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“Papillon”, un film di Michael Noer, la recensione

Papillon (id, Usa/Serbia/Montenegro/Malta, 2018) di Michael Noer con Charlie Hunnam, Rami Malek, Tommy Flanagan, Eve Hewson, Roland Møller, Michael Socha

Sceneggiatura di Aaron Guzikowski, basato sulla sceneggiatura originale del 1973 di Dalton Trumbo e Lorenzo Semple jr, dal romanzo omonimo di Henri Charrière (ed. Mondadori)

Avventura, 2h 13′, Eagle Pictures, in uscita il 27 giugno 2018

Voto: 4½ su 10

Mala tempora currunt diceva Cicerone, e non solo in politica. Si è più volte detto della spaventosa mancanza di idee del cinema americano contemporaneo: ormai l’offerta si ritorce su se stessa, le narrazioni si ripetono, i supereroi abbondano senza sosta e i continui rifacimenti dei grandi film del passato sono una minaccia purtroppo concreta da un decennio a questa parte. A cadere nella morsa del remake è nientemeno che il cult di Franklin J. Schaffner del 1973 Papillon, uno degli escape movie più celebri di sempre (tanto da meritare a sua volta una parodia-lampo in Italia, Farfallon con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia), tratto dal romanzo autobiografico che Henri Charrière diede alle stampe nel 1969, vendendo oltre 10 milioni di copie nel mondo.

“Civiltà perduta”, un film di James Gray, la recensione

Civiltà perduta (The lost city of Z, Usa, 2017) di James Gray con Charlie Hunnam, Robert Pattinson, Sienna Miller, Tom Holland, Angus MacFadyen, Edward Ashley, Clive Francis, Ian McDiarmid, Franco Nero

Sceneggiatura di James Gray, tratta dal romanzo “Alla ricerca di Z La città perduta” (ed. Tea, coll. Teadue)

Avventura/biografico, 2h 20’, Eagle Pictures/Leone Film Group, in uscita il 22 giugno 2017

Voto: 5½ su 10

C’è quasi da dispiacersi per il “povero” Charlie Hunnam, che incappa nel secondo flop consecutivo – dopo il risibile e bruttissimo King Arthur di Guy Ritchie – oggi protagonista di un film debolmente drammatico, esasperantemente lungo e, soprattutto, di scarsa compattezza narrativa.

Lo sguardo del regista James Gray ci racconta la storia del maggiore Percy Fawcett, che agli inizi del ‘900 venne assoldato dalla Royal Geographical Society di Londra per mappare il confine tra Brasile e Bolivia; partito per la giungla amazzonica e sopravvissuto fortunosamente ad una prima spedizione colma di pericoli, spenderà il resto della vita alla ricerca di una leggendaria civiltà scomparsa, da lui denominata “Z”, sacrificando sull’altare della sua ossessione anche le più strette relazioni familiari.

“King Arthur – Il potere della spada”, un film di Guy Ritchie, la recensione

King Arthur – Il potere della spada (King Arthur: legend of the sword, USA, 2017) di Guy Ritchie con Charlie Hunnam, Astrid Bergés-Frisbey, Djimon Hounsou, Aidan Gillen, Jude Law, Eric Bana

Sceneggiatura di Joby Harold, Guy Ritchie, Lionel Wigram

Fantasy, 2h 6’, Warner Bros Pictures, in uscita il 10 maggio 2017

Voto: 3 su 10

Elefanti giganti, mostri marini, magia nera, eroi ribelli: direttamente da Hollywood l’ultima giostra per il divertimento di grandi e piccini, in mirabolante 3D, per narrare le gesta di “un re venuto dal nulla” come locandina recita, per un film che di riuscito ha – anch’esso – praticamente nulla.

Il pretesto narrativo è una rilettura del mito di Excalibur, nel quale l’eroico Artù non è uno scudiero ma un giovane di strada che ha accumulato una piccola fortuna come tuttofare in un bordello della città di Londinium; costretto alla fuga dagli uomini del re usurpatore, diventerà leader recalcitrante di un manipolo di ribelli per spodestare dal trono il malvagio Vortigen.

“Crimson Peak”, grande atmosfera ma poche emozioni nel gotico di Del Toro

Crimson Peak (id, Usa, 2015) di Guillermo Del Toro con Jessica Chastain, Tom Hiddleston, Mia Wasikowska, Charlie Hunnam, Jim Beaver, Burn Gorman, Leslie Hope

Sceneggiatura di Guillermo Del Toro e Matthew Robbins

Horror, 1h 59′, Universal Pictures International Italy, in uscita il 22 ottobre 2015

Voto: 6½ su 10

Era dal 2006 che Guillermo Del Toro cercava di tradurre in immagini la sceneggiatura di Crimson Peak, grandioso esercizio di stile per il ritorno al cinema del genere “gotico” che, partendo dalla letteratura (Henry James, Mary Shelley, Howthorne e tutti gli altri romanzieri del terrore di fine Ottocento) fino ad arrivare ad alcune indimenticabili pellicole di Jack Clayton, Robert Wise e del nostro maestro Mario Bava, ha influenzato in maniera ineludibile il modo di intendere il mistero e la paura nel buio della sala.