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“Arrival”, un film di Denis Villeneuve, la recensione

Arrival (id, Usa, 2016) di Denis Villeneuve con Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Mark O’Brien

Sceneggiatura di Eric Heisserer dal racconto “Storia della tua vita” di Ted Chiang (compreso nelle antologie “Storie della tua vita”, ed. Stampa Alternativa e “Arrival e altre Storie della tua vita”, ed. Frassinelli)

Fantascienza, 1h 58’, Warner Bros. Pictures Italia, in uscita il 19 gennaio 2017

Voto: 7 su 10

Sarà il regista dell’attesissimo sequel di Blade Runner, ma già da qualche anno il canadese Denis Villeneuve era riuscito a costruirsi una reputazione artistica invidiabile, con all’attivo opere apprezzate come La donna che canta, Prisoners e Sicario. Il suo ultimo film, Arrival, presentato in concorso all’ultimo festival di Venezia e in corsa per ben otto premi Oscar, può far ben sperare per le sorti del genere fantascientifico, che ritorna a quella declinazione insieme contemplativa, privata e umanista resa memorabile soprattutto da Stanley Kubrick e Steven Spielberg negli anni Settanta.

“Animali notturni”, un film di Tom Ford, la recensione

Animali notturni (Nocturnal animals, Usa, 2016) di Tom Ford con Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Michael Shannon, Aaron Taylor-Jonhson, Isla Fisher, Karl Glusman, Armie Hammer, Laura Linney, Michael Sheen, Andrea Riseborought, Ellie Bamber, Jena Malone, Rob Aramayo

Sceneggiatura di Tom Ford, dal romanzo “Tony e Susan” di Austin Wright (ed. Adelphi)

Drammatico, 1h 56’, Universal Pictures International Italy, in uscita il 17 novembre 2016

Voto: 7½ su 10

Complesso, più che complicato. E non (o non solo) perché la storia si sviluppa su ben tre livelli narrativi. È Animali notturni, Leone d’Argento a Venezia 73, attesissima seconda regia dello stilista ultra glamour Tom Ford dopo l’apprezzato A single man, trasposizione del romanzo di Austin Wright “Tony e Susan”. Perché complesso? Perché temi e riflessioni che il film suggerisce non vengono tanto dall’immediato dei fatti raccontati, quanto piuttosto dallo scontro che essi provocano nella vita dei personaggi, nel loro passato e, probabilmente, in un futuro di cupio dissolvi.

“Big Eyes”, biopic scialbo, mancano gli occhi di Tim Burton

Big Eyes (id, Usa, 2014) di Tim Burton con Amy Adams, Christoph Waltz, Danny Huston, Krysten Ritter, Terence Stamp, Jason Schwartzman, Jon Polito

Sceneggiatura di Scott Alexander e Larry Karaszewski

Biografico, 1h 44′, Lucky Red, in uscita il 1° gennaio 2015

Voto: 5 su 10

Ebbene sì, dietro questo bio-picture così lineare e finemente didascalico si cela il nome di Tim Burton, glorioso regista dalla filmografia gravida di racconti fuori dal comune, ironici ed emotivamente travolgenti, dalle atmosfere lugubri e kitsch, dove ha sempre dominato uno stile unico e perfettamente riconoscibile. La mano dell’autore si scorge appena in Big Eyes, primo film “realistico” della sua carriera (eccezione a metà solo per l’altro biopic da lui girato, Ed Wood), imperniato su una frode artistica tanto incredibile quanto vera, quella di Walter Keane (Waltz) ai danni della moglie Margaret Keane (Adams).

“Lei – Her”, divertente e toccante, la natura troppo umana di un amore artificiale

Lei – Her (Her, Usa, 2013) di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde, Chris Pratt, Portia Doubleday, Sam Jaeger

Sceneggiatura di Spike Jonze

Commedia, 1h 49′, BiM Distribuzione, in uscita il 13 marzo 2014

Voto: 10 su 10

VIII Festival Internazionale del Film di Roma – In Concorso

Una storia d’amore di Spike Jonze. Qualcuno ricorderà uno sciocco film del 1984 diretto da Steve Barron, Electric Dreams, in cui un architetto impacciato, per corteggiare una bella violoncellista, si affida ai suggerimenti del suo computer, cui un collasso tecnico ha donato sentimenti umani: l’apparecchio è un fine dicitore, esperto musicista e anche assai geloso. O ancora, quello sfortunato esperimento meta-cyber-cinematografico firmato da Andrew Niccoll, S1m0ne, in cui il regista Al Pacino crea l’attrice perfetta con un software. Her, l’ultimo film dall’autore di Essere John Malckovich, presentato in concorso al Festival di Roma e già premiato con l’Oscar alla miglior sceneggiatura originale, li riporta alla mente ma li sovrasta immediatamente, con un carico di riflessioni profondissime che uniscono la poesia all’incanto.

