“Una notte in giallo”, Elizabeth Banks nel cammino della vergogna

Una notte in giallo (Walk of Shame, Usa, 2014) di Steven Brill con Elizabeth Banks, James Marsden, Willie Garson, Gillian Jacobs, Sarah Wright, Oliver Hudson

Sceneggiatura di Steven Brill

Commedia, 1h 35′, Koch Media, in uscita il 24 luglio 2014

Voto: 6 su 10

Commedia cucita su misura per il talento comico di Elizabeth Banks, che da tempo aspettava la sua possibilità per esplodere in un film da protagonista assoluta. Purtroppo, la pellicola si è rivelata sfortunata ai botteghini statunitensi e spera, ora, di trovare un banco di prova nelle clementi sale agostane della distribuzione italiana. E, in verità, l’attrice, più che il film, meriterebbe davvero una chance.

49572Una notte in giallo è l’afterhours dalla sera alla mattina di Meghan Miles (Banks), una brillante giornalista televisiva che, a seguito di una giornata disastrosa in cui, oltre a essere scaricata dal fidanzato (Hudson), ha visto sfumare la possibilità di salire di grado nel network in cui lavora, si concede una serata di bagordi con due amiche. Stretta in un vestitino giallo mozzafiato di Marc Jacobs, Meghan si ritrova mezza ubriaca nel letto del barman (Marsden), senza cellulare e con l’auto portata via dal rimorchio. Quel che è peggio, ha solo poche ore di tempo per raggiungere gli studi televisivi e agguantare il posto che, improvvisamente, è di nuovo disponibile per lei. Ma uscire dai quartieri malfamati di Los Angeles si rivelerà impresa titanica…

A metà tra l’incubo scorsesiano e la comicità dei fratelli Farrelly, il film è completamente sostenuto dalla sua protagonista, una Banks instancabile: l’attrice si tuffa nel “cammino della vergogna”, corre, canta, si dimena, lotta, ruzzola e si dimostra commediante di razza. Le gira attorno un concentrato di elementi privi di originalità ma ben assemblati tra loro da garantire un ora e mezza di svago. Manca un piglio registico deciso e una scrittura solida ma Elizabeth Banks in giallo monopolizza l’attenzione e assicura un divertente spettacolo con moralina finale (l’importante è essere se stessi…).

Giuseppe D’Errico

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