
Il sole a mezzanotte (Midnight Sun, Usa, 2018) di Scott Speer con Bella Thorne, Patrick Schwarzenegger, Rob Riggle, Quinn Shephard, Ken Tremblett
Sceneggiatura di Eric Kirsten, dal romanzo omonimo di Trish Cook (Fabbri Editori)
Sentimentale, 1h 31′, Eagle Pictures, in uscita il 22 marzo 2018
Voto: 5 su 10
Ritorna al cinema il melodramma patologico, un genere che è un vero evergreen sul grande schermo, specie se a vivere le traumatiche passioni amorose sono giovinetti di bella presenza con un futuro tutt’altro che roseo ad attenderli al varco. La miscela di lacrime e sospiri, se ben calibrata, può dare i suoi buoni frutti e facilita il transfert emotivo del pubblico nei confronti della bellezza della vita e dell’importanza di saperla apprezzare in ogni suo attimo, pur nella sua fugacità. Dopo il seminale Colpa delle stelle, tratto dal best seller di John Green, ritorna anche la peculiarità astro-metereologica nel titolo del film che Scott Speer ha tratto dal romanzo omonimo, Il sole a mezzanotte, che porta all’interesse di una platea prettamente adolescenziale una malattia davvero impietosa.
La povera Katie, interpretata dall’ex reginetta Disney Bella Thorne, infatti passa le sue giornate chiusa in casa da 18 anni perché affetta da Xeroderma Pigmentoso, un rarissimo morbo che rende letale l’esposizione ai raggi solari e che non garantisce prospettive vitali incoraggianti. La ragazza trascorre il suo tempo a guardare le vite degli altri dalla propria finestra, appositamente schermata, soprattutto quella di Charlie, col volto e soprattutto il fisico di Patrick Schwarzenegger (figlio di cotanto Arnold), che da anni passa sotto casa sua in skateboard. Ovviamente di lui si innamorerà al primo sguardo quando, mentre una sera sta suonando la sua chitarra per i passanti della stazione, lo incontrerà per uno strano scherzo del destino. Ma si può vivere un amore soltanto fino alle prime luci dell’alba?
Un po’ racconto gotico dalle atmosfere vampiresche, un po’ fiaba classica sul tempo tiranno che rimanda a Cenerentola, Il sole a mezzanotte è un tipico teen movie sentimentale che rispetta con commovente scadenza ogni tappa narrativa canonica, dal bagno al chiaro di luna all’ultimo viaggio in barca. Sufficientemente mieloso e ruffiano da far impazzire tutte le baby ammiratrici dei due attori principali, il film ha però poco da offrire in termini di poesia e intimismo rispetto ad altri suoi illustri predecessori, senza contare un eccesso di puritanesimo che elide qualsiasi riferimento sessuale. La Thorne canta anche un paio di motivetti strappalacrime che, garantito, colpiranno nel segno (leggi nei fazzoletti) gli spettatori più facilmente ricattabili.
Giuseppe D’Errico
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