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Venezia78 – Giornate degli Autori: “Il silenzio grande”, un film di Alessandro Gassmann, la recensione

Il silenzio grande (Italia/Polonia, 2021) di Alessandro Gassmann con Massimiliano Gallo, Margherita Buy, Marina Confalone, Antonia Fotaras, Emanuele Linfatti

Sceneggiatura di Andrea Ozza, Maurizio De Giovanni e Alessandro Gassmann, tratta dalla pièce teatrale omonima di Maurizio De Giovanni

Drammatico, 1h 46’, Vision Distribution, in uscita il 16 settembre 2021

Voto: 5½ su 10

La vendita della grande casa di famiglia è un topos letterario e cinematografico che non ha mai smesso di esercitare il suo angoscioso ascendente sul pubblico. Spesso cuore pulsante di complesse vicende private e di scontri generazionali, il distacco dalla magione è vissuto al pari di un lutto, un’esperienza catartica che si fa metafora di fine e rinascita. Recentemente, ne aveva fornito un bell’esempio la nostra Valeria Bruni Tedeschi nell’autobiografico Un castello in Italia, da lei scritto, diretto e interpretato. Con Il silenzio grande, invece, è un altro nome di illustre genìa, Alessandro Gassmann, a misurarsi con i toni intimisti che l’argomento impone, e chissà se nelle incomprensioni padre-figlio della trama sia corretto scorgere i conflitti con papà Vittorio.

“Gli ultimi saranno ultimi”, delude il dramedy sociale di Bruno e Cortellesi

Gli ultimi saranno ultimi (Italia, 2015) di Massimiliano Bruno con Paola Cortellesi, Alessandro Gassmann, Fabrizio Bentivoglio, Ilaria Spada, Stefano Fresi, Irma Carolina di Monte, Silvia Salvatori, Giorgio Caputo, Emanuela Fanelli, Marco Giuliani, Marco Falaguasta

Sceneggiatura di Paola Cortellesi, Massimiliano Bruno, Furio Andreotti, Gianni Corsi dall’omonima commedia teatrale

Drammatico, 1h 43′, 01 Distribution, in uscita il 12 novembre 2015

Voto: 5 su 10

Gli ultimi saranno ultimi è stato uno degli spettacoli teatrali più visti del decennio scorso: 189 repliche e una tenitura nei cartelloni italiani durata oltre tre anni, con Paola Cortellesi unica in scena a intepretare tutti i personaggi su una pedana rotante. Testo splendido, scritto da Massimiliano Bruno e diretto da Giampiero Solari, sulla tragedia del singolo sfruttato dalle leggi del nuovo mercato, che trova in questa trasposizione cinematografica una banalizzazione immeritata.