GRASSA E VIVA
di Miranda Angeli
con Alessia Filiberti, Andrea Lami e Roberto Scorza
Regia di Christian Angeli e Maria Gorgoglione
Aiuto regia: Agnese Boretti Luci e fotografie per la scena di Massimiliano Maggi Tecnico Luci Andrea Vannini Musiche di Federica Clementi Attrezzisti Beatrice Cantalupi e Danilo Pascolini
In scena al Teatro Lo Spazio di Roma dal 24 al 27 novembre 2022
Voto: 8½ su 10
C’è qualcosa dell’ultimo Kubrick in questo spettacolo di Christian Angeli e Maria Gorgoglione, di funereo e al contempo deterministico, con il Valzer N.2 di Shostakovich ideale colonna sonora per un melodramma borghese che l’autrice Miranda Angeli ha scritto prendendo ispirazione dal celebre Creditori di August Strindberg.
Grassa e Viva è Tekla, una luminosa Alessia Filiberti, offerta nella prima parte nuda, coperta da un velo nero, su di un altare che sembra farsi quasi simulacro delle ambizioni umane. A dar corda al suo monologo interiore sono Adolf, marito e pigmalione che per lei ha perso la salute, e Gustav, un amico che si insinua nel rapporto coniugale con l’intento di distruggere la ritrovata sicurezza della donna: Tekla, infatti, è ora una modella di grido, ammirata da tutti per le sue curve morbide e anticonvenzionali, ma nasconde un passato di soprusi e rifiuto per quelle fattezze così vistose e abbondanti. Quando il flusso di coscienza termina, ha inizio un balletto di accuse, recriminazioni, seduzioni e inganni a tre che porterà a un inevitabile scontro, ma forse anche a un’insperata libertà.
Spettacolo di sicuro impatto, fortemente giocato sull’insopprimibile voracità cannibalica che i personaggi hanno di cibarsi l’uno dell’ego dell’altro, in una lotta logorante e di soffocante verità, Grassa e Viva non teme di disturbare lo spettatore con un continuo cambio di prospettive che porta a riflettere in modo originale sull’importanza del corpo nella società dei consumi, quel posto dove, come diceva Marilyn, “ti pagano un milione di dollari per un bacio e cinquanta centesimi per la tua anima”.
L’atmosfera cupa si adatta perfettamente alle qualità sincopate del testo, affidato a una regia attentissima a guidare una recitazione di altissimo livello: Andrea Lami e Roberto Scorza sono i duellanti che si contendono la vita della musa Alessia Filiberti, bellezza lunare e conflittuale, padrona di una performance assoluta, coraggiosa e difficilmente dimenticabile, carne e cuore di un modo di fare teatro decisamente stimolante.
Giuseppe D’Errico
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