Sopravvissuto – The Martian (The Martian, Usa, 2015) di Ridley Scott con Matt Damon, Jessica Chastain, Jeff Daniels, Kristen Wiig, Chiwetel Ejiofor, Kate Mara, Michael Peña, Sean Bean, Sebastian Stan, Aksel Hennie, Donald Glover, Benedict Wong, Mackenzie Davis
Sceneggiatura di Drew Goddard, dal romanzo “L’uomo di Marte” di Andy Weir (ed. Newton Compton)
Fantascienza, 2h 20′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 1° ottobre 2015
Voto: 7 su 10
Dopo una serie di film indifendibili (l’ultimo, in ordine di tempo, è stato Exodus), paradossalmente Ridley Scott ritrova ritmo e vivacità con un lavoro su commissione. Ingaggiato dalla Fox dopo il rifiuto a dirigere dello sceneggiatore Drew Goddard, il grande regista di Alien e Blade Runner torna nuovamente a misurarsi con un genere a lui congeniale, la fantascienza, abbandonando i toni cupi del passato a favore di un registro da commedia che, oltre a garantire un’immedesimazione più schietta con lo spettatore, porta in salvo un film privo di reali novità.
Sopravvissuto – The Martian è tratto dal best seller di Andy Weir “L’uomo di Marte”: Mark Watney (Damon) viene abbandonato su Marte dai suoi compagni di spedizione che lo credono morto in seguito a una violenta tempesta di detriti. Quando si sveglia, realizza di essere solo in un pianeta inospitale, senza possibilità di comunicazione con la Terra e con una quantità di viveri insufficiente a garantirgli la sopravvivenza fino all’arrivo di una missione di salvataggio. Armato solo delle sue conoscenze botaniche e del corso di addestramento per astronauti, Mark non si da per vinto e rifiuta l’idea di dover morire.
Il pregio del film sta nella sua ironia e nella capacità di Scott di portare avanti una narrazione risaputa (c’è di tutto, dall’ecologista Silent Running di Trumbull all’ultimo Gravity) con notevole senso dello spettacolo. Alla pressoché totale attendibilità di questo cast away nello spazio, si affianca il merito di non proporre un protagonista distante e problematico, ma un eroe buono, umanizzato nella sua insopportabile saccenza e dalle capacità pratiche strerminate, uno scienziato alla portata di tutti insomma, interpretato da un Matt Damon raramente tanto funzionale. L’epica della sopravvivenza e l’enfasi del salvataggio (complice la partecipazione della NASA al progetto) a volte tradiscono una banale retorica, ma il racconto sa essere trascinante e il comparto visivo è, inutile dirlo, sbalorditivo non solo negli scenari del pianeta rosso ricreato nel deserto della Giordania ma anche nell’eleganza delle sequenze più propriamente spaziali. E se Sopravvissuto – The Martian doveva essere un opera minore di Scott, possiamo dire che è anche la sua opera migliore da tanti anni a questa parte. A sugello ironico finale, sui titoli di coda c’è I will survive di Gloria Gaynor, in una soundtrack fatta tutta di hit della disco music.
Giuseppe D’Errico
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