“Processo a Pinocchio” di Andrea Palotto e Marco Spatuzzi, uno spettacolo di Cristian Ruiz, la recensione

PROCESSO A PINOCCHIO

Scritto e diretto da Andrea Palotto

Musiche originali di Marco Spatuzzi

Regia di Cristian Ruiz

Al Teatro Lo Spazio di Roma dal 12 al 14 Maggio 2023

Voto: 7 su 10

“Processo a Pinocchio” è uno spettacolo decisamente originale e innovativo scritto da Andrea Palotto che vuole essere una metafora surreale della vita. L’idea di base su cui si sviluppa il testo è questa: ciò che c’è nella nostra testa è reale!

Il testo è ben scritto e ben musicato (musiche di Marco Spatuzzi eseguite dal vivo), e si parte con un omicidio di uno psicoterapeuta e con una bugia. Una bugia che ci accompagna lungo tutta la narrazione e ci conduce ad un finale a sorpresa, lontano dal “vissero tutti felici e contenti”… o forse no!

Lo spettacolo, già messo in scena con successo negli scorsi anni, è stato decisamente rivisitato in termini di cast. Gli attori visti in scena sono stati tutti bravi e di buon livello e hanno mostrato grande potenzialità. Crediamo che però la giovane età di molti di loro e le poche repliche non abbiamo fatto raggiungere quella sintonia e sicurezza che avrebbe dato maggior forza alla narrazione. Discorso a parte per il bravo e talentuoso Davide Nebbia che ha interpretando un ruolo, quello dello psicolterapeuta (che nelle scorse edizioni fu interpretato da Luca Giacomelli Ferrarini), a volte defilato ma fondamentale. Quando c’era Davide Nebbia lui sul palco tutto era più intenso.

Cristian Ruiz, che nelle scorse edizioni fu protagonista dello spettacolo, in questa edizione firma la regia che risulta funzionale e snella. Purtroppo però con uno spazio scenico, quello del teatro Lo Spazio, un po’ troppo ristretto non deve essere stato facile costruire agevolmente le scene più corali.

In sostanza, un bel thriller psicologico che alterna ironia, sensualità, pazzia, paure e psicosi in un caleidoscopio ininterrotto che conduce ad un finale a sorpresa.

Il circuito dei teatri c.d. OFF di Roma dimostra di avere tanti titoli e autori di ottimo livello e di essere decisamente prolifico, a volte anche più dei grandi teatri che scontano pesanti macchine organizzative e alti costi fissi.

Emanuele Tibelli

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