Trash (id, GB, 2014) di Stephen Daldry con Rickson Tevez, Gabriel Weinstein, Eduardo Luis, Rooney Mara, Martin Sheen, Maria Eduarda, Wagner Moura
Sceneggiatura di Richard Curtis, dal romanzo omonimo di Andy Mulligan
Avventura, 1h 51′, Universal Pictures, in uscita il 27 novembre 2014
Voto: 6 su 10
Operazione derivativa questo Trash del regista di Billy Elliot e The Hours Stephen Daldry. Impossibile non ritornare con la mente al pur sopravvalutato The Millionaire di Danny Boyle che, comunque, portò una sferzata di novità nella voglia di esotismo impegnato hollywoodiano. Le idee, al contrario, latitano in questa avventura brasiliana dal ritmo frenetico e dalla morale posticcia, costantemente incerto sulla via da perseguire.
Protagonisti sono tre ragazzini (Tevez, Weinstein e Luis) delle favelas di Rio de Janeiro che trovano un portafoglio con una chiave, un codice e qualche soldo tra i cumuli di rifiuti che vengono scaricati nel villaggio. Senza neppure rendersene conto si troveranno coinvolti in un intrigo in cui sono immischiati poliziotti e politici corrotti. Gli unici che daranno loro una mano sono un parroco combattivo (Sheen) e la sua giovane volontaria (Mara).
Partendo dal romanzo omonimo di Andy Mulligan, la sceneggiatura di Richard Curtis (Love actually, Questione di tempo) vorrebbe parlare di immoralità sociale e innocenza infranta dal punto di vista dei bambini che, giorno dopo giorno, vivono il degrado e sopravvivono alla miseria; purtroppo lo fa con troppa superficialità e ben pochi guizzi, deragliando in una seconda parte in cui la drammaturgia si perde nell’inverosimiglianza più ingenua, oltre a confermare una schizofrenia di generi che il regista non riesce a controllare. In tuttu questo, va riconosciuta a Trash una capacità di coinvolgimento e spettacolarità non comuni, specie considerando i temi trattati e i giovanissimi piccoli attori non professionisti, decisamente carismatici.
Giuseppe D’Errico
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