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“La luce sugli oceani”, un film di Derek Cianfrance, la recensione

La luce sugli oceani (The Lights Between Oceans, Usa, 2016) di Derek Cianfrance con Michael Fassbender, Alicia Vikander, Rachel Weisz, Jack Thompson, Bryan Brown

Sceneggiatura di Derek Cianfrance, dal romanzo omonimo di M.L. Stedman (ed. Garzanti)

Sentimentale, 2h 12’, Eagle Pictures, in uscita l’8 marzo 2017

Voto: 6½  su 10

C’era una volta il melò per signore (che i mariti hanno sempre apprezzato), spregiativamente definito dai critici più insolenti “polpettone”, un genere che ha fatto la storia del cinema con autori come Mervyn Le Roy e Douglas Sirk e che ha lanciato nell’olimpo del divismo attori come Gregory Peck, Greer Garson e Jane Wyman. Un tempo vituperato ma nobile d’animo, oggi pressoché dimenticato dall’industria cinematografica, ce lo riporta in sala (e in concorso a Venezia 73, dove è stato subissato di fischi) Derek Cianfrance, che già aveva fatto capire di amare questa tipologia di narrazione, declinata in chiave contemporanea e assai intima nei precedenti Blue Valentine e Come un tuono.

“The Danish Girl”, romanzo dell’autodeterminazione con un grande Redmayne

The Danish Girl (id, GB, 2015) di Tom Hooper con Eddie Redmayne, Alicia Vikander, Ben Whishaw, Sebastian Koch, Amber Heard, Matthias Schoenaerst, Adrian Schiller

Sceneggiatura di Lucinda Coxon, dal romanzo “La danese” di David Ebershoff (ed. Guanda)

Drammatico, 2h, Universal Pictures International Italy, in uscita il 18 febbraio 2016

Voto: 8 su 10

Quando nel 2000 venne pubblicato il romanzo The Danish Girl, opera d’esordio dell’americano David Ebershoff, il successo a livello internazionale ebbe una risonanza clamorosa. Tanto che, nello stesso anno, la produttrice Gail Mutrux, intuendone il potenziale, ne opzionò i diritti per farne una trasposizione cinematografica. Nell’arco di oltre un decennio, venne fatto un accurato lavoro di ricerca e di realizzazione per omaggiare e rendere giustizia ad una vicenda, vera, di straordinario coraggio: il viaggio di Einar Wegener verso la ricerca e la scoperta della sua reale identità sessuale, che lo porterà ad essere la prima persona nella storia a sottoporsi ad un intervento chirurgico per la conferma di genere.

“Il sapore del successo”, soggetto esilissimo per una commediola insipida

Il sapore del successo (Burnt, Usa, 2015) di John Wells con Bradley Cooper, Sienna Miller, Daniel Brühl, Omar Sy, Matthew Rhys, Riccardo Scamarcio, Emma Thompson, Uma Thurman, Alicia Vikander, Lily James

Sceneggiatura di Steven Knight

Commedia, 1h 47′, 01 Distribution, in uscita il 26 novembre 2015

Voto: 4 su 10

Non bastano uno sceneggiatore di consolidate abilità narrative come Steven Knight (La promessa dell’assassino, Locke, Amore, cucina e curry), un regista acido e pungente come John Wells (I segreti di Osage County e il serial Shameless) e un cast di grandi nomi allo sbando per fare un buon film. Lo dimostra Il sapore del successo, soggetto esilissimo per una commediola drammatica che non sa di niente, incentrata sul percorso di riscatto di un odioso chef ex tossicodipendente (Cooper), deciso a risalire la china della gloria culinaria stellata.

“Ex Machina”, esordio notevole per uno sci-fi cerebrale e claustrofobico

Ex Machina (id, Usa, 2015) di Alex Garland con Oscar Isaac, Domhnall Gleeson, Alicia Vikander, Sonoya Mizuno

Sceneggiatura di Alex Garland

Fantascienza, 1h 48′, Universal Pictures International Italy, in uscita il 30 luglio 2015

Voto: 7 su 10

Tra gli esordi registici da annotare, di questa ormai terminata stagione cinematografica, rientra sicuramente quello di Alex Garland, classe 1970, scrittore e già sceneggiatore per Danny Boyle (The Beach, 28 giorni dopo e Sunshine) e Mark Romanek (il bellissimo Non lasciarmi). Ex Machina, da lui scritto e diretto, riporta il genere fantascientifico ai ranghi di un pensiero intimo e comune, sollevando questioni etiche e dilemmi mor(t)ali che potrebbero non esserci del tutto estranei di qui a qualche anno.

“Il quinto potere”, spreco di potenziale per un film piatto e ipocrita

Il quinto potere (The Fifth Estate, Usa, 2013) di Bill Condon, con Benedict Cumberbatch, Daniel Brühl, Laura Linney, Stanley Tucci, David Thewlis, Anthony Mackie, Alicia Vikander, Carice van Houten, Moritz Bleibtreu

Sceneggiatura di Josh Singer, da “Inside WikiLeaks: My Time with Julian Assange at the World’s Most Dangerous Website” di Daniel Domscheit-Berg e “WikiLeaks: Inside Julian Assange’s War on Secrecy” di David Leigh e Luke Harding

Biografico, 2h 09’, 01 Distribution, in uscita il 24 ottobre 2013

Voto: 4 su 10

Film come questo rappresentano uno spreco sotto più punti di vista. Che il cinema sia a corto di idee è tristemente sotto l’occhio di tutti, e meno male che la realtà interviene sovente a metterci una pezza. Per l’appunto, lo scandalo della piattaforma on line WikiLeaks, che nel 2010 rivelò informazioni segretissime del governo americano e non solo, poteva essere un’occasione ghiotta per un robusto film di denuncia sull’uso e l’abuso del citizen journalism. Nulla di più lontano dal film di Bill Condon, reduce dai capitoli finali della saga vampir-adolescenziale di Twilight e regista, anni orsono, di ben altre ambizioni (Demoni e dei non si dimentica).

“A Royal Affair”, amore e illuminismo in un grande film storico

A Royal Affair (En Kongelig Affære, Danimarca, 2012) di Nikolaj Arcel con Mads Mikkelsen, Alicia Vikander, Mikkel Boe Følsgaard, David Dencik, Trine Dyrholm, William Jøhnk Nielsen

Sceneggiatura di Rasmus Heisterberg e Nikolaj Arcel

Storico, 2h 24’

Nordic Film Festival 2013 – Roma 11-14 aprile

Voto: 7½ su 10

Candidato danese agli Oscar 2013 come miglior film straniero e vincitore al Festival di Berlino dell’Orso d’Argento alla miglior sceneggiatura e al miglior attore per Mikkel Boe Følsgaard, il film di Nikolaj Arcel conferma il rinnovato interesse dell’ultimo cinema per il grande affresco storico in costume, un genere in cui l’Europa ha avuto non di rado l’occasione di eccellere.