Mixò – I.E.T. Indipendent English Theatre – Compagnia teatrale SOFIS
Tratto dal testo Stockholm di Bryony Lavery
traduzione di Marco Calvani e Sandra Paternostro
con Vincenzo De Michele e Ketty di Porto
consulenza musicale Diego Buongiorno – aiuto regia Sandra Paternostro
assistenti alla regia Letizia Letza e Alberto Alemanno
Al teatro Belli i giorni 11 e 12 aprile
Voto: 7 su 10
Nell’ambito della XII edizione di “Trend – Nuove frontiere della scena britannica” è stato presentato l’ultimo lavoro teatrale di Marco Calvani, regista dello spettacolo Stoccolma, adattamento a 4 mani – con la collaborazione di Sandra Paternostro – dell’omonima opera di Bryony Lavery.
In scena il racconto della giornata di compleanno di Todd, e della di lui compagna Kali: coppia felice che progetta una gita di piacere nella capitale della Svezia: Stoccolma. Si sappia da subito che se il nome della città ricorda quella nota sindrome che causa nelle vittime di abusi un legame morboso con il proprio aguzzino, la coincidenza è tutt’altro che casuale. Il piacevole pomeriggio a due – cinema, sesso, cena casalinga – inacidisce ben presto nel più sfibrante dei litigi, quando la gelosia di Kali la porta a proferire le più deliranti delle accuse; Todd, d’altro canto, è remissivo fino ad essere irritante, il perfetto contraltare alle tante insicurezze della sua nevrotica “dolce” metà.
Cos’ha di originale l’ennesimo testo che scava nel torbido che avvelena l’apparente felicità di un amore come tanti ? In questo caso il pregio migliore di quest’opera sembra essere l’apparente nonchalance con il quale tutto è raccontato: dalla passione all’odio, dalla fiducia al dubbio, un abbraccio passionale si trasforma in una sequenza di schiaffi in men che non si dica. Ne risulta una rappresentazione febbrile e coinvolgente, che nello strappare diversi sorrisi riesce, al contempo, ad amareggiare: in uno dei dialoghi in cui si immagina il possibile futuro di Todd e Kali si prefigura, infatti, addirittura lo spettro di un possibile infanticidio.
Vincenzo De Michele e Ketty di Porto sono abili e generosissimi nel prestarsi all’elaborato gioco scenico orchestrato da Calvani: nella loro lotta per sopravvivere a se stessi si ritroveranno tutti coloro che, almeno una volta nella vita, hanno vissuto le insane passioni di una relazione uccisa dalle mille insicurezze dell’umana mediocrità.
Marco Moraschinelli
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