
Snowpiercer (id, Usa/Corea del Sud/Francia, 2013) di Bong Joon-ho, con Chris Evans, Tilda Swinton, Jamie Bell, Octavia Spencer, John Hurt, Alison Pill, Ed Harris, Ewen Bremner, Song Kang-ho, Go Ah-sung
Sceneggiatura di Bong Joon-ho, Kelly Masterson, dal fumetto “Le Transperceneige” di Jacques Lob, Benjamin Legrand, Jean-Marc Rochette
Fantascienza, 2h 06′, Koch Media, in uscita il 27 febbraio 2014
Voto: 7½ su 10
Il film più costoso mai realizzato in Corea (38 milioni di dollari il budget, e si vede), tratto dal fumetto “Le Transperceneige” di Jacques Lob, Benjamin Legrand e Jean-Marc Rochette, un vero e proprio oggetto di culto in Francia, tanto da aver reso necessari oltre dieci anni d’attesa per poter essere trasposto sul grande schermo, e diretto dal visionario regista di The Host Bong Joon-ho: è Snowpiercer, una discesa mozzafiato fino alla fine del mondo, per uno dei sci-fi più scatenati e ambiziosi degli ultimi anni.
Nel 2031, quel che resta della specie umana è in viaggio perpetuo su un treno che fa il giro del globo, assiderato da una glaciazione chimica che ha spazzato via ogni forma di vita nel lontano 2014. Microcosmo della società, i poveri della coda si ribellano alla dittatura dei ricchi dei vagoni in testa: sarà la rivoluzione. A guidarla, il giovane Curtis (Evans), discepolo del vecchio saggio Gilliam (Hurt) e sprezzante verso la crudeltà della ricca e tirannica signora Mason (Swinton), braccio destro del grande capo che ha il controllo dello Snowpiercer.
Fantascienza ucronica e distopica in una perfetta estetica steampunk, fucina senza sosta di trovate registiche e narrative per un grande film di genere, costruito a livelli come un videogioco, tanti quanti sono i vagoni da superare fino ad arrivare al motore centrale. Nel mezzo c’è di tutto, dall’omaggio a Kurosawa alla pop art. Sporco e cattivo, ma anche coinvolgente e molto divertente. Impagabile la perfida megera Tilda Swinton in un cast strepitoso in cui trovano spazio anche Jamie Bell, Octavia Spencer e il deux ex machina avvenierista Ed Harris.
Giuseppe D’Errico
Lascia un commento