Il “Maraviglioso Boccaccio” dei maravigliosi fratelli Taviani

Meraviglioso Boccaccio (Italia, 2015) di Paolo e Vittorio Taviani, con Lello Arena, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Flavio Parenti, Vittoria Puccini, Michele Riondino, Kim Rossi Stuart, Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Jasmine Trinca, Josafat Vagni, Melissa Bartolini, Eugenia Costantini, Moisè Curia, Miriam Dalmazio, Camilla Diana, Fabrizio Falco, Ilaria Giachi, Barbara Giordano, Rosabell Laurenti Sellers, Lino Guanciale

Sceneggiatura di Paolo e Vittorio Taviani

Drammatico, 1h 58′, Teodora, nelle sale dal 26 febbraio 2015

Voto Ozza: 8½ su 10
Voto D’Errico: 8 su 10

La grazia femminile, come non si vedeva da tempo, immortalata dalla sapienza del ritratto di primo piano, e la capacità di dirigere gesti, movenze, il “portamento”, parola ormai desueta, se non altro perché molti attori sembrano non badarci più.
Il conflitto per eccellenza: Eros e Thanatos, vita/amore e morte, celato nelle frasi musicali, suggerito nelle inquadrature, dichiarato in qualche fotogramma, per il senso e il tema del racconto.
locandinaIl piacere del narrare: di quella narrazione che l’uomo cerca come il pane, ovvero come bisogno primario, perché allieta, salvifica, allontana, appunto, la morte. Narrazione significativa, di quella che intrattiene e arricchisce, diverte ed educa allo stesso tempo.
Tutto questo è Maraviglioso Boccaccio. Uno squarcio di luce nel cinema nostrano, che sembra aver completamente dimenticato le innumerevoli forme di racconto, di genere, di regia, di senso, fagocitate dalla vera peste del cinema italiano: la piatta, insulsa, inutile “commedia dei faccioni”.

Non ci si lasci ingannare dal mega cast di questa pellicola: qui gli attori sono tutti giusti, tutti bravi, tutti in parte. I “nomi” sono tutti accorsi a raccontarci, per la sicura mano dei fratelli Taviani, il Nostro Boccaccio. Seppur liberamente tratto dal Decameron, infatti, gli autori restituiscono a piena vita l’opera trecentesca, operando scelte accurate, mai banali e, per certi versi, anche spiazzanti. Non è con i dialoghi, infatti, che Paolo e Vittorio Taviani operano di trasposizione: preferiscono, invece, lavorare con l’immagine (ed è qui che vincono e ci restituiscono il Cinema), con le associazioni di inquadrature, con il lavoro attoriale, che oltre alla parola comprende anche espressione, postura, plasticità, musicalità, colore.

2Avvalendosi di un eccellente commento musicale di Giuliano Taviani e Carmelo Travia, quasi una seconda drammaturgia nella drammaturgia, Maraviglioso Boccaccio regala allo spettatore una gamma di emozioni e sensazioni innumerevoli. Una su tutte: quella di ritrovare qualcosa che ci è appartenuto e che si è perso, un’autenticità italiana che un tempo ci ha fatto vincere nel cinema, con il cinema. Possiamo ancora farlo, dopo la visione di questo film ne siamo certi.

Andrea Ozza

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