“Disconnect”, i rapporti umani ai tempi della rete, un mosaico emozionante

Disconnect (id, Usa, 2012) di Henry Alex Rubin, con Jason Bateman, Hope Davis, Frank Grillo, Michael Nyqvist, Paula Patton, Andrea Riseborough, Alexander Skarsgård, Max Thieriot, Jonah Bobo, Colin Ford, Haley Ramm, Kasi Lemmons

Sceneggiatura di Andrew Stern

Drammatico, 1h 55′, Filmauro, in uscita il 9 gennaio 2014

Voto: 6½ su 10

Arriva in sala Disconnect, a due anni dalla fortunata presentazione alla 69a Mostra di Venezia, intenso apologo morale/sociale sui pericoli della rete, diretto dal documentarista Henry Alex Rubin, già candidato all’Oscar nel 2006 per Murderball, dove storie differenti si riveleranno “connesse” tra loro e dalle insidie che il mondo di Internet nasconde. 

Disconnect-poster-itaCi sono i genitori (Bateman e Davis) che cercano di capire la causa del tentato suicidio del figlio adolescente, dopo un periodo passato a chattare con una coetanea (o forse no?); un padre detective informatico (Grillo) che aiuta una giovane coppia (Skarsgård e Patton), in crisi dopo la morte del figlioletto, a far luce su alcuni furti telematici, rivelatori di problematiche ben più profonde; una giornalista rampante (Riseborough) che si interessa al caso di un giovane (Thieriot) che si prostituisce on line. Tutti finiranno per incrociare i propri destini.

Il monito è chiaro: l’uso massiccio del web, la libertà di potersi reinventare in nuove identità, la consapevolezza di essere uno e nessuno nello stesso momento, possono causare dissociazione dal reale, tristezza e solitudine. Lo si è sempre detto, Disconnect lo mostra con indubbia efficacia narrativa (la sceneggiatura è di Andrew Stern), sebbene la formula a incastro, nello stile di Crash di Haggis e dei film di Iñarritu e Arriaga, abbia abbondantemente fatto il suo tempo. A tratti moralista, in altri frangenti assai ridondante, come nel pre-finale al ralenti che aspirerebbe a fama di cult, ma non si può negare al regista il merito di aver confezionato una notevole macchina emotiva, in grado di riportare all’interesse generale un tema che tocca tutti, indistintamente. Cinema di impegno e di emozioni forti, con un bel gruppo di attori che contribuisce al buon esito finale.

Giuseppe D’Errico

 

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