“La bella e la bestia”, un film di Bill Condon, la recensione

 La bella e la bestia (Beauty and the Beast, Usa, 2017) di Bill Condon con Emma Watson, Dan Stevens, Luke Evans, Kevin Kline, Josh Gad, Ewan McGregor, Stanley Tucci, Ian McKellen, Emma Thompson, Audra McDonald, Gugu Mbatha-Raw, Hattie Morahan

Sceneggiatura di Stephen Chbosky, Evan Spiliotopoulos

Fantasy, 2h 09’, The Walt Disney Company Italia, in uscita il 16 marzo 2017

Voto: 7 su 10

Continua la moda delle rivisitazioni live action dei classici animati della Disney, dopo le sortite non troppo felici di Tim Burton con Alice in Wonderland e di Kenneth Branagh con Cenerentola (della Jolie di Maleficent meglio tacere). Tocca ora a Bill Condon, il regista del meraviglioso e dimenticato Demoni e dei e del musical sulle Supremes Dreamgirls, riportare sul grande schermo la magia di uno dei film d’animazione più amati dell’inossidabile casa di produzione, La bella e la bestia del 1991, diretto da Kirk Wise e Gary Trousdale con musiche di Alan Menken e canzoni di Howard Ashman, straordinario successo di pubblico e primo caso della storia di cartone animato a concorrere per l’Oscar come Miglior Film dell’anno.

la-bella-e-la-bestia-scheda-1Un peso non da poco per Condon che, da par suo, svolge il compito assegnatogli con la mano sicura di un abile mestierante. La sceneggiatura di questo riadattamento, infatti, rispetta fedelmente la trama del classico di partenza – che a sua volta era ispirato alla celeberrima fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, già portata sullo schermo nel capolavoro di Jean Cocteau del 1946 – arricchendo di particolari il passato dei protagonisti. Ad esempio, scopriamo le origini della superbia del principe (Stevens) che verrà poi tramutato in bestia da una maga vendicativa, o ancora capiamo finalmente da dove deriva la sete di autodeterminazione di Belle (Watson), salvata ancora in fasce dal padre (Kline) da un’epidemia di peste che ha colpito sua madre. Piccoli aggiustamenti che rendono drammaturgicamente completo quello che vuole essere null’altro che un musical sfarzoso e spettacolare.

Sotto questo punto di vista il nuovo La bella e la bestia non delude: scenografie e costumi sono all’insegna della sontuosità più accecante, l’intero apparato produttivo sfoderato è di prim’ordine e i numeri musicali, ligi alle melodie originali con l’aggiunta di una manciata di pezzi inseriti ex novo, fanno il loro bel dovere emozionale. In più, gli effetti speciali utilizzati per animare i vari oggetti incantati, dal candelabro Lumière all’orologio Tockins, sono decisamente gustosi (ma mai quanto le voci chiamate a interpretarli, Ewan McGregor e Ian McKellen, passando per Emma Thompson e Stanley Tucci, che purtroppo perdiamo nel doppiaggio). Come tutte le trasposizioni in carne e ossa dei classici animati Disney, anche questa di Condon pecca di una certa freddezza ed eccessiva calcolatezza di fondo e, soprattutto, paga la rigidità e lo scarso carisma dell’attrice protagonista, una legnosa Emma Watson. L’edizione italiana, poi, fatica non poco ad adattare il canto al labiale degli attori, dove tra tutti si distingue il bravissimo Luke Evans nei panni del volgare Gaston. Ma sono difetti di poco conto se si considera la magnificenza sfacciata di tutto l’impianto, realizzato per incantare senza tema di fallire. E, agli occhi dei più piccoli, apparirà come qualcosa di grandioso.

Giuseppe D’Errico

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