“L’ultima strega”: un musical in rodaggio

Titolo: L’ULTIMA STREGA
Testo, Liriche e Regia di Andrea Palotto
Musiche di Marco Spatuzzi
Orchestrazioni di Alessandro Taruffi
Direzione musicale di Andrea Scordia
Vocal Coaching di Raffaella Misiti
Coreografie di Giammarco Capogna
Costumi di Bianca Borriello
Con: Valeria Monetti, Cristian Ruiz, Valentina Arena, Salvatore Bandiera, Debora Boccuni, Chiara Carpentieri, Andrea Standardi, Andrea Fazio, GerryGherardi, Raffaella Monza, Marta Petragallo, Francesco Properzi, Daniela Simula, Manuela Tasciotti, Claudio Zanelli, con la partecipazione di IginoMassei
Orchestra dal vivo diretta dal Maestro Andrea Scordia con al pianoforte Federico Zylka, al clarinetto Ermanno Parissi,al violino Sergio Colantoni, alla viola Chiara Piersanti, al violoncello Flavia Massimo
Una produzione Giulia Eventi
Prima Nazionale: 14 e 15 settembre Teatro Brancaccio Roma / 21 e 22 settembre Teatro Nuovo Milano

Voto Ozza: 6½ su 10

Voto D’Errico: 6½ su 10

Fa molto piacere sapere che qualche italiano si cimenti a creare musical originali, dalla storia alle canzoni. Altrettanto piacere fa trovare in scena artisti veramente preparati come lo sono i ragazzi che compongono il cast di questa produzione: belle voci, buona recitazione, buona danza. Insomma: performer completi, capaci, talentuosi e che hanno avuto il buon gusto di studiare prima di calcare le scene. “L’ultima strega” è un musical che prova a raccontare, con un mix di toni non del tutto riuscito (un melodramma nero all’interno di una cornice da commedia), la storia di Anna Goeldi, una delle ultime donne ad essere giustiziata con l’accusa di stregoneria nel lontano 1782 in Svizzera. Il pretesto del racconto nasce nel presente, a nostri giorni, dalla volontà di due scanzonati giornalisti che, dovendo riempire uno spazio della pagina di giornale, dedicano attenzione a un fatto26220428_ultima-strega-musical-drama-con-debutto-nazionale-roma-milano-2 anomalo e bizzarro: il 27 agosto 2008, a più di 226 anni dall’esecuzione, il parlamento cantonale di Glarona si è pronunciato per la riabilitazione di Anna Goeldi. Da qui parte la storia a ritroso e ci troviamo catapultati in quel tempo dove, a interpretare la strega, ritroviamo una sempre brava Valeria Monetti, che affianca un altro eccellente performer musicale, Cristian Ruiz. Una scenografia stilizzata e non sempre funzionale unita a uno squilibrio di volumi tutti ancora da calibrare (spesso sacrificavano le performance canore, creando una cacofonia a metà fra distorsione e rimbombo) hanno reso questa anteprima più una sorta di messa in prova che una vera esibizione. Ciò non toglie che se ne apprezzano tutti gli sforzi, c’è del buon materiale a fuoco, va solo rodato, limato, perfezionato e glielo auguriamo di cuore perché, come dicevamo in apertura, è una piacevole sorpresa e lascia ben sperare l’idea che prolifichino anche nel nostro Teatro tanto il genere musical quanto le figure professionali che lo compongono, autori in primis.

Andrea Ozza

 

Iniziativa lodevole, quella di portare in scena un musical nuovo e completamente made in Italy, con un gruppo di interpreti semplicemente strepitoso, Monetti e Ruiz in testa a tutti. Sono loro, con almeno un paio di ottimi numeri musicali, la parte attiva di uno spettacolo che, per molti versi, ha bisogno ancora di maturare. La storia della ribelle perseguitata dal villaggio malevolo, costretta ad una maternità negata e a un destino segnato sul ceppo della stregoneria, è contenuta in una cornice narrativa pseudo-giornalistica assai debole, il dramma stesso dell’eroina è spesso forzato, gli innesti comici almeno da rivedere, e quando manca del sentimento c’è sempre Shakespeare a metterci una pezza. Lacune colmabili, comunque, di una rappresentazione assolutamente professionale, ben diretta, abilmente musicata. Speriamo di ritrovarla sul palco, in futuro, nella sua forma migliore e con la stessa energica squadra di attori in campo.

Giuseppe D’Errico

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