Fassbender, Alicia Vikander, Rachel Weisz, Jack Thompson, Bryan Brown

Sceneggiatura di Derek Cianfrance, dal romanzo omonimo di M.L. Stedman (ed. Garzanti)

Sentimentale, 2h 12’, Eagle Pictures, in uscita l’8 marzo 2017

Voto: 6½  su 10

C’era una volta il melò per signore (che i mariti hanno sempre apprezzato), spregiativamente definito dai critici più insolenti “polpettone”, un genere che ha fatto la storia del cinema con autori come Mervyn Le Roy e Douglas Sirk e che ha lanciato nell’olimpo del divismo attori come Gregory Peck, Greer Garson e Jane Wyman. Un tempo vituperato ma nobile d’animo, oggi pressoché dimenticato dall’industria cinematografica, ce lo riporta in sala (e in concorso a Venezia 73, dove è stato subissato di fischi) Derek Cianfrance, che già aveva fatto capire di amare questa tipologia di narrazione, declinata in chiave contemporanea e assai intima nei precedenti Blue Valentine e Come un tuono.

“La battaglia di Hacksaw Ridge”, un film di Mel Gibson, la recensione

La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge, Usa, 2016) di Mel Gibson con Andrew Garfield, Sam Worthington, Luke Bracey, Vince Vaughn, Teresa Palmer, Rachel Griffiths, Hugo Weaving, Richard Roxburgh, Luke Pegler

Sceneggiatura di Andrew Knight, Robert Schenkkan

Guerra, 2h 11’, Eagle Pictures, in uscita il 2 febbraio 2017

Voto: 6 su 10

Dopo quasi dieci anni dal suo ultimo film come regista (Apocalypto era del 2006), Mel Gibson ritorna dietro alla macchina da presa, cercando una possibile redenzione artistica dopo alcune partecipazioni particolarmente deludenti come attore e, soprattutto, a seguito delle tante infelici uscite pubbliche in cui si è reso protagonista in veste di ubriacone, omofobo, razzista, violento e cafone. Ma, si sa, Hollywood è terra dorata che tutto perdona, sicché La battaglia di Hacksaw Ridge si trova a concorrere per ben sei premi Oscar, compreso miglior film e miglior regia.

RomaFF11 – Selezione Ufficiale: “Lion – La strada verso casa”, un film di Garth Davis

Lion – La strada verso casa (Lion, Australia/GB/Usa, 2016) di Garth Davis con Dev Patel, Nicole Kidman, Rooney Mara, David Wenham, Sunny Pawar, Divian Ladwa

Sceneggiatura di Luke Davies, dal romanzo “La lunga strada per tornare a casa” di Saroo Brierley e Larry Buttrose (ed. Fabbri)

Drammatico, 2h 09′, Eagle Pictures, in uscita il 22 dicembre 2016

Voto: 8 su 10

Parlare di un film notevole come Lion, paradossalmente, non è impresa semplice. Quando un racconto ha la capacità di mantenere salda e viva l’attenzione per circa due ore, si corre il rischio di non riuscire a riportare esattamente il turbine di emozioni da cui si viene travolti e, temendo di tralasciare qualcosa, di non rendergli il giusto merito. Questo ne è un esempio. Un eccellente banco di prova, quindi, per il regista Garth Davis, proveniente dal mondo della pubblicità, che per il suo primo lungometraggio ha scelto di narrare l’appassionante storia vera di Saroo Brierley, autore dell’autobiografia La lunga strada per tornare a casa.

RomaFF11 – Selezione Ufficiale: “Genius”, un film di Michael Grandage

Genius (id, Usa, 2016) di Michael Grandage con Jude Law, Colin Firth, Nicole Kidman, Laura Linney, Guy Pearce, Dominic West, Vanessa Kirby

Sceneggiatura di John Logan

Biografico, 1h 44’, Eagle Pictures, in uscita il 10 novembre 2016

Voto: 7 su 10

Cosa porta uno dei più stimati registi teatrali inglesi a dirigere la sua prima opera per il cinema? Nel caso di Michael Grandage è stata la storia di Thomas Wolfe, autore cult della letteratura americana di metà anni Venti e anticipatore della Beat Generation, e dell’amicizia profondissima che lo ha legato al suo editore Max Perkins, della casa editrice Scribner’s Sons. È Genius, un biopic fortunatamente non agiografico e dall’imperdibile atmosfera d’epoca, che lo sceneggiatore John Logan (Il gladiatore, The Aviator) ha liberamente tratto dalla biografia Max Perkins: Editor of a Genius di Andrew Scott Berg.

