Ha vissuto la sua vita sul palcoscenico sin dai primissimi giorni di vita, ora cala il sipario sulla storia della stupenda Regina Bianchi, morta a Roma ieri all’età di 92 anni.
I funerali si svolgeranno lunedì mattina a Roma, nella parrocchia dei Sacri Cuori di Gesù e Maria in via Magliano Sabina, nei pressi di piazza Vescovio.
Era nata a Lecce il primo gennaio 1921, da genitori di origine francese, il suo vero nome era: Regina D’Antigny.
Il suo primo ruolo lo ebbe a pochi giorni, serviva un neonato in braccio alla protagonista e la madre, attrice anche lei nello spettacolo come lo stesso padre della Bianchi, la portava in scena quando necessario.
Negli anni della giovinezza seguì poi tutto l’iter dai piccoli teatri alle grandi compagnie primarie, scritturata a soli sedici anni da Raffaele Viviani prima e poi da Peppino, Titina e Eduardo De Filippo. Ritiratasi dalle scene per 14 anni per crescere le figlie, quando tornò a recitare le fu affidato simbolicamente sempre il ruolo della madre, in primis dallo stesso De Filippo che negli anni ‘70 la volle al suo fianco nei panni di Filumena Marturano. Anche Franco Zeffirelli le affidò il ruolo della madre per eccellenza, facendole interpretare Maria nel film “Gesù di Nazareth”. L’interpretazione nel film di Nanni Loy “Le quattro giornate di Napoli” le valse un più che meritato Nastro d’argento. Inoltre nel 1996, per meriti artistici, è stata insignita del titolo di Grande Ufficiale della Repubblica.
Legata in particolare al teatro napoletano, Regina Bianchi ha lavorato anche in grandi compagnie per spettacoli in lingua con registi che vanno da Ronconi a Zeffirelli, da Squarzina a Mariano Rigillo.
Non troppo tempo fa accettò di raccontare le sue memorie nella biografia autorizzata “Vita di Regina” scritta da Maricla Boggio per Rai Eri. Voleva dare testimonianza del teatro come era e di come era mutato il mondo dello spettacolo con il mutare della società stessa.
a cura di Maddalena Mannino
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