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“Life”, una fotografia di James Dean in un film bello e senz’anima

Life (id, Usa, 2015) di Anton Corbijn con Dane Dehaan, Robert Pattinson, Alessandra Mastronardi, Ben Kingsley, Joel Edgerton, Stella Schnabel, Kelly McCreary

Sceneggiatura di Luke Davies

Biografico, 1h 51′, BiM, in uscita l’8 ottobre 2015

Voto: 6 su 10

Nel 1955, la rivista americana Life pubblica un servizio fotografico destinato a segnare un’epoca: i ritratti realizzati dall’allora ventiseienne Dennis Stock, sotto incarico per l’agenzia Magnum, per James Dean, astro nascente del mondo del cinema, colto nel periodo antecedente l’uscita del film La valle dell’Eden e in procinto di interpretare Gioventù bruciata. Insieme affrontano un viaggio verso l’Indiana, per immortalare l’attore nel suo ameno nido familiare. Saranno per entrambi giorni cruciali: per Stock, già segnato da un matrimonio fallito e dalla sfiducia dell’ambiente lavorativo, che vede in quel ragazzo evasivo e malinconico l’opportunità di lancio della propria carriera e di quella di un possibile divo, e per Dean, insofferente alle regole dello star system e alla ricerca delle proprie origini più intime. L’immagine dell’attore stretto nel cappotto in una mattinata uggiosa a Times Square, incurante della pioggia e con la sigaretta in bocca, è solo lo scatto più celebre e iconico di un set fotografico irripetibile, che più di ogni altro ha svelato l’essenza di James Dean, ribelle senza causa, destinato a morire in un tragico incidente stradale solo sette mesi più tardi.

“Giovani ribelli – Kill Your Darlings”, i primi anni della beat generation

Giovani ribelli – Kill Your Darlings (Kill Your Darlings, Usa, 2013) di John Krokidas, con Daniel Radcliffe, Dane DeHaan, Michael C. Hall, Ben Foster, Jack Huston, Elizabeth Olsen, Jennifer Jason Leigh, Kyra Sedgwick, David Cross

Sceneggiatura di John Krokidas e Austin Bunn

Biografico, 1h 43’, Notorious Pictures, in uscita il 17 ottobre 2013

Voto: 7 su 10

Questo è proprio il film che è molto più facile stroncare che promuovere. Primo, perché è un biopic, rivisitato quanto si vuole ma comunque un biopic, e il genere non gode certo di buona fama al giorno d’oggi. Secondo, perché certi personaggi, specie se appartenenti alla letteratura della beat generation, sembrano essere diventati intoccabili dal mondo del cinema (lo dimostra il fallimento clamoroso di On the road di Walter Salles). Terzo, perché il protagonista è un detestatissimo divo da saga fantasy adolescenziale, smanioso di credibilità e nuovi percorsi artistici. E invece Kill Your Darlings (un bel titolo denso di significato rispetto all’anonimo Giovani ribelli) regge il peso delle sue ambizioni, tanto da trasformarsi in un vero e proprio evento all’ultimo Festival di Venezia, dove ha vinto nella sezione Giornate degli autori.