Titolo: In cerca d’autore. Studio sui “Sei Personaggi” di Luigi Pirandello
Regia: Luca Ronconi
Con gli attori diplomati all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”
Al Teatro India di Roma dal 2 al 28 marzo 2013
A Firenze, Stazione Leopolda, dal 3 al 5 maggio 2013
Voto Ozza: 6½ su 10
Voto D’Errico: 7 su 10
L’onestà c’è: sin dal titolo si precisa che questo spettacolo è uno studio su “Sei personaggi” di Pirandello, quindi qualcosa di altro, di diverso dal classico. Non che il Maestro della regia, Luca Ronconi, abbia messo più di tanto le mani sul testo: ha solo deciso di ridurlo, notevolmente.
La sintesi è fatta ad arte: se l’originale affrontava tre temi importanti e impegnativi, quali il discorso sul teatro, la difficoltà della creazione artistica e il dramma autentico dei personaggi, questo allestimento si concentra esclusivamente sull’entità/personaggio, imbastendo un nuovo discorso del reale e non reale. Nelle note di regia si arriva a ipotizzare anche una filosofia alla Matrix, ovvero, reale e virtuale, come se tutti questi personaggi “fossero imprigionati nella mente di qualcuno […] Come in Matrix sono ossessioni dell’autore, chimere che stanno là, in quel cervello. Ed è penoso sentirsi prigionieri del cervello degli altri. È qualcosa di cui non ti puoi liberare”. L’allestimento, tuttavia, delude le aspettative. Il rinchiudere gli attori in una scena vuota, spoglia, bianca, pur ammiccando all’estetica Matrix rimanda principalmente a un internamento da manicomio (per riportare il riferimento alla filosofia del film si sarebbe potuto lavorare con laser, proiezioni, suoni ecc.). A questo si aggiunge una recitazione che, pur conservando il sincopato tipico ronconiano, capace di riportare in scena l’analisi testuale per valorizzare tutte le parole della partitura/testo, in una sorta di solfeggio in prosa, risulta essere eccessivamente caricata nelle voci, troppo distorte, camuffate, mascherate. Ne viene fuori un saggio scolastico, corretto ma freddo, distante, che non emoziona perché ancora un po’ troppo lontano da quella elaborazione necessaria a trasformare tecnica e analisi in Arte. Gli attori sono bravi, si impegnano, ci credono: gli spettatori un po’ meno. Pur durando un’ora e quaranta minuti la pesantezza e la noia sono sempre dietro l’angolo, la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di troppo colto, troppo raffinato, troppo difficile da comprendere, fa sembrare questa operazione uno di quei tentativi di avanguardia degli anni 70’, dove l’artista provava a ricercare nuove forme, nuove vie di comunicazione, molto spesso cantandosele e suonandosele in solitudine. Ronconi in tutta la sua carriera ha fatto sublime ricerca del linguaggio teatrale, rimanendo però sempre nel rispetto dei classici: questa volta ha voluto strafare e divertirsi, celato e protetto, forse, dalla parola “Studio” del titolo. Tanto, in ogni caso,sono sempre gli spettatori quelli che pagano!
Andrea Ozza
[…] personaggi” di Valentina De Simone (Che teatro fa – Repubblica.it, 13 marzo) “In cerca d’autore”: Pirandello nel saggio scolastico firmato Ronconi di Andrea Ozza (Critical Minds, 13 marzo) In cerca d’autore. Studio sui “sei […]
[…] “In cerca d’autore”: Pirandello nel saggio scolastico firmato Ronconi di Andrea Ozza […]