RomaFF11 – Preapertura: “American Pastoral”, un film di Ewan McGregor

American Pastoral (id, Usa, 2016) di Ewan McGregor con Ewan McGregor, Jennifer Connelly, Dakota Fanning, David Strathairn, Uzo Aduba, Valorie Curry, Molly Parker, Rupert Evans, Samantha Mathis, Hannah Nordberg, Ocean James

Sceneggiatura di John Romano, dal romanzo Premio Pulitzer “Pastorale americana” di Philip Roth (ed. Einaudi)

Drammatico, 1h 48’, Eagle Pictures, in uscita il 20 ottobre 2016

Voto: 6 su 10

Come si porta sul grande schermo uno dei romanzi più importanti dell’età contemporanea? Difficile dirlo ma, certo, servirebbe l’estro di un grande autore. Ciò che non è Ewan McGregor, per la prima volta dietro alla macchina da presa per l’improbo compito di dirigere la trasposizione cinematografica di Pastorale americana di Philip Roth, premio Pulitzer nel 1998 e aura mitica a renderlo inavvicinabile. L’attore protagonista di Trainspotting e Moulin Rouge, infatti, accettò di dirigere il progetto solo sulla scorta della sceneggiatura di John Romano, a suo dire estremamente commovente, leggendo solo in seguito il libro. Ma neanche Romano è un grande sceneggiatore (nel suo carnet, Come un uragano e The Lincoln Lawyer). Con tali premesse sarebbe stato un errore avere aspettative troppo alte, infatti American Pastoral non è il grande film che poteva essere e dispiace che una simile occasione sia stata così banalmente sciupata.

“The Dressmaker”, strepitosa Kate Winslet ma la commedia gira a vuoto

The Dressmaker (id, Australia, 2015) di Jocelyn Moorhouse con Kate Winslet, Judy Davis, Liam Hemsworth, Hugo Weaving, Shane Bourne, Sarah Snook, Alison Whyte, Kerry Fox, Caroline Goodall, James Mackay, Rebecca Gibney

Sceneggiatura di Jocelyn Moorhouse, P.J. Hogan dal romanzo “The Dressmaker” di Rosalie Ham (Mondadori)

Commedia, 1h 58′, Eagle Pictures, in uscita il 28 aprile 2016

Voto: 5½ su 10

Se la protagonista è Kate Winslet, ogni film si porta dietro un carico di aspettative notevole. Purtroppo la presenza della grande attrice inglese, anche in questo caso alle prese con un’interpretazione superiore a ogni lode, non riesce a salvare dalla confusione questa deludente trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di Rosalie Ham. The Dressmaker, invano spacciato in Italia come un epigono del Diavolo veste Prada, paga l’incertezza fatale tra generi e la cronica mancanza di sintesi.

“Rock the Kasbah”, Murray a disagio nella farsa bellico/canora di Levinson

Rock the Kasbah (id, Usa, 2015) di Barry Levinson con Bill Murray, Kate Hudson, Bruce Willis, Zooey Deschanel, Leem Lubany, Danny McBride, Scott Caan, Taylor Kinney

