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“Animali notturni”, un film di Tom Ford, la recensione

Animali notturni (Nocturnal animals, Usa, 2016) di Tom Ford con Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Michael Shannon, Aaron Taylor-Jonhson, Isla Fisher, Karl Glusman, Armie Hammer, Laura Linney, Michael Sheen, Andrea Riseborought, Ellie Bamber, Jena Malone, Rob Aramayo

Sceneggiatura di Tom Ford, dal romanzo “Tony e Susan” di Austin Wright (ed. Adelphi)

Drammatico, 1h 56’, Universal Pictures International Italy, in uscita il 17 novembre 2016

Voto: 7½ su 10

Complesso, più che complicato. E non (o non solo) perché la storia si sviluppa su ben tre livelli narrativi. È Animali notturni, Leone d’Argento a Venezia 73, attesissima seconda regia dello stilista ultra glamour Tom Ford dopo l’apprezzato A single man, trasposizione del romanzo di Austin Wright “Tony e Susan”. Perché complesso? Perché temi e riflessioni che il film suggerisce non vengono tanto dall’immediato dei fatti raccontati, quanto piuttosto dallo scontro che essi provocano nella vita dei personaggi, nel loro passato e, probabilmente, in un futuro di cupio dissolvi.

“Birdman o (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza)”, Iñárritu incanta

Birdman o (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza) [Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) Usa, 2014] di Alejandro González Iñárritu con Michael Keaton, Emma Stone, Edward Norton, Zack Galifianakis, Amy Ryan, Andrea Riseborought, Naomi Watts, Lindsay Duncan

Sceneggiatura di Alejandro González Iñárritu, Nicolàs Giacobone, Alexander Dinelaris jr, Armando Bo

Commedia, 1h 59′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 5 febbraio 2015

Voto: 9 su 10

Straordinario viaggio nella vita e nella mente di un attore, Riggan Thomson, interpretato da Michael Keaton: un tempo celebre volto di Birdman, un supereroe del grande schermo, spera ora di poter rilanciare la propria immagine e riaffermare il proprio talento in uno spettacolo tratto da Raymond Carver a Broadway, “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”. Attorno a lui si muove la spaventosa fauna dell’ambiente teatrale: il suo produttore e avvocato sull’orlo di una crisi di nervi (Galifianakis), il sostituto per il ruolo secondario (Norton) che ha non poche manie di grandezza, due attrici insicure (Watts) e bugiarde (Riseborought), la figlia (Stone) segretaria appena dimessa dal rehab, la temibile critica del New York Times (Duncan) che vuole stroncarlo ancor prima di vederlo. E alle sue spalle aleggia la presenza incombente dell’alter-ego cinematografico.

Venezia71, le minirecensioni: “Birdman”, “La vita oscena”, “The Look of Silence”, “La rançon de la gloire”, “Melbourne”

Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) – Usa, 2014 di Alejandro Gonzales Inarritu con Michael Keaton, Emma Stone, Edward Norton, Zack Galifianakis, Amy Ryan, Andrea Riseborought, Naomi Watts, Lindsay Duncan – IN CONCORSO

Il film d’apertura è uno straordinario viaggio nella vita e nella mente di un attore, un tempo celebre volto di supereroi da grande schermo, che spera di poter rilanciare la propria immagine e riaffermare il proprio talento in uno spettacolo tratto da Raymond Carver a Broadway. Attorno a lui la spaventosa fauna dell’ambiente e la presenza incombente dell’alter-ego cinematografico. Inarritu si smarca definitivamente dalla cifra narrativa a incastri che l’aveva fino a ora contraddistinto e si abbandona a un inebriante virtuosismo registico che si traduce in un unico, impossibile pianosequenza dal ritmo magmatico e febbrile, al servizio di una sceneggiatura di straordinaria perfidia. Una riflessione da brivido su arte e star system, interpretata da un cast superlativo, con un Keaton senza precedenti. Voto: 9