“Chef – La ricetta perfetta”, cucina e famiglia in una commedia intima

Chef – La ricetta perfetta (Chef, Usa, 2014) di Jon Favreau con Jon Favreau, Sofia Vergara, John Leguizamo, Emjay Anthony, Scarlett Johansson, Dustin Hoffman, Robert Downey jr, Bobby Cannavale, Oliver Platt, Amy Sedaris

Sceneggiatura di Jon Favreau

Commedia, 1h 54′, Warner Bros. Entertainment Italia, in uscita il 30 luglio 2014

Voto: 6½ su 10

Volto noto di tante commedie americane d’evasione e regista di blockbuster milionari come i primi due Iron Man, Jon Favreau torna con Chef – La ricetta perfetta al cinema personale, intimo e vagamente indie come quello che lo fece conoscere, nella metà degli anni Novanta, con Swingers. Proprio in quel caso, Favreau venne salutato come un autore rivelazione, salvo poi restare a boccheggiare nel pantano delle produzioni commerciali che, in ogni caso, tanta fama e soldi gli hanno procurato. Ora, però, torna a rivendicare quella patente artistica con un film meta-cine-biografico, da lui scritto, prodotto, diretto e interpretato.

chef posterNon si fatica, infatti, a vedere in riflesso alla storia del cuoco Carl Casper (Favreau), chef rinomato in un ristorante di Los Angeles che finisce sul lastrico dopo una recensione velenosa di un critico culinario (Platt), la parabola discendente del regista all’indomani del fallimento del film Cowboys & Aliens. Il suo alter-ego Carl, dopo una scenata pubblica – virale in rete – in cui si dimostra schiettamente insofferente ai giudizi negativi, decide di ripartire dal principio, tornando a cucinare seguendo il proprio estro. Ha inizio un viaggio a bordo di un camioncino attrezzato con cucina, in compagnia del suo migliore amico (Leguizamo) e del figlio (Anthony) con cui non ha mai avuto un vero rapporto. Sarà un successo gastronomico inaspettato, documentato dal bambino sui social network e seguito dagli avventori in più tappe, fino al ritorno a casa, dove li aspetta l’ex moglie (Vergara).

Il film è piacevole e furbissimo del dosare col bilancino la pesantezza dell’elemento privato alla leggerezza della commedia familiare. Resta da capire se l’autoreferzialità non vada a scapito dell’intrattenimento. Probabilmente sì, ma Favreau camuffa l’evidenza con un po’ di voglia di tenerezza, e rafforza lo spettacolo con una trascinante colonna sonora dai ritmi cubani e con una manciata di star in ruoli secondari (la dolce Johansson, il tirannico Hoffman e un suonatissimo Downey jr) a partecipare in amicizia. Si fanno notare anche l’esplosiva Vergara e il sempre carismatico Leguizamo. Piatto ricco e un poco scotto, ma che panini imburrati che si vedono, roba letale per il buon senso dello spettatore salutista!

Giuseppe D’Errico

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