Sceneggiatura di Mitch Glazer

Commedia, 1h 58′, Eagle Pictures, in uscita il 5 novembre 2015

Voto: 5 su 10

Non c’è genere più arduo e delicato della commedia satirica d’ambientazione bellica. Ne sono usciti vincenti solo alcuni grandi registi (Lubitsch, Chaplin, Wilder, Kubrick, Altman) e lo stesso Barry Levinson, con Good Morning, Vietnam, non era andato troppo lontano dallo sfiorare il gioiello. Qualche anno dopo, con Sesso e potere, la ferocia vetriolica della guerra vista con gli occhi della politica giornalistica aveva fatto sperare nell’arguzia di un autore che, al contrario, da troppi anni ha perso lo smalto di un tempo. Il regista premio Oscar di Rain Man porta in sala questo Rock the Kasbah, farsa grottesca che si riallaccia al precedente Disastro a Hollywood, per il racconto di un certo ambiente artistico in rovina (lì il protagonista era un regista in panne, qui è un manager di musica rock in fallimento), ma con il focus narrativo principale individuato nello scontro culturale tra Oriente e Occidente, tutto in chiave ironica e con influenze libertarie e tolleranti per il tramite di un talent show canoro: commistione fatale.

“Woman in Gold”, la frode nazista con una superba Helen Mirren

Woman in Gold (id, Usa/GB, 2015) di Simon Curtis con Helen Mirren, Ryan Reynolds, Daniel Brühl, Katie Holmes, Max Irons, Tatiana Maslany, Charles Dance, Elizabeth McGovern, Jonathan Pryce, Frances Fisher, Tom Schilling, Moritz Bleibtreu, Antje Traue

Sceneggiatura di Alexi Kaye Campbell

Drammatico, 1h 50′, Eagle Pictures, in uscita il 15 ottobre 2015

Voto: 7 su 10

In un periodo in cui il cinema non ha più belle storie da raccontare, il regista inglese Simon Curtis (quello delle miniserie Bbc e del delizioso My Week with Marilyn) porta sugli schermi una gran bella storia, di quelle appassionanti e giustamente edificanti, da far tornare a casa il pubblico contento e arricchito di un qualcosa che è bene conoscere. La Shoah è un pozzo senza fine di vergogne, ma solo di recente sono venuti alla luce i sacchi dei nazisti alle opere d’arte del popolo ebraico.

Helen Mirren a Roma per “Woman in Gold”

“Si, è vero. Amo l’Italia e la mia vita da contadina salentina!” Si apre così l’incontro con la stampa italiana di Dame Helen Mirren, a Roma insieme al regista Simon Curtis per presentare il film Woman in Gold, sui nostri schermi dal 15 ottobre per Eagle Pictures.

Morbidi capelli color perla, classe sconfinata e una simpatia contagiosa, la grandissima attrice inglese, già premio Oscar per The Queen di Stephen Frears e vincitrice di ogni riconoscimento esistente, non fa segreto della sua passione incontrollabile per il Salento: “Nella mia masseria coltivo 400 alberi di melograno. Lo adoro perché, oltre a essere un frutto delizioso e altamente salutare, è anche una pianta splendida. La mia intenzione è quella, un giorno, di poter produrre del succo da vendere anche all’estero. Lo spettacolo del sole che tramonta nella marina mi ha rapito il cuore!”.

“The Divergent Series: Insurgent”, sequel stanco in attesa del finale

The Divergent Series: Insurgent (id, Usa, 2015) di Robert Schwentke con Shailene Woodley, Theo James, Kate Winslet, Miles Teller, Ansel Elgort, Octavia Spencer, Naomi Watts, Ray Stevenson, Ashley Judd, Tony Goldwyn, Jai Courtney, Mekhi Phifer, Maggie Q, Daniel Dae Kim

Sceneggiatura di Brian Duffield, Akiva Goldsman, Mark Bomback, dal romanzo omonimo di Veronica Roth

Fantasy, 1h 59′, Eagle Pictures, in uscita il 19 marzo 2015

Voto: 5 su 10

L’indomita Tris Prior (Woodley), dopo essere stata identificata come Divergente, è inseguita dalle truppe della perfida Jeanine Matthews (Winslet), la leader della fazione degli Eruditi, che vorrebbe catturarla per sottoporla a una serie di esami che, se superati, porterebbero a un’importante verità. Tris cerca rifugio tra i Pacifici, i Candidi, gli Abneganti, gli Intrepidi e gli Esclusi ma, per evitare altro sangue, si consegna a Jeanine senza neppure immaginare a cosa stia andando incontro…