“American Hustle”, un colpo da maestri, regia e cast spettacolari

American Hustle – L’apparenza inganna (American Hustle, Usa, 2013) di David O. Russell, con Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Jeremy Renner, Robert De Niro, Alessandro Nivola, Jack Huston, Colleen Camp, Louis C.K., Michael Peña, Shea Whigham

Sceneggiatura di David O. Russell, Eric Singer

Commedia, 2h 15′, Eagle Pictures, in uscita il 1 gennaio 2014

Voto D’Errico: 9 su 10

Voto Ozza: 8 su 10

Che il nome di David O. Russell fosse da annotare accuratamente era chiaro sin dai tempi del trascurato Amori e disastri, imprevedibile road-love story con cast cult (Ben Stiller, Patricia Arquette, Lily Tomlin e Alan Alda). Poi vennero un bellico venato di cinica commedia nera, l’ottimo Three Kings con George Clooney, e lo strambo I heart Huckabees, anche qui con uno stuolo di attori da fare invidia al miglior blockbuster.

“L’uomo d’acciaio”: il reboot di Superman non convince

L’UOMO D’ACCIAIO (Man of steel, USA, 2012) regia di Zack Snyder, con Henry Cavill, Amy Adams, Michael Shannon, Kevin Costner, Diane Lane, Russell Crowe

Soggetto di David S. Goyer e Christopher Nolan
Sceneggiatura di David S. Goyer

Fantascienza, Azione, Fantasy, 2h e 23′, Produzione Syncopy, Distribuzione Warner Bros.Pictures Italia
in sala dal 20 giugno 2013

Voto Ozza: 4 su 10
Voto Di Giacomantonio: 3 su 10

Destava molta curiosità questo reboot di Superman, sia perché firmato da grandi nomi (Nolan, Goyer, un cast promettente), che perché ci si domandava scettici: a che serve il “rilancio” di un film meraviglioso come quello firmato da Richard Donner nel lontano 1978 con il grande Reeve? Criticalminds ha partecipato all’anteprima della Warner Italia, scegliendo la proiezione in 2D perché il regista Snyder lo ha pensato e concepito così, e solo successivamente è stato convertito in 3D, per rispondere a una esigenza di mercato che lega fantomaticamente il successo agli scomodi occhialini. Il verdetto? Catastrofico, più delle disavventure che subisce il nostro eroe.

59° TaorminaFilmFest, dal 15 al 22 giugno, anche Crowe, Ryan e Tomei

La 59° edizione del TaorminaFilmFest, guidata da Mario Sesti, Direttore Editoriale e da Tiziana Rocca, General Manager – proseguendo la fortunata esperienza dello scorso anno – rinnova l’appuntamento del Grande Cinema al Teatro Antico che aprirà il 15 giugno con l’anteprima di uno dei film più attesi della stagione L’uomo d’acciaio (Man of Steel) di Zack Snyder e che sarà presentato dal regista insieme a Russell Crowe, Henry Cavill, Amy Adams, Antje Traue.

Tim Burton dirige Amy Adams nei panni di Margaret Keane

Tim Burton non si ferma mai ed è già a lavoro con un nuovo progetto dal titolo “Big eyes” ispirato alle vicende della pittrice Margaret Keane. In origine doveva esserne in producer, ma è recente la news che lo vuole adesso dietro la macchina da presa.

“The Master”, l’America delle illusioni di Paul Thomas Anderson

The Master (id, Usa, 2012) di Paul Thomas Anderson con Joaquin Phoenix, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Laura Dern, Ambyr Childers, Rami Malek, Kevin J. O’Connor

Soggetto e sceneggiatura di Paul Thomas Anderson

Drammatico, 2h 17′, Lucky Red Distribuzione, in uscita il 3 gennaio 2013

Presentato In Concorso alla 69a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Leone d’Argento per la Miglior Regia, Coppa Volpi ex aequo per la Miglior Interpretazione Maschile a Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman

Voto: 8½ su 10

Il film che più ha fatto discutere all’ultimo Festival di Venezia, dove ha vinto il premio per la miglior regia e quello per i due attori protagonisti, Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman. Straordinaria epopea sociale sulle “sette” religiose o deludente scontro tra solitudini inutilmente rivoluzionarie? Senza dubbio, un grande film sull’America e sulle sue illusioni.