
Mad Max: Fury Road (id, Australia, 2015) di George Miller con Tom Hardy, Charlize Theron, Rosie Huntington-Whiteley, Zoë Kravitz, Nicholas Hoult, Riley Keough, Nathan Jones, Josh Helman, Hugh Keays Byrne, Debra Ades, Abbey Lee, Angus Sampson, Megan Gale, Courtney Eaton, Melissa Jaffer, Richard Norton, John Howard
Sceneggiatura di George Miller, Brendan McCarthy, Nick Lathouris
Azione, 1h 58′, Warner Bros. Entertainment Italia, in uscita il 15 maggio 2015
Voto: 9 su 10
A trent’anni esatti da Oltre la sfera del tuono, il terzo capitolo della saga post-apocalittica dell’eroe solitario Mad Max, George Miller ritorna con una nuova impresa, epocale su più fronti. Progetto nell’aria da almeno due decadi, continuamente avviato e poi bloccato, fino a quando la Warner Bros non ha deciso di investirci la somma niente affatto tirata di 150 milioni di dollari: il risultato è Mad Max: Fury Road, l’action dell’anno e tra i migliori esemplari del suo genere in assoluto.
Non si fatica a dirlo, questo è un entusiasmante, rutilante, scatenato e trascinante capolavoro fatto di sabbia, sangue e ruote motrici. Il sogno è quello della Green Land, dove poter sfuggire a un presente di oppressione che relega il popolo ai voleri del tiranno Immortan Joe (Hugh Keays Byrne); raggiungerla è la missione di Furiosa (una grandissima Theron amazzone rapata e senza un braccio), imperatrice ribelle alla guida di un’autocisterna di carburante. Ad inseguirla c’è tutta una flotta di bolidi rombanti, capitanati da Nux (Hoult), che sul proprio cofano fa trofeo di Mad Max (Hardy), un uomo tormentato dal proprio passato, rapito, incatenato e usato come sacca di sangue. Quella che seguirà sarà una guerra spietata tra i deserti del nulla, tra impossibili alleanze e rivelazioni sul destino del mondo.
Senza un attimo di tregua per i cinque sensi dello spettatore (da vedere assolutamente in sale degne di questo nome), il film di Miller è non solo una continua, spericolata iperbole spettacolare, ma anche l’apoteosi dell’action del nuovo millennio secondo un autore che, negli anni, è passato dalla saga distopica al fantasy all star (Le streghe di Eastwick) fino al cinema per famiglie (Babe e Happy Feet). L’artigianato d’epoca è diventato testata d’angolo di una concezione superlativa di un genere che sempre più spesso gioca al ribasso: Mad Max: Fury Road non è semplicemente un blockbuster straordinario ma anche una struggente e ipercinetica prova d’amore per il pubblico e per il cinema. La scrittura passa in secondo piano per lasciare che lo schermo esploda di idee visive, in un vortice di immagini e suoni incredibile. Da provare!
Giuseppe D’Errico
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