Puntualissimo e in elegante completo tre pezzi, Matthew McConaughey ha capitalizzato l’attenzione della stampa specializzata questa mattina a Roma, in occasione della conferenza stampa del film di Jean-Marc Vallée Dallas Buyers Club, in uscita nelle nostre sale dal 30 gennaio grazie alla Good Films e in corsa ai prossimi Oscar nella sezione Miglior Film, Migliore Sceneggiatura, Migliore Attore Protagonista e Non Protagonista, e già presentato al Festival Internazionale del Film di Roma, dove proprio McConaughey è stato premiato con il Marc’Aurelio d’Oro per la sua impressionante interpretazione del malato di Aids Ron Woodroof, elettricista omofobo nell’America di fine anni Ottanta.
L’attore, già insignito con il Golden Globe per il ruolo, ha dichiarato: “La sceneggiatura del film girava tra i produttori da quasi vent’anni ed è stata scartata la bellezza di 137 volte. Una storia d’epoca, un dramma sull’HIV con l’eroe omofobo di certo non deve aver incoraggiato nessuno all’inizio. Io mi ci sono imbattuto cinque anni fa, lo script ormai mi aveva azzannato e volevo che il film si facesse. Col regista Jean-Marc Vallée abbiamo messo in opera una lotta senza tregua per avere i fondi necessari alla realizzazione, che puntualmente sparivano nel nulla. Quando ero ormai già dimagrito di oltre 20 chili per la parte, ho preteso che le riprese iniziassero e con lo sforzo di tutti ci siamo riusciti. Abbiamo girato per un totale di 25 giorni, con un budget inferiore ai 5 milioni di dollari”.
McConaughey, che negli ultimi anni sta portando avanti una carriera di grande impegno artistico, in netta contrapposizione ai ruoli spensierati affrontati in passato, ha tenuto a specificare: ” Non è un rilancio del marchio, credo che sia un risultato naturale. Ero nei miei Quaranta e certi ruoli in film d’azione o in commedie romantiche, benché mi divertissero, sentivo che non erano più adatti a me. Nel frattempo sono diventato padre, quindi era in atto una maturazione a cui è seguita quella da attore. Il ruolo chiave, sotto questo punto di vista, è stato quello in The Lincoln Lawyer, poi sono arrivati Friedkin con Killer Joe e Soderbergh con Magic Mike. Ho capito che voglio dedicarmi esclusivamente alla mia carriera di attore a ingaggio, nel modo più costruttivo possibile”.
In questa rinascita si inserisce un film scomodo come Dallas Buyers Club, per cui Matthew McConaughey si è dovuto sottoporre a un durissimo lavoro sul fisico: “Nel giro di quattro mesi sono dimagrito di oltre 23 chili. Il processo è stato faticoso, ho fatto l’eremita in casa, non avevo alcun contatto col mondo esterno. Paradossalmente, quel periodo mi è servito ad entrare in contatto col personaggio di Ron Woodroof. Sentivo che dal collo in giù le mie energie sparivano, ma dal collo in su ero estremamente lucido. Quando ho visto il film mi sono sembrato un rettile, e lo shock del pubblico è stato lo stesso, ma poi ti rendi conto che quello sullo schermo non è più McConaughey ma Ron e quella è la sua storia, che è talmente importante da rimanerti attaccata alla pelle”.
Sulla sua prima nomination all’Oscar, l’attore ha ironizzato: “Sono felice, sto vivendo il momento senza particolare ansia”. In bocca al lupo Matthew!
Giuseppe D’Errico
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