“GHOST – Il Musical” di Stewart, Ballard e Rubin, uno spettacolo di Federico Bellone, la recensione

GHOST – Il Musical

di David Stewart, Glen Ballard e Bruce Joel Rubin

LIBRETTO e TESTI Bruce Joel Rubin

MUSICA e TESTI Dave Stewart e Glen Ballard

TRADUZIONE E ADATTAMENTO LIRICHE Franco Travaglio

REGIA Federico Bellone, REGIA ASSOCIATA E COREOGRAFIA Chiara Vecchi, SCENOGRAFIA Federico Bellone, EFFETTI SPECIALI Paolo Carta, DISEGNO LUCI Valerio Tiberi

con Mirko Ranù, Giulia Sol, Gloria Enchill, Thomas Santu, Ronnie Jones, Luca Gaudiano, Salvatore Maio, Cristina Benedetti, Mitsio Silvia Paladino Florio

ENSEMBLE Roberto Torri – Clara Maselli – Manuel Mercuri – Carolina Sisto – Alex Botta

SWING ON STAGE Francesco Alimonti – Martina Peruzzi

In scena da 28 gennaio al 9 febbraio al Teatro Sistina di Roma

Voto: 6 su 10

È strano dover parlare in termini di “novità” di un musical tratto da uno dei film più indelebilmente presenti nell’immaginario collettivo cinematografico degli ultimi trent’anni, Ghost, il cult movie di Jerry Zucker con Patrick Swayze e Demi Moore, ancora oggi in grado di commuovere ed emozionare intere generazioni di spettatori. Uno dei padri della comicità demenziale americana (Zucker, insieme al fratello David e a Jim Abrahams, è stato il creatore della saga Airplane! e di Hot Shots!) ebbe il merito di scommettere su un copione che mischiava in modo ardito thriller e love story paranormale, azzeccando un cast praticamente perfetto e almeno una dozzina di sequenze da antologia. Risultato: premio Oscar alla miglior sceneggiatura a Bruce Joel Rubin e alla migliore attrice non protagonista per una straripante, memorabile Whoopy Goldberg, nei panni della medium sull’orlo di un crollo nervoso Oda Mae Brown.

Oggi la storia d’amore e morte tra Sam e Molly rivive sul palco del Teatro Sistina, in una trasposizione musicale curata da Dave Stewart e Glen Ballard, su un libretto riscritto appositamente per l’occasione proprio da Rubin. La regia è stata affidata a un veterano del musical italiano, Federico Bellone, mentre in scena troviamo Mirko Ranù, Giulia Sol, Gloria Enchill e Thomas Santu, forse non nomi di grido, ma è un vero sollievo l’aver scampato il pericolo dei faccioni in cartellone.

Fedelissimo all’originale destinato al grande schermo per quanto riguarda la trama, Ghost – Il Musical si prende ovvie libertà nei momenti di canto, squarci onirici che cercano, in qualche modo, un legame con la narrazione. Eppure, nonostante una confezione di tutto rispetto e la partecipazione convinta di tutti verso una buona resa scenica, lo spettacolo sembra non decollare mai.

Le musiche, per quanto coinvolgenti, stentano a imprimersi nella memoria (non aiutano i testi italiani dei brani, grondanti banalità) e non sempre le voci sono al massimo del loro potenziale, a volte calanti e quasi sempre coperte da una resa audio francamente rivedibile. Le interpretazioni appaiono monodimensionali, prive di motivazioni, standardizzate verso una prassi esagitata e cartoonesca del recitato che caratterizza la quasi totalità della nostra produzione di questo genere. Grande lavoro di luci e scene, ensamble di ballo instancabile, trucchi illusionistici d’impatto, ma nulla che riesca davvero a stupire. L’impressione è quella di una rigida formalità, un professionismo piegato alle richieste di uno show per famiglie. Lo sforzo di consegnare al pubblico qualcosa di nuovo è lodevole e da premiare, forse ci vorrà ancora un po’ di tempo per far sì che il tutto riesca a trovare una vera identità.

Giuseppe D’Errico

One Response to “GHOST – Il Musical” di Stewart, Ballard e Rubin, uno spettacolo di Federico Bellone, la recensione

  1. mimma ha detto:

    A me è piaciuto tantissimo. E’ la terza volta che lo vedo. Bravissimi tutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.