
Edge of Tomorrow – Senza domani (Edge of Tomorrow, Usa, 2014) di Doug Liman, con Tom Cruise, Emily Blunt, Bill Paxton, Brendan Gleeson, Noah Taylor, Jonas Armstrong, Tony Way, Kick Gurry, Franz Drameh, Dragomir Mrsic, Charlotte Riley, Lara Pulver, Jeremy Piven, Madeleine Mantock, Marianne Jean-Baptiste
Sceneggiatura di Christopher McQuarrie, Jez Butterworth, John-Henry Butterworth, dalla graphic novel “All You Need Is Kill” di Hiroshi Sakurazaka
Fantascienza, 1h 53′, Warner Bros Pictures Italia, in uscita il 29 maggio 2014
Voto: 7 su 10
Il meccanismo narrativo alla base della graphic novel di Hiroshi Sakurazaka All You Need Is Kill è, cinematograficamente parlando, pressoché identico a quello ideato da Danny Rubin e Harold Ramis per quel piccolo capolavoro di sottile genialità che fu Ricomicio da capo. Pertanto, sarebbe stato molto facile per Edge of Tomorrow, che da quel fumetto è tratto, scadere in uno stanco clone fantascientifico di quel lontano prototipo. E invece il regista Doug Liman (The Bourne Identity) e la squadra di sceneggiatori capitanata da Christopher McQuarrie (I soliti sospetti, X-Men e Jack Reacher) sfruttano bene l’ispirazione e portano a segno uno dei migliori blockbuster degli ultimi tempi.
Il “giorno della marmotta” che il film racconta è quello del tenente William Cage (Cruise), un ufficiale privo di esperienza di combattimento che viene obbligato a compiere una missione suicida sulla spiaggia di Omaha Beach, invasa da droni alieni che hanno assediato l’intero pianeta da più di cinque anni: muore subito, ma all’improvviso si risveglia e rivive la stessa giornata, giorno dopo giorno, combattendo e morendo in un continuo loop temporale. Grazie all’aiuto della soldatessa Rita Vrataski (Blunt) scoprirà il senso della sua missione e auspicare a un futuro per l’umanità.
Scritto e diretto con enorme senso dello spettacolo, e con una gradevolissima percentuale di commedia che ne alleggerisce i dilemmi spazio-temporali, Edge of Tomorrow riesce a risultare dinamico e avvincente anche quando le premesse sembravano portarlo in tutt’altre direzioni. Tanto di cappello a Liman, qui al suo miglior film, che dimostra definitivamente di saper condurre alla perfezione l’intrattenimento di massa, e soprattutto a Tom Cruise, vero mattatore della situazione in un’interpretazione instancabile, vorticosa e profondamente motivata: un attore che fa la differenza. Lo affiancano una notevole Emily Blunt e un tripudio di straordinari effetti speciali in un ottimo 3D. Nel finale si perde qualcosa in termini di freschezza, ma ciò che conta è anche tutto il resto, un giocattolone da consumare senza nessuna pietà.
Giuseppe D’Errico
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