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RomaFF12 – Selezione Ufficiale: “Hostiles”, un film di Scott Cooper, la recensione

Hostiles (id, Usa, 2017) di Scott Cooper con Christian Bale, Rosamund Pike, Wes Studi, Ben Foster, Peter Mullan, Jesse Plemons, Stephen Lang, Timothée Chalamet, Adam Beach, Rory Cochrane, Paul Anderson, Q’Orianka Kilcher, Scott Wilson, Scott Shepherd, Bill Camp

Sceneggiatura di Scott Cooper, Donald Stewart

Western, 2h 09′, Notorious Pictures

Voto: 6½ su 10

Due sono le grandi colpe che gravano sulla storia della civiltà statunitense, una è l’oppressione schiavista del popolo afroamericano, l’altra è il genocidio dei nativi d’America. Ciclicamente, il cinema hollywoodiano è chiamato in causa per rivangare i vecchi traumi, favorire il processo di espiazione, mettere in moto la catarsi e sollevare angosciosi parallelismi con la realtà socio-politica attuale. Hostiles, diretto da Scott Cooper (Crazy Heart, Out of the fournace), rientra in questo meccanismo operativo tanto necessario quanto inevitabile: ancora una volta, è tramite l’epopea della frontiera che si tramanda la memoria degli scontri efferati tra indiani e coloni occidentali, sulla scia di capolavori del genere come I cavalieri del Nord Ovest e Sentieri selvaggi, fino ad arrivare alla svolta revisionista degli anni Settanta con Soldato blu e Piccolo grande uomo.

RomaFF11 – Selezione Ufficiale: “Hell or High Water”, un film di David Mackenzie

Hell or High Water (id, Usa, 2016) di David Mackenzie con Jeff Bridges, Chris Pine, Ben Foster, Marin Ireland, Gil Birmingham, Katy Mixon

Sceneggiatura di Taylor Sheridan

Drammatico, 1h 42’

Voto: 6 su 10

Primo film americano dello scozzese David Mackenzie (Follia, Young Adam), già presentato nella sezione Un Certain Regard dell’ultimo festival di Cannes, Hell or High Water è un rabbioso e disperato impasto di generi, che parte dal western e passa per il road movie, fino a toccare le corde di un potente dramma famigliare. A farla da padrone sono i paesaggi sterminati del Texas e il carisma di un grande attore come Jeff Bridges, decisamente a suo agio nei panni di uno sceriffo che dà la caccia a due fratelli che rapinano banche.

“The Program”, convulsa cine-inchiesta sullo scandalo Armstrong

The Program (id, GB, 2015) di Stephen Frears con Ben Foster, Chris O’Dowd, Guillaume Canet, Jesse Plemons, Dustin Hoffman, Laura Donnelly, Lee Pace, Hedward Hogg

Sceneggiatura di John Hodge, dal libro “Seven Deadly Sins: My Pursuit of Lance Armstrong” di David Walsh

Biografico, 1h 43′, Videa, in uscita l’8 ottobre 2015

Voto: 6 su 10

Sul modello di The Queen – che però godeva di una mirabile sceneggiatura del commediografo Peter Morgan – Stephen Frears torna a cimentarsi con una cine-inchiesta biografica, questa volta dedicata a uno dei personaggi sportivi più controversi della storia recente, il ciclista Lance Armstrong. Partendo dal libro del giornalista inglese David Walsh (interpretato dal comico Chris O’Dowd), che per primo dubitò della reale bontà agonistica dell’atleta americano, vincitore tra gli anni Novanta e i primi Duemila di sette Tour de France e con la sconfitta di un cancro ai testicoli a rafforzarne il mito supereroistico, Frears porta in scena con The Program la repentina ascesa e la scandalosa rovina di una carriera che sembrava non avere freni.

“Giovani ribelli – Kill Your Darlings”, i primi anni della beat generation

Giovani ribelli – Kill Your Darlings (Kill Your Darlings, Usa, 2013) di John Krokidas, con Daniel Radcliffe, Dane DeHaan, Michael C. Hall, Ben Foster, Jack Huston, Elizabeth Olsen, Jennifer Jason Leigh, Kyra Sedgwick, David Cross

Sceneggiatura di John Krokidas e Austin Bunn

Biografico, 1h 43’, Notorious Pictures, in uscita il 17 ottobre 2013

Voto: 7 su 10

Questo è proprio il film che è molto più facile stroncare che promuovere. Primo, perché è un biopic, rivisitato quanto si vuole ma comunque un biopic, e il genere non gode certo di buona fama al giorno d’oggi. Secondo, perché certi personaggi, specie se appartenenti alla letteratura della beat generation, sembrano essere diventati intoccabili dal mondo del cinema (lo dimostra il fallimento clamoroso di On the road di Walter Salles). Terzo, perché il protagonista è un detestatissimo divo da saga fantasy adolescenziale, smanioso di credibilità e nuovi percorsi artistici. E invece Kill Your Darlings (un bel titolo denso di significato rispetto all’anonimo Giovani ribelli) regge il peso delle sue ambizioni, tanto da trasformarsi in un vero e proprio evento all’ultimo Festival di Venezia, dove ha vinto nella sezione Giornate degli autori.

“Love, Marilyn”, il documentario sui frammenti di un mito

Love, Marilyn – I diari segreti (Love, Marilyn, Usa/Francia, 2012) di Liz Garbus, con F. Murray Abraham, Elizabeth Banks, Adrien Brody, Ellen Burstyn, Glenn Close, Hope Davis, Viola Davis, Jennifer Ehle, Ben Foster, Paul Giamatti, Jack Huston, Stephen Lang, Lindsay Lohan, Janet McTeer, Jeremy Piven, Oliver Platt, David Strathairn, Lily Taylor, Uma Thurman, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood

Sceneggiatura di Liz Garbus, tratto da “Fragments” di Marilyn Monroe (Feltrinelli) e da estratti dalle memorie di Truman Capote, Elia Kazan e Natasha Lytess, scritti privati di Marilyn Monroe e Ralph Greenson, opera di Arthur Miller, estratti da un poema di Norman Rosten, estratti dai libri di Gloria Steinem e Norman Mailer, estratti dalle lettere di Billy Wilder.

Documentario, 1h 47’, Feltrinelli Real Cinema, dal 30 settembre al 2 ottobre in tutte le sale The Space Cinema, e in homevideo dal 9 ottobre 2013

Voto: 7 su 10

A più di 50 anni dalla morte di Marilyn Monroe, da quella terribile notte d’agosto in cui una stella si spegneva per sempre in una villetta di Helena Drive e un mito iniziava la sua lunga strada per l’eternità,  c’è ancora interesse ad approfondirne vita, amori e sfortune. È stato detto talmente tanto di Norma Jean Baker, con qualsiasi mezzo di comunicazione, che c’è ancora voglia di lei. Liz Garbus, celebre documentarista americana (tra i suoi lavori, Bobby Fisher against the world), per il suo progetto sull’attrice, parte dal libro di memorie “Fragments” (edito in Italia da Feltrinelli), antologia di appunti, poesie, liste, suggerimenti e promemoria scritte di getto dalla mano insicura di Marilyn, che l’amica Susan Strasberg ha ritrovato nei classici scatoloni in soffitta.

“Passioni e desideri”, girotondo di vite con dramma per Fernando Meirelles

Passioni e desideri (360, GB, 2011) di Fernando Meirelles, con Jude Law, Rachel Weisz, Anthony Hopkins, Ben Foster, Lucia Siposova, Gabriela Marcinkova, Moritz Bleibtreu, Johannes Krisch, Jamel Debbouze, Danica Jurcova, Vladimir Vdovichenkov, Marianne Jean Baptiste, Maria Flor, Juliano Cazarre, Mark Ivanir

Sceneggiatura di Peter Morgan, ispirato al dramma “Girotondo” di Arthur Schnitzler (ed. Einaudi)

Drammatico, 1h 52’, BiM Distribuzione, in uscita il 20 giugno 2013

Voto: 6½ su 10

Avevamo lasciato Fernando Meirelles, il pluripremiato regista brasiliano di City of God e The Constant Gardener, fermo al 2008, anno dello sfortunatissimo Blindness tratto da Saramago. Lo ritroviamo adesso con questo 360 (distribuito in Italia con due anni di ritardo con l’anonimo titolo Passioni e desideri), ispirato al Girotondo di Schnitzler, già trasposto al cinema da Max Ophuls (La Ronde, 1950) e Roger Vadim (Il piacere e l’amore, 